GIALLO DI ARCE – “SMETTIAMOLA CON LA PROPAGANDA DI FALSITA’ SU MARCO MOTTOLA.

IL 1° GIUGNO 2001 LUI NON ERA AL BAR CHIOPPETELLE. CARMINE BELLI NON LO HA RICONOSCIUTO.

LA SCENA DESCRITTA DA BELLI DEI DUE RAGAZZI CHE LITIGAVANO E’ DEL 31 MAGGIO (E NON ERANO NE’ MARCO NE’ SERENA (QUEST’ULTIMA ERA A SCUOLA).

MARCO MOTTOLA NULLA HA CHE A VEDERE CON LA MORTE DI SERENA, SI TRATTA DI UN SOSPETTO SGANGHERATO E VUOTO.

RISPETTIAMO LA PRESUNZIONE D’INNOCENZA”.

Ecco il nostro comunicato stampa ripreso dal Messaggero riportato a firma del giornalista Vincenzo Caramadre.

Il giornalismo deve informare e raccontare, non deve propagandare (addirittura a oltranza) illazioni colpevoliste per motivi di captatio benevolentiae, di cassetta, di scoop e di pregiudizi, non deve aiutare a mettere sulla graticola per anni persone indagate, non deve favorire e/o istigare la voglia di gogna e di patibolo della folla urlante e vogliosa dello spettacolo dove il boia sigilla l’infamità…

Carmelo Lavorino, criminologo della difesa dei Mottola /