Logo Il Fatto Quotidiano

 

Prima di Trump: l’unico “arresto” fu per Grant

STORIA PRESENTE – Fermato nel 1872: corse a cavallo

DI ANTONELLA CIANCIO
23 MARZO 2023

Washington. Sono ore di attesa per la possibile incriminazione di Donald Trump per il pagamento in nero alla pornostar Stormy Daniels. Le redazioni giornalistiche seguono minuto per minuto gli sviluppi di un caso che potrebbe segnare una pagina clamorosa nella storia americana.

Un voto del grand jury potrebbe arrivare già oggi dopo la nuova fumata nera di ieri. Telecamere e cronisti erano in allerta dalle prime ore del mattino quando a metà giornata è arrivata la notizia che l’incontro dei giurati a porte chiuse non sarebbe avvenuto, alimentando domande sulle sorti di un’inchiesta che rischia di intralciare la nuova corsa del tycoon per la Casa Bianca.

Il gran giurì a New York è solito incontrarsi il lunedì, mercoledì, e giovedì, scrive il New York Times. Una decisione potrebbe già avvenire oggi, ma nulla appare certo e definitivo in un caso che solleva diversi punti interrogativi, sia politici che giudiziari.

Il rinvio a giudizio di un (ex) presidente non ha precedenti nella storia americana, ma ci si è andati molto vicino. Basta andare al 1872. L’allora presidente Ulysses S. Grant, l’eroe che aveva guidato le forze unioniste alla vittoria nella Guerra civile, venne arrestato all’angolo della 13esima e M Street, a poche centinaia di metri da dove sorge la Casa Bianca. L’accusa era di piccolo conto, ma non gli evitò l’arresto: eccesso di velocità a bordo della sua carrozza trainata da cavalli.

La storia, ricordata dal Washington Post, fu descritta qualche anno dopo, nel 1908, dal Washington Evening Star, con il titolo “L’unico poliziotto che ha mai arrestato un Presidente”. Fu poi confermata una decina d’anni fa dall’ex capo della polizia di DC, Cathy lanier.

Il poliziotto era William H. West, un afroamericano che aveva combattuto nella Guerra civile. Stando alla ricostruzione fornita dallo stesso West allo Star, Grant amava i cavalli veloci. C’erano stati diversi incidenti in città per carrozze spericolate, e il buon West stava indagando quando si vide arrivare Grant a gran velocità.

“Bene, ufficiale, cosa vuole da me?” fu la risposta di Grant. West lo ammonì, Grant promise di non farlo più. Ma non fu così. La sera dopo, West si imbatté nuovamente nel presidente, che galoppava spedito. “Mi spiace molto, signor presidente, devo farlo”, furono le parole del poliziotto. “Lei è il capo della nazione, io sono solo un poliziotto, ma il dovere è dovere, signore, e devo arrestarla”, disse West secondo la ricostruzione giornalistica. Il presidente Grant fu portato in caserma, se la cavò con 20 dollari di multa, e non si presentò all’udienza il giorno dopo.

Il caso farebbe sorridere se non fosse per la contrapposizione tra il senso del dovere del poliziotto che crede che la legge è uguale per tutti, e la spavalderia di un presidente inattaccabile.

Quasi 150 anni dopo, Trump potrebbe diventare un nuovo Grant. L’ex presidente è già sfuggito a numerosi incidenti legali. Quando era alla Casa Bianca, il Congresso tentò due volte di rimuoverlo dall’incarico ma fu assolto dal Senato dopo l’impeachment.

Se il gran giurì deciderà di mandare Trump a processo, il procuratore distrettuale democratico Alvin L. Bragg dovrà provare accuse considerate difficili. L’inchiesta riguarda il pagamento fatto dall’ex avvocato di Trump, Michael Cohen, a Stephanie Clifford, attrice di film per adulti nota come Stormy Daniels. Cohen ha detto agli inquirenti che il pagamento di 130.000 dollari fu fatto nel 2016, quando Trump era candidato alla Casa Bianca, per mettere a tacere una relazione con la donna di una decina d’anni prima. Trump nega di avere avuto una relazione con Daniels. La difficoltà per l’accusa è provare che la presunta violazione della legge dello Stato di New York sul falso in bilancio costituisca anche una violazione della legge sul finanziamento della campagna elettorale. La Procura distrettuale di New York non ha mai processato un caso di violazione della legge elettorale legato a una campagna presidenziale federale. Ci aveva rinunciato anche il predecessore di Bragg, Cyrus Vance. L’ex procuratore Mark Pomerantz che aveva lavorato con Vance lo ha definito “un caso zombie”, un morto vivente.

Le possibili accuse contro Trump, secretate, saranno note solo quando saranno rese note dagli avvocati o da un giudice.

In caso di rinvio a giudizio, gli esperti legali escludono che Trump venga ammanettato come un qualsiasi criminale. L’ex presidente ha la scorta dei servizi che devono prima di tutto rispettare la legge, e non si teme una sua fuga.

Come per l’ex presidente Grant, la giornata storica di Trump potrebbe svolgersi in poche ore. Comparizione davanti alla Corte senza manette, probabile dichiarazione di non colpevolezza, ritorno in Florida in giornata senza neanche il pagamento di una cauzione. Resta l’allerta per possibili proteste dei suoi fedelissimi, dopo il richiamo di Trump a “riprendersi la nazione”.

Intanto sabato prossimo, Trump è atteso in Texas per la prima tappa ufficiale della sua campagna per la nomination repubblicana alla Casa Bianca.