IL RITRATTO

Addio a Ghedini, l’avvocato che salvò (quasi) sempre B.

CONSIGLIERE – Dal processo Sme a Ruby, una vita in Tribunale con Silvio negli anni degli scandali e delle leggi ad personam

19 AGOSTO 2022

La definizione di “utilizzatore finale” è per l’avvocato una sottigliezza giuridica, per l’Italia un titolo da prima pagina. L’anno dopo, la protagonista di altre notti è Ruby, che è minorenne: dunque l’“utilizzatore finale” secondo la legge diventa penalmente punibile. Ma Ghedini riesce a dimostrare che il suo assistito non sapeva l’età della ragazza e che non aveva fatto vere e proprie pressioni sui funzionari della questura di Milano che l’avevano fermata. Vince su Ruby. Perde sui diritti tv, con Berlusconi condannato definitivo per frode fiscale ed escluso dal Parlamento.

Ora che tornerà in Senato, Silvio non avrà più accanto il suo avvocato, senatore per quattro legislature. Lo saluta con affetto, quasi leggendo nella fine dell’amico il segno della propria: “Ci ha lasciato il nostro Niccolò. Non ci sembra possibile ma purtroppo è così. Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme. Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te. Niccolò caro, Niccolò carissimo, ti abbiamo voluto tanto bene, te ne vorremo sempre. Addio, ciao. Per noi sei sempre qui, tra noi, nei nostri cuori. Un forte, fortissimo abbraccio”.