Nell’ufficio vige ancora l’ingresso con le prescrizioni da emergenza Covid. Professioni, a Caserta 4000 ingegneri contro i disservizi del Genio Civile. Lettera del presidente Carlo Raucci al Governatore della Campania, De Luca

Caserta, 24 marzo 2023 – Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Caserta, Carlo Raucci, a nome di 4000 professionisti iscritti – prendendo spunto da una interrogazione presentata dall’onorevole Vincenzo Santangelo sulle «Problematiche Ufficio territoriale del Genio civile Caserta» – ha inviato una nota al Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sul tema delle «Attività di autorizzazione e di deposito dei progetti, ai fini della prevenzione del rischio sismico in Campania» in cui mette in luce una serie di disservizi su quella che chiama ‘situazione Caserta’. «All’Ordine, riferisco – prosegue Raucci – pervengono quotidiane e numerose segnalazioni dei più disparati casi nei quali non solo si segnalano interminabili ritardi del Genio Civile di Caserta precariamente spiegati con barcollanti e pretestuose spiegazioni e richieste, delle quali sono agli atti del mio Ufficio un profluvio di esempi segnalati dagli iscritti.

Oltre alla chiusura degli uffici per l’emergenza Covid (è necessario eseguire la prenotazione introdotta a seguito della pandemia), i professionisti lamentano tra l’altro ritardi nella gestione delle istruttorie per pratiche sismiche e collaudi; il mancato inoltro delle comunicazioni per l’avvio dei procedimenti per la verifica della correttezza amministrativa; lo slittamento delle attestazioni di silenzio-assenso a oltre due mesi dalla presentazione dell’istanza; e ritardi da uno a due anni sulle richieste di integrazioni varie. Una professionalità calpestata in un caso unico in Campania, o addirittura in Italia,

Ed ecco il testo della lettera

«Signor Presidente – scrive Raucci –  a conoscenza dei contenuti dell’interrogazione, nella qualità di Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Caserta, desidero anzitutto esprimere vivo apprezzamento per l’iniziativa dell’ onorevole Santangelo e, a corroborazione degli argomenti e rilievi dal medesimo espressi», aggiungere quanto segue.

«All’Ordine, riferisco – prosegue il presidente Raucci – pervengono quotidiane e numerose segnalazioni dei più disparati casi nei quali non solo si segnalano interminabili ritardi del Genio Civile di Caserta precariamente spiegati con barcollanti e pretestuose spiegazioni e richieste, delle quali sono agli atti del mio Ufficio un profluvio di esempi segnalati dagli iscritti, i cui documenti pongo a Sua disposizione, qualora un’analisi possa essere di ausilio al miglioramento di una situazione, non esito a definirla incandescente, che vede perniciosamente opposti due organi, Classe professionale dei tecnici di settore e Ufficio regionale Genio Civile competente per territorio, contrapposti frontalmente laddove obiettivo del legislatore è, innegabilmente, una collaborazione nell’interesse generale della sicurezza strutturale, bisognosa di rispettosa reciproca considerazione.

 

Vero – prosegue la nota – è che puntigliose obiezioni dell’Ufficio Genio Civile spesso di tipo miseramente formale, e altrettanto spesso frutto di “sconfinamenti” dei deputati al controllo oltre ciò che la norma consente (anche questi abbondantemente documentati dai reclami) creano inutili ritardi e conseguente danno economico talvolta irreparabile. Ciò si verifica in particolare nel caso di pratiche riguardanti interventi di Superbonus, la cui rigida disciplina dello spazio temporale operativo, può generare perdita o riduzione grave del beneficio accordato dalla legge. E’ mai pensabile che di ciò si debba chieder conto dinanzi al giudice?

