Uno strascico inutile e perdite di tempo per un reato inesistente (inventato dall’accusa) oggi ampiamente prescritto ancora di scena
LA CAPACCHIONE E SAVIANO
E’ stata fissata per il prossimo 4 giugno, l’udienza preliminare, per le ipotetiche, inesistenti e inventate minacce a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione, dinanzi al giudice Livio Sabatini, del tribunale di Roma a carico del boss Francesco Bidognetti e di due avvocati: Michele Santonastaso, ex difensore di camorristi e Carmine D’Aniello.
Come si ricorderà nell’ottobre del 2017, fu dichiarata nulla la sentenza di primo grado dalla Corte di Appello di Napoli (presidente Fernando Giannelli, relatore Fabiana Mastrominico) per incompetenza territoriale, il procedimento fu trasmesso a Roma.
L’Avvocato Michele Santonastaso, ora libero, è stato l’unico ad essere condannato in primo grado alla pena di un anno di reclusione per le minacce alla giornalista de “Il Mattino”, Rosaria Capacchione e allo scrittore Roberto Saviano, autore del libro “Gomorra”.
Minacce esistenti – secondo l’accusa – nel foglio che lesse il difensore dei boss nel corso del procedimento di Appello Spartacus, all’epoca in corso nell’aula bunker di Poggioreale, per chiedere la remissione del processo.
Il processo doveva essere celebrato a Roma perché nel testo dell’istanza (secondo le indagini della Dda di Napoli) letta da Santonastaso in aula – durante il procedimento di Appello denominato Spartacus contro il clan dei Casalesi – erano stati inseriti anche i nomi dei magistrati di Napoli e Santa Maria Capua Vetere che avevano occupato un ruolo di primo piano nella lotta al crimine organizzato dell’area casertana.
Per i giudici, dunque, il processo è stato spostato a Roma perché la procura di competenza per i magistrati citati è quella romana.
L’eccezione fu sollevata in secondo grado dai legali difensori di Santonastaso, avvocati: Mauro Iodice e Rizziero Angeletti.
L’istanza fu letta dall’avvocato Michele Santonastaso nel 2008 ed era a firma dei boss Antonio Iovine, ora collaboratore di giustizia, e Francesco Bidognetti.
Entrambi poi assolti “per non aver commesso il fatto”.
La sentenza di primo grado emessa dalla terza sezione del Tribunale di Napoli ha già assolto anche l’avvocato Carmine D’Aniello.
Santonastaso, invece, è stato condannato non solo alla pena di un anno di reclusione, ma anche al pagamento del risarcimento dei danni a favore di Saviano, Capacchione e dell’Ordine dei giornalisti della Campania, che si sono costituiti parte civile, nonchè ad una provvisionale di 20 mila euro alla giornalista.
Il pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro al termine della requisitoria chiese la condanna a un anno e sei mesi per Santonastaso, Bidognetti e D’Aniello.
Oltre alle minacce aggravate dal metodo mafioso a carico degli imputati la Procura napoletana aveva ipotizzato anche il reato di diffamazione poi derubricato.
( Dispaccio di Agenzia)