HomeAttualitàStorie, opinioni e spunti dal mondo, con le newsletter dei nostri corrispondenti/...
Storie, opinioni e spunti dal mondo, con le newsletter dei nostri corrispondenti/ Buongiorno, sono Claudio Tito, corrispondente da Bruxelles di Repubblica. Vi racconto un po’ in anticipo cosa accadrà questa settimana nei Palazzi delle Istituzioni.
Buongiorno, sono Claudio Tito, corrispondente da Bruxelles di Repubblica. Vi racconto un po’ in anticipo cosa accadrà questa settimana nei Palazzi delle Istituzioni.
L’Unione europea si sta sdoppiando su due binari che corrono paralleli ma con uno che si allarga sempre più. C’è il binario dell’ordinarietà e quello della straordinarietà. Il secondo prende sistematicamente il sopravvento.
Questa settimana la Commissione europea cerca di mantenere i programmi, si affida al calendario e martedì approverà due pacchetti: uno riguarda l’allargamento dell’Unione e come prepararsi ad estendere i confini dell’Ue. E ovviamente all’orizzonte c’è sempre il percorso di adesione dell’Ucraina. E nello stesso giorno presenta il piano per realizzare la linea ferroviaria ad alta velocità in tutto il Vecchio Continente.
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea a Bruxelles. (EPA/OLIVIER HOSLET)
Eppure, anche questa settimana, inevitabilmente l’eccezionalità la farà da padrona. E ci sono due aspetti che stanno prendendo il sopravvento nelle preoccupazioni e nell’impegno delle Istituzioni comunitarie. Il primo si concentra nel rapporto con la Cina. E in particolare nella difficoltà di reperire terre rare e microchip. Nonostante la “tregua” siglata nei giorni scorsi con Pechino, Bruxelles sta studiando con urgenza come risolvere il problema da qui ad un anno: come rendersi indipendente.
Lavoratori trasportano terreno contenente elementi di terre rare per l’esportazione in un porto di Lianyungang, provincia di Jiangsu, Cina. (REUTERS/Stringer)
L’Unione deve allentare le briglie del “Dragone” come sta abbandonando il petrolio e il gas della Russia. Il provvedimento-quadro, il RESourceEu, si baserà sugli acquisti collettivi come è stato fatto con i vaccini durante la pandemia Covid. Ma la potenziale “svolta” si fonda sul cosiddetto modello giapponese. E quindi sull’aprire una relazione commerciale speciale sulle terre rare con l’Australia. Creare un’alleanza “occidentale” che tagli il cordone con la Cina. Contestualmente è in corso di valutazione la possibilità di estrarre dall’acqua marina le terre rare attraverso un sistema di riciclaggio fondato sull’uso di prodotti alimentari come il lievito di birra. L’altra opzione, già avviata diversi mesi fa, consiste nell’accelerare sulla riapertura delle miniere in Europa chiuse da tempo.
Discorso analogo per l’alluminio e l’acciaio. La difesa delle aziende produttrici europee ha come obiettivo affrancarsi dalla dipendenza della produzione “orientale” di bassa qualità. Ma questa scelta sta provocando non pochi problemi di approvvigionamento. Anche questo “nodo” dovrà essere sciolto con la straordinarietà e non con la ordinarietà.
Claudio Tito
Storie, opinioni e spunti dal mondo, con le newsletter dei nostri corrispondenti