«I sondaggi mi danno favorito Il programma è quasi finito è stato scritto con i cittadini»

«MI BATTO PER AVERE UNA CITTÀ NORMALE E NON VOGLIO CHE GLI ELETTORI SIANO PRESI IN GIRO SERVE TRASPARENZA»

 

L’INTERVISTA

Ciro Guerriero, candidato sindaco della lista civica Caserta Kest’è, ha confermato la sua presenza alle elezioni amministrative di Caserta e ha rilanciato affermando: «La lista sta crescendo e i miei sondaggi mi danno per favorito». Guerriero ha fatto il suo esordio alle passate elezioni amministrative con la sua lista, ma all’epoca preferì appoggiare un altro candidato sindaco.È vera questa storia del sondaggio?«Certo, ho reclutato alcuni miei sostenitori che in maniera anonima stanno sondando il gradimento dei candidati sindaci e il mio nome sta riscuotendo molto successo. Purtroppo non tutti mi prendono sul serio, passo per l’urlatore, forse anche per il mio tono di voce, un retaggio dei tempi in cui mi dilettavo ad animare la città. Però questo mio passato non va confuso con l’impegno che io sto profondendo oggi con la mia candidatura».Cinque anni fa decise di sostenere un altro candidato, quell’esperienza ha inciso sulla determinazione attuale, vale a dire di candidarsi?«In quell’occasione non mi sentivo pronto per scendere in campo e ritenevo Gianfausto Iarrobino un buon candidato, avendo apprezzato il suo impegno da presidente del consiglio comunale. Quell’esperienza mi ha forgiato e soprattutto mi ha portato a essere chiaro con il mio elettorato, perché non avevo capito che Iarrobino flirtava con Marino già durante la campagna elettorale».Però ha partecipato anche al tavolo del centrodestra allargato a civiche e movimenti. Quel tavolo oggi è fermo e lei ha deciso di scendere in campo da solo, non è che aveva fatto il pensiero di poter diventare il candidato unitario del centrodestra?«La verità è che ho iniziato a vedere dei giochetti e qualcuno come la parlamentare Giovanna Petrenga, di Fratelli d’Italia, ha iniziato a dichiarare, ma a dire anche al sottoscritto, che il nome del candidato sarebbe stato indicato dai vertici nazionali. Allora è scattata la mia determinazione ad andare da solo. Il candidato sindaco di Caserta deve uscire dal nostro territorio non si può tollerare che siano i romani a designarlo. A questo discorso si sono aggiunte altre due mie considerazioni: la prima è che il centrodestra non mi può più utilizzare come portatore di voti e poi tradire i casertani, la seconda è che ho notato che tutte le mie proposte venivano sistematicamente bocciate e quindi ho deciso di lasciar perdere quel tavolo».A quali proposte si riferisce?«Agli incontri a cui ho partecipato ha proposto di fare le primarie per scegliere il candidato sindaco e qualche esponente di centrodestra aveva anche aperto a tale proposta, che però è stata bocciata dagli altri. Ho preso atto di questa chiusura e ho continuato la mia campagna elettorale. Voglio precisare che io sedevo a quel tavolo in quanto militante del centrodestra, non bisogna dimenticare che l’elezione del senatore Claudio Barbaro non è caduta dal cielo ma a Caserta c’ero io a sostenerlo. Ho fatto questa precisazione riagganciandomi all’affermazione di prima, quando ho detto che non avrei fatto il portatore di voti per nessuno».Perché ha deciso di candidarsi?«Voglio una città normale, ma soprattutto non voglio che i casertani siano presi in giro. Occorre un’operazione trasparenza e verità, quello che sta accadendo a Tuoro relativamente al parcheggio in piazza Suppa è un esempio di quello che non si deve fare». Quella vicenda è diventata una passerella elettorale per qualcuno che spinge per la «disobbedienza».«Mi dispiace ma io non sono d’accordo perché ci sono delle regole e vanno rispettate; l’area è regolarmente recintata e benché non sono d’accordo con il sindaco Carlo Marino, politicamente parlando, occorre rimarcare che non si può pensare di andare in quella piazza e violare la recinzione».A che punto è il programma elettorale?«Quasi completo e ben presto lo illustrerò ai cittadini, anche se già lo conoscono perché, di fatto, l’ho scritto con loro».lia pe.

 

FONTE.  DI LIA PELUSO DA IL MATTINO