Come nasce la passionarietà secondo  Gumilev di Bartolomeo Valentino

 

L’impulso della passionarietà può essere così forte che non si riesce a prevedere gli sviluppi negativi  o positivi. Tanto che il soggetto può mettere a repentaglio la sua stessa vita. Dunque, è il contrario dell’istinto che ci spinge verso un autoconservatorismo.

In relazione alla passionarietà gli individui si distinguono in  tre categorie

a-Individui passionari

b-individui armonici

c-Individui sub passionari

I primi sono disponibili anche al sacrificio estremo caratterizzati da un senso messianico. Negli individui armonici si registra un bilanciamento tra tensione passionaria e conservazione. Nei sub passionari prevale l’istinto di conservazione.

Secondo Gumilev la passionarietà non esclude il rapporto col territorio, che comunque avrebbe un’influenza sullo stereotipo comportamentale di ogni ethnos. E’ chiaro che, nel processo di etnogenesi, la passionarietà interessa un piccolo  gruppo (consortia) in possesso di uno stereotipo comportamentale comune. Successivamente alla  condizione di  convictia, grazie alla fase di ascesa, si coinvolgono altri ethnoi sorti contemporaneamente e si giunge al superethnos.

Gumilev sostiene  che la passionarietà non è da considerarsi un fenomeno inspiegabile ma una realtà fisico-biologica che trova spiegazione nelle scoperte naturali. Gumilev si rifà  ad un concetto di Vladimir Ivanovic Vernadskij, geologo e precisamente alla sua sua “teoria sulla migrazione biogena degli atomi”. Cosa si intende? Si parte dalla energia solare accumulata sulla crosta terrestre, fondamentale per la fotosintesi e in grado di regolare i cicli vitali delle piante e degli animali. Esiste, quindi “un flusso continuo di materia organica, che alla morte dell’organismo viene rimessa in circolo sotto altre forme, entrando così nella costituzione di altri corpi viventi, di altri organismi. Si realizzerebbe un’interrotta migrazione di atomi che garantirebbero il legame tra le geosfere, ovvero tra i diversi strati della terra composta di materia inanimata e la biosfera che consente la vita. Lo stesso pensiero costituirebbe una forma di energia. Partendo da questi presupposti Gumilev definisce l’ethnogenesi come fenomeno della biosfera che lavora nella geochimica della sostanza vivente. Secondo Gumilev il pianeta Terra, periodicamente, assorbirebbe dal cosmo una quantità di energia maggiore in rapporto a quella necessaria secondo le esigenze dei cicli vitali. E da questa energia in più  nascerebbe la passionarietà. Sarebbero questi “sbalzi energetici” che produrrebbero degli sforzi  psicologici eccezionali. Questa energia proveniente dalla biosfera in più porterebbe,  in alcuni individui,  addirittura  ad un mutamento genetico. Si può comprendere l’interesse di Putin per Lev Gumilev. Spesso Putin fa riferimento alla passionarietà nei suoi discorsi al popolo come incitamento al sacrificio.

Già Professore di Anatomia II Università di Napoli-Cultore di Morfopsicologia e Linguaggi Extraverbali