Governati alla Trump (di Stelio W. Venceslai)

 A proposito di ripresa, la ripresa c’è, della pandemia.

       Se prima aveva investito il nord del Paese, adesso si diffonde un po’ in tutta la penisola, e soprattutto nel centro e nel sud, dove le strutture sanitarie sono insufficienti e palesemente non attrezzate.

       I rassicuranti confronti con Paesi che stanno peggio non tranquillizzano. La seconda ondata, tanto temuta e, da molti non considerata, nonostante i decreti e le preoccupazioni dei vari Governatori responsabili, sta di nuovo mettendo a nudo inefficienze e responsabilità.

       Non è stato fatto nulla per mettere a punto un piano strutturale d’intervento per adeguare il centro-sud all’emergenza. Mancano le apparecchiature, mancano i medici e gli operatori sanitari. Soprattutto, mancano la preveggenza e l’intelligenza della classe politica e il buon senso della gente, che sciama in gruppi per festini, funerali e movide varie. Il Ministro della Sanità, Speranza, favoleggia di un piano sanitario nazionale, ma non s’è visto ancora nulla.

       I risultati di questa sciattezza sono evidenti. Tutti si attendevano questa seconda ondata, non i responsabili, pare. In realtà, in questi mesi di relativa tranquillità, non s’è fatto nulla, solo chiacchiere alla Trump, mentre il Paese vedeva con timore l’avvento della seconda ondata.

       Nel disastro generalizzato, perché di un disastro si tratta, il governo si balocca con un dilemma cretino: MES sì o no?

       Sembra impossibile che, a fronte di un evento così drammatico che coinvolge tutti, si debba discettare contro una posizione “ideologica” (si fa per dire) contraria al MES, non si sa bene perché. La tenuta del Governo non può dipendere dal rifiuto di attrezzare la Sanità con i quattrini del Fondo europeo.

       Si temono i controlli. E perché? Se i soldi li spendiamo come devono essere spesi, di cosa si ha paura? Il Recovery Fund su cui tutti vorrebbero mettere le mani e la cui prospettiva si allontana sempre di più, prevede altrettanti controlli, forse ancora più stringenti del MES. Questo va bene e l’altro no?

       Il diniego opposto da 5Stelle è tanto incomprensibile e funesto quanto quello di Salvini e della Meloni. Un’altra occasione perduta per la Destra, che da un po’ di tempo non ne azzecca una.

       Ma cosa dica l’opposizione in proposito, in fondo, è secondario. Ciò che conta è la paralisi del Governo che ha la responsabilità di provvedere. Il Governo parla per bocca di Conte, che forse parla troppo. I lavori sono sempre in corso, stanno lavorando, sono presenti 24 ore su 24, ma i risultati sono minimali. Solo decreti del Presidente del Consiglio, così non si passa dal Parlamento. È l’emergenza, prorogata fino al 31 gennaio, con poteri speciali che ricordano quelli pretesi da Urban, in Ungheria, tanto caro a Salvini, che invece è contrario a quelli richiesti in Italia.

       Con queste contraddizioni affonda il centro-destra ed emerge, pensate un po’, Berlusconi, che sembra l’unico ad avere ancora del buon senso e, non per caso, è favorevole al MES.

       Se la Destra capisse che la gente comune vuole il MES nelle sue applicazioni pratiche, perché si tratta della sanità di tutti, Salvini e la Meloni dovrebbero fare un giro di boa e allinearsi contro il Movimento 5Stelle, ottuso fino alla paranoia. 5Stelle va isolato e messo in condizione di non nuocere. È un pericolo per il Paese.

       Venuti dal popolo con idee rivoluzionarie, si sono assestati al governo perdendo via via le penne della loro supponenza e della loro stravagante democrazia della rete. Teleguidati da un ex comico e da un imprenditore furbo, hanno espresso uomini di mezza tacca e senza attributi, attaccati al potere come piattole, non importa se con la Lega o con il PD, il diavolo e l’acqua santa, pur di restare a galla nel mare magnum della politica nazionale. Ma tutti sanno cosa galleggia bene in un mare inquinato.

       Il vero ostacolo al buonsenso è il Movimento, fallimentare in quasi tutti i suoi propositi di sovversione pacifica del sistema. Anche il PD dovrà prenderne atto. Zingaretti sostiene che il Governo è unito, che si va avanti, che tutto si risolverà, ma non riesce a nascondere il fatto che questo è un governo per non andare alle elezioni, è un governo alla Trump, non c’è che dire.

       E così, la pandemia cresce, le strutture restano quelle che sono, la gente è sempre più preoccupata, il nostro Paese è sempre più indietro nella considerazione del mondo.

       Prendiamo schiaffi e ricatti anche dalla Libia, a proposito dei 18 pescatori fermati da Haftar, ma nessuno se ne preoccupa, tanto meno il nostro ineffabile Ministro degli Esteri.

       Non abbiamo una flotta da mandare nelle acque libiche?