venerdì, 11 Luglio 2025
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LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI il meglio da: Il Fatto, D’Agospia, Notix e Cronachedi… con le prime pagine dei giornali di oggi a cura della redazione dell’Agenzia stampa “News Agency Chronicle” direttore Ferdinando Terlizzi

DELITTO AD AVERSA / UN INTERESSANTE LIBRO DI RENATO NATALE…”Io casalese”.. – ARRESTATO UN ALTRO KILLER PER L’IMPRENDITORE FEERITO A CANCELLO ARNONE –

LA RASSEGNA STAMPA DI OGGI…

   il meglio da:  Il Fatto, D’Agospia, Notix e Cronachedi… con le prime pagine dei giornali di oggi  a cura della redazione dell’Agenzia stampa News Agency Chronicle” –   direttore Ferdinando Terlizzi

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Con Renato e i casalesi che girano a testa alta

Sono cresciuto in una terra crudele dove la nevnno segnato la storia del nostro Paese. Casal di Principe è uno di questi, assieme a tanti altri in cui persone generose hanno combattuto una dittatura criminale con i pochi mezzi a loro disposizione: l’onestà, la determinazione e una lucida incoscienza. Oggi queste cittadine non sono ricordate solo con i nomi dei mafiosi, ma innanzitutto con quelli di coloro che li hanno contrastati. Renato Natale ha combattuto le camorre a viso aperto da cittadino, da medico, da consigliere di opposizione e da sindaco di Casal di Principe.

E nel comune che ha dato il nome a una federazione di clan tra i più violenti della recente storia italiana e che ha visto ammazzare un prete in chiesa (don Peppino Diana), Natale va orgoglioso delle parole dette da un genitore all’apertura di un parco pubblico: “Dopo anni è la prima volta che posso portare mio figlio a giocare senza avere paura per la sua incolumità”. Tra le tante cose importanti dell’attività politica di Renato, la più significativa resta quella di aver ridato valore alla parola “casalese” e alla parola “onore”. Dopo la sua esperienza amministrativa, l’onore di un amministratore locale, di un politico, di un funzionario pubblico consiste nel non farsi dominare dai violenti e dai loro interessi: un messaggio che tutta l’Italia può e deve apprezzare, oggi e domani. Ed è significativo che il libro che racconta la sua vita (Io, Casalese che non sono altro, edito da Rubbettino) esca nello stesso periodo in cui Avviso pubblico presenta il suo quindicesimo rapporto sugli amministratori locali minacciati dalle mafie. Ancora tanti, purtroppo. In Italia ci sono sindaci e assessori che non hanno abbassato la testa né la loro morale né i propri ideali accanto ai tanti che non hanno fatto onore alla fascia tricolore che indossavano. Per questo motivo leggendo il libro ci sentiamo tutti “Casalesi”.

Io, Casalese che non sono altro è la testimonianza lucida e appassionata di un uomo che ha attraversato uno dei periodi più bui della storia recente italiana senza mai perdere la fede nella giustizia e nella dignità. Renato Franco Natale, medico e sindaco, racconta con sobrietà e intensità una vita segnata dalla resistenza civile alla camorra, dentro e fuori le istituzioni. Tra ricordi familiari, slanci politici e momenti di profonda fragilità, questo libro è il racconto di una comunità che ha scelto di non arrendersi. Non ci sono eroi, solo cittadini che, pur tra paure e sconfitte, hanno deciso di restare, di lottare, di credere nella possibilità di un riscatto. