Giallo

 Uno dei sette colori fondamentali; genere narrativo di argomento poliziesco e, per traslato, caso giudiziario enigmatico e in generale avvenimento misterioso

attraverso l’antico francese [jalne], dal latino [gàlbinus], derivato da [gàlbus] ‘verde pallido’, di etimologia incerta.

I racconti gialli sono diffusi in tutto il mondo, ma l’Italia è l’unico paese in cui si chiamano così. La ragione è semplice: quando, nel 1929, la Mondadori lanciò la sua collana di polizieschi, decise che tutte le copertine sarebbero state gialle. Perché? Beh, era il colore più visibile. E siccome quei libri sarebbero stati venduti anche nelle edicole, in mezzo al parapiglia di giornali e riviste, era importante che spiccassero. Così in italiano ‘giallo’ è diventato prima il nome di un genere letterario e poi, per estensione, di ogni fatto misterioso.

Eppure, a ben pensarci, l’associazione non è poi così arbitraria come appare. Anzitutto il giallo trasmette un segnale di pericolo, anche se meno impetuosamente del rosso. Infatti è il colore delle api e delle vespe, come pure delle luci stradali che esortano alla cautela; e in dialetto napoletano ‘fare il giallo’ significa prendersi un bello spavento. Per di più, dal Medioevo in avanti, questo colore ha goduto di una fama ambigua e criminosa. Forse perché sembra una pallida imitazione dell’oro, è diventato il colore della falsità; perciò negli affreschi Giuda è spesso vestito di giallo, mentre in francese ‘ridere giallo’ descrive una risata forzata che cela appena l’irritazione.

D’altra parte nella tradizione orientale il giallo è il colore della saggezza, dell’illuminazione. E anche questo coi polizieschi c’azzecca parecchio, benché l’associazione non sia immediata. Caratteristica propria dei gialli, infatti, è che alla fine ogni mistero viene svelato. Possiamo così sperimentare quello che già per Aristotele era il piacere sommo, ossia il gusto della conoscenza: come se nella nostra testa qualcuno accendesse una lampadina.

Ma non solo: i gialli ci danno, per così dire, un piacere esistenziale. Per questo forse hanno tanto successo le detective stories televisive, da quelle americane (Law & Order, CSI, Criminal minds…) a quelle nostrane (Don Matteo, Montalbano…). Ogni episodio, o quasi, ti lascia con la sensazione che l’ordine cosmico sia stato ristabilito: ogni tassello è andato al suo posto e il male è stato punito.

In fondo, come osservava Sciascia nella Breve storia del romanzo poliziesco, il giallo trasmette una specifica visione del mondo: presuppone un universo dotato di senso, una giustizia possibile, una razionalità intelligibile al di là del caos. Per la verità questo è un presupposto che accompagna l’umanità da sempre – se non altro come speranza implicita – e senza il quale forse ci sarebbe impossibile vivere. Il giallo però, più di tutti gli altri generi, avalla narrativamente questa speranza.

Certo, c’è giallo e giallo. Un conto sono i polizieschi classici (i cosiddetti whodunit, ossia “chi l’ha fatto”); un altro i thriller, spesso definiti ‘gialli’ nonostante abbiano una componente maggiore di suspense e azione. E un’altra cosa ancora sono i romanzi hard-boiled (chiamati così perché ‘induriti’ come un uovo sodo), nei quali il detective usa metodi violenti quanto il criminale, muovendosi in una società complessivamente corrotta. In quest’ultimo caso il giallo, assumendo tinte psicologiche particolarmente fosche, può trascolorare in noir (un nome, peraltro, ispirato anch’esso dal colore delle copertine: quelle della Série noire dell’editore Gallimard).

Tuttavia nell’immaginario collettivo il giallo per eccellenza resta quello di Sherlock Holmes che, sorridendoci tra i fumi della pipa, ci consegna un mondo in cui tutto ha una spiegazione, anche quello che sembra non averla.

Saranno nostri ospiti questa settimana, in diretta sulla pagina Fb del festival:

Livia Sambrotta, Non salvarmi

Gianluca Morozzi, Prisma

Bruno Arpaia, Il fantasma dei fatti

Susana Hernandez, Scelte sbagliate

Stefano De Bellis & Edgardo Fiorillo, Il diritto dei lupi

Anna Vera Sullam, Il sesto comandamento

Antonio Pagliaro, Storia terribile delle bambine di Marsala

Inoltre in questa newsletter:
Il consiglio di lettura:  Patricia Highsmith, Donne
Doppio giallo: Barbara Baraldi e Gianluca Morozzi
Parola a chi legge. Maurizio Matrone intervista Simonetta Bitasi

Domenica 28 febbraio, ore 18.30 – Livia Sambrotta, Non salvarmi , Sem. Con Paola Pioppi

Aeroporto di Phoenix, Stati Uniti. Deva Wood, una ragazza italoamericana di ventitré anni, scompare misteriosamente subito dopo aver effettuato il checkin per un volo diretto in Italia. Dipendente dagli psicofarmaci sin dall’adolescenza, Deva è in fuga da un centro di riabilitazione che si occupa dei giovani figli di star del cinema. I ragazzi vivono in un ranch dell’Arizona dove per disintossicarsi seguono una terapia basata sulla cura dei cavalli. Ad aspettarla a Milano c’è David, figlio del fondatore del centro, con cui ha organizzato la fuga.I due ragazzi sono follemente innamorati e pronti a vivere insieme, ma Deva non arriverà mai all’appuntamento.

https://www.semlibri.com/bookauthor/sambrotta-livia/

Lunedì 1 ° marzo, ore 21.00 – Gianluca Morozzi, Prisma, Tea . Con Luca Ciarabelli
In un vicoletto pressoché invisibile nel centro di Bologna, Vilo Vulcano mantiene nella vita l’attività della famiglia: una libreria dalla scarsa clientela, ma ben conosciuta da chi ha problemi da risolvere. Sì, perché Vilo, per compensare le poche vendite, svolge lì una seconda, clandestina, attività: investigatore privato, impavido e decisamente un buon mercato. Lavoro per il quale può contare sull’aiuto di uno dei suoi pochi clienti abituali, ormai amico: l’Orrido.E quando, in uno dei tanti pomeriggi tutti uguali, entra in libreria una meravigliosa ragazza mora, e con la sua irresistibile voce roca chiede non un consiglio al libraio, ma un aiuto al detective, due cose sono certe: Vilo accetterà il caso, e finirà nei guai.
https://www.tealibri.it/libri/gianluca-morozzi-prisma-9788850258482

Mercoledì 3 marzo, ore 18.30 – Bruno Arpaia, Il fantasma dei fatti, Guanda . Con Elisabetta Bucciarelli
«Vi hanno mandato loro?» chiede Tom il Greco ai due sconosciuti che bussano alla porta della sua casa di vacanza in Québec. «Loro» sono gli uomini della Cia, l’Agenzia che Thomas Karamessines, detto il Greco, ha servito per tutta la vita.C’era proprio lui, infatti, a capo della stazione di Roma quando, tra il 1961 e il 1963, con la morte di Mario Tchou, l’attentato a Enrico Mattei, le incriminazioni e le condanne di Felice Ippolito e di Domenico Marotta, l’Italia perdeva di colpo ogni competitività in campo scientifico, politico ed energetico, avviandosi verso il declino attuale. Una semplice coincidenza? O dietro quel punto di svolta così drammatico per il nostro paese si nascondeva la longa manus della Cia e di Tom il Greco?
https://www.guanda.it/libri/bruno-arpaia-il-fantasma-dei-fatti-9788823524347/

Giovedì 4 marzo, ore 18.30 – Susana Hernandez, Scelte sbagliate, Edizioni Le Assassine. Con Manuela Lozza
Autrice catalana, presenta il suo romanzo uscito da pochi giorni in Italia, vincitore del Premio Cubelles noir per il miglior romanzo noir a catalano nel 2018.
In una piccola località della Catalogna rurale, Lisa e Axel, il primogenito di una famiglia facoltosa, attraversano un periodo di ristrettezze economiche. Per uscire dall’impasse, la coppia pianifica il rapimento del nipotino Joel. In teoria, un sequestro rapido e facile, da cui tutti sarebbero dovuti uscire indenni. Ma le cose non vanno mai come uno si aspetta. Scelte sbagliate esplora le relazioni dei vari personaggi uniti da vincoli familiari, le cui vite sono sconvolte in seguito alla sparizione di Joel. Tutti i segreti, le bugie e le false apparenze verranno a galla.
https://edizionileassassine.it/prodotto/scelte-sbagliate/

Giovedì 4 marzo, ore 20.30 – Stefano De Bellis & Edgardo Fiorillo, Il diritto dei lupi, Einaudi. Con Katia Trinca
Cicerone al suo primo processo importante e un ex centurione alle prese con un’indagine sporca. Tra il legal thriller e l’hard boiled, un romanzo pieno di suspense in una Roma antica che, come oggi New York o Londra, è innanzitutto una capitale del mondo. 80 a. C. L’Urbe è una metropoli violenta, dove denaro, vizio e politica si intrecciano senza sosta. Avvolti nelle tenebre della Suburra, quattro sicari irrompono in un lupanare dove si sta svolgendo un festino. La strage si consuma in pochi minuti: tra i morti c’è un aspirante senatore. Chi ha ordinato il massacro al Fodero del gladio, un nuovo bordello di lusso nel cuore malfamato di Roma? Il principale sospettato è Marco Garrulo, detto Mezzo Asse – unica superstite alla carneficina e proprietario del locale – che però è scomparso. A dargli la caccia sono in molti
https://www.einaudi.it/catalogo-libri/narrativa-italiana/narrativa-italiana-contemporanea/il-diritto-dei-lupi-stefano-de-bellis-9788858435663/

Venerdì 5 marzo, ore 19.00 – Anna Vera Sullam , Il sesto comandamento, Sem. Con Nicoletta Sipos
Venezia, 1940. L’Italia è entrata in guerra da quattro mesi, troppo pochi perché si sentano i morsi della fama, troppi per chi aveva creduto che sarebbe durata qualche settimana. Ma ciò che brucia alla Comunità ebraica della città sono le leggi razziali che hanno sconvolto l’esistenza di tutti i suoi membri. È per questo che hanno acquistato un edificio che possa ospitare alunni e professori a cui il regime impedisce di frequentare le scuole pubbliche. Ma proprio lì, nella biblioteca, un pomeriggio, il segretario scopre il cadavere di Ida Forti, professoressa di lettere antiche, uccisa da un colpo in testa inferto con una statuetta del Duce.
https://www.semlibri.com/bookauthor/anna-vera-sullam/

Domenica 7 marzo, ore 18.30 – Antonio Pagliaro, Storia terribile delle bambine di Marsala, Zolfo editore.  Con Paola Pioppi
Marsala, nell’autunno del 1971 nel breve tragitto fra scuola e casa, tre bambine di nove, sette e cinque anni scompaiono. Si chiamano Antonella, Ninfa e Virginia. Nei giorni successivi tremila uomini battono la provincia. Sono poliziotti, carabinieri, militari, vigili e molti volontari, li coordina un giudice di alto profilo: Cesare Terranova. Finché i corpi delle tre bimbe vengono ritrovati. Nel 1979 la Corte d’Assise di Messina riconosce colpevole del triplice omicidio lo zio di Antonella, nel frattempo diventato “mostro di Marsala”, e lo condanna alla pena di 29 anni. Ma nessuno a Marsala crede che abbia agito da solo. Deve esserci altro: la mafia stragista, una banda senza scrupoli, le più terribili droghe, le orge sataniche, un complotto dei poteri forti. Devono esserci da qualche parte i potenti e gli impuniti. Negli anni e nei processi, altre storie si intrecciano a questa.
https://www.zolfoeditore.it/scheda-libro/antonio-pagliaro/storia-terribile-delle-bambine-di-marsala-9788832206166-642.html