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UN MAGISTRATO DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE L’AVVOCATO CHE HA DIFESO LA MOGLIE NELLA CAUSA DI SEPARAZIONE/ IL CONSEGUENTE RINVIO A GIUDIZIO ? CANE NON MORDE CANE -INTANTO VI E’ DA EVIDENZIARE CHE IL CONSIGLIO DELL’ORDINE PUR CONOSCENDO LA VICENDA E’ IN SILENZIO E MENOMALE CHE ESISTE UNA CAMERA CIVILE CON UN PRESIDENTE NON COMPROMESSO E CHE NON SI CALA LE BRACHE AI MAGISTRATI E NON E’ UN LECCHINO COME TANTI AZZAGARBUGLI CHE INFESTONO L’ORDINE PROFESSIONALE
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UN MAGISTRATO DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE L’AVVOCATO CHE HA DIFESO LA MOGLIE NELLA CAUSA DI SEPARAZIONE/ IL CONSEGUENTE RINVIO A GIUDIZIO ? CANE NON MORDE CANE -INTANTO VI E’ DA EVIDENZIARE CHE IL CONSIGLIO DELL’ORDINE PUR CONOSCENDO LA VICENDA E’ IN SILENZIO E MENOMALE CHE ESISTE UNA CAMERA CIVILE CON UN PRESIDENTE NON COMPROMESSO E CHE NON SI CALA LE BRACHE AI MAGISTRATI E NON E’ UN LECCHINO COME TANTI AZZAGARBUGLI CHE INFESTONO L’ORDINE PROFESSIONALE.
CASERTA: AVVOCATO A PROCESSO PER DIFFAMAZIONE A UN MAGISTRATO =
ADN0065 7 CRO 0 ADN CGI NAZ CASERTA: AVVOCATO A PROCESSO PER DIFFAMAZIONE A UN MAGISTRATO = La Camera Civile: “Fatto grave, mortificato ruolo e diritto alla difesa” Caserta , 22 mar. – (Adnkronos) – Difende l’ex moglie di un magistrato nel giudizio di separazione e divorzio, ma finisce a processo per diffamazione al giudice. Un lungo documento a firma della Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) denuncia che “è stato mortificato il diritto di esercizio di difesa e il ruolo ed il prestigio della figura dell’Avvocato”. Secondo quanto si apprende, protagonista della vicenda è l’avvocato Michele Di Francesco, che nei mesi scorsi aveva rappresentato la difesa di una donna nella causa di separazione da un magistrato che era in servizio proprio a Santa Maria Capua Vetere. Al termine del giudizio, il legale si è trovato rinviato a giudizio per diffamazione dal Giudice di Pace sammaritano proprio in virtù di quanto accaduto durante quella separazione, dopo che il magistrato aveva presentato denuncia per “le eccezioni formulate nel giudizio civile di separazione e divorzio, spiegate nelle memorie e negli scritti difensivi prodotte nell’interesse della propria assistita, per altro ritenute correttamente dal Tribunale non offensive, perchè rientranti nell’alveo della continenza del diritto di difesa esercitato dall’avvocato”. “Le accuse mosse da un ex coniuge (magistrato) all’avvocato Di Francesco – si legge nel documento della Camera Civile – sono fondate su affermazioni circa la legittimità dell’utilizzabilità e delle modalità di reperimento di alcune registrazioni e foto depositate nel giudizio civile di separazione e poi di divorzio per provare l’addebito a carico dell’altro coniuge”. Secondo i civilisti di Santa Maria Capua Vetere questa denuncia costituisce “sotto il profilo etico-professionale una profonda lesione per la dignità dello stimato Collega”. Utilizzare l’ordinamento giuridico come deterrente – si legge nel documento – è un evidente segno della “mortificazione del diritto di difesa che si traduce nello sfregio al ruolo dell’avvocato”. Per tale ragione la Camera Civile chiede “che le massime Istituzioni del Foro Samaritano intervengano in relazione allo spiacevolissimo episodio che ha investito l’avvocato Michele Di Francesco” manifestando “la più ampia vicinanza e solidarietà al Collega per l’ingiusto rinvio a giudizio”.