 

Spiace che la peculiarità della singolare “situazione Caserta”, con cui quotidianamente sono costretto a misurarmi, costringa ancora una volta a considerare questo territorio di frontiera come luogo di scorribande burocratiche, perché è di ciò che massimamente si tratta, cui solo una visione politica dell’interesse generale può porre rimedio. Il che, beninteso, non pregiudica l’opportunità di una più ampia e articolata riflessione, per la quale ritenga sin d’ora a disposizione l’Ordine degli Ingegneri, sulla regolamentazione vigente la cui articolazione complessa, anzi complicata, pone in second’ordine la competenza scientifica che, lo dico senza tema di smentita, è degli ingegneri strutturisti, dotati a scuola delle competenze necessarie per siffatti problemi, preponendo ad Essa occhiute quanto “orbe” competenze burocratiche, affidate anche a personale tecnico privo delle specifiche conoscenze che solo gli ingegneri strutturisti possono/devono avere.

 

Duole – continua Raucci – altresì che a tale stato di cose non rechi adeguato sollievo la presenza delle Commissioni sismiche comunali, i cui limitati ambiti di competenza ci privano di un più incisivo contributo nel disbrigo delle numerosissime pratiche edilizie per costruzioni che superano il limite di 10,50 metri di altezza, entro cui è confinata la competenza delle commissioni stesse. Al riguardo auspichiamo che sia presa in considerazione la richiesta dell’onorevole Santangelo di elevare a 20 metri di altezza il limite di competenza delle Commissioni comunali, con conseguente snellimento del carico di lavoro in capo agli uffici del Genio civile e riduzione dei tempi di elaborazione delle pratiche.

 

Resta comunque il vizio originale del Sistema, cui non è chiaro che solo Competenza, Responsabilità, Severità legata alla Responsabilità, collocano in giusta luce la problematica generale, alla quale si collega l’esigenza di una visione unitaria di regolamentazione nazionale che ponga al riparo dal frazionamento regionale (autonomia differenziata ante litteram?) delle norme di settore, generatore, per gli operatori tecnici, di sopravveniente possibile impreparazione (burocratica), al passaggio di ogni confine di regione.

 

È giusto – conclude Raucci – riflettere a cosa accadrebbe se la professione medica fosse afflitta da analoghe regolamentazioni di Sistema? Probabilmente una prescrizione di Aspirina sarebbe soggetta al sindacato di merito di un infermiere o di un veterinario, debitamente insediati in ruolo burocratico!».

 

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E poi una nota aggiunta. «Non aprirò, signor Presidente, il capitolo dei contenuti prescrittivi dei provvedimenti che l’Ufficio G.C. Caserta infligge ai richiedenti, perché il “florilegio” delle , numerose note che quotidianamente ricevo appare ampiamente idoneo a delinearne il profilo e a giustificare la richiesta, alla sua Autorità, di giusti interventi correttivi.

 

E, tornando a Caserta, il problema esposto potrebbe essere apparso, a chi aveva la responsabilità di risolverlo prima che divenisse incandescente, un ordinario problema burocratico di cui non darsi eccessiva pena. Non è così e tale non apparirà di certo a Lei, da sempre messaggero di illuminate visioni, oltre gli angusti limiti di piccole realtà locali, quando riguardano la dignità delle classi produttive, l’ordinato progresso e soprattutto il rispetto dei cittadini come portatori di doveri e diritti e non come sudditi. Non è la dimensione territoriale a definire l’importanza di un fenomeno, ma la rilevanza qualitativa ad obbligarne adeguata considerazione.

Certo, qui si tratta di un problema burocratico che non può essere affrontato che con visione politica, di cui Lei è riconosciuto costantemente autorevole portatore. Problemi burocratici? Ebbene la rilevanza politica ne fu da Lei mirabilmente disegnata in quella memorabile conferenza stampa del 9 settembre 2015 in cui fu illustrato un lungo percorso di ammodernamento e responsabilizzazione delle Strutture pubbliche tuttora in evoluzione. È a questa capacità di governo, di cui lei è interprete nell’interesse dei cittadini, che rivolgo l’appello di questa nota, unendomi a quello dell’onorevole Santangelo. E mi piace accomiatarmi nel ricordo delle sue parole conclusive di quel 9 settembre: “Comincia questa campagna anti burocratica al servizio dei cittadini e delle imprese. Se non diventiamo i primi in Italia per l’efficienza della macchina amministrativa non reggeremo la competizione europea”.

 

Proprio cosi, signor Presidente», conclude il presidente degli Ingegneri Raucci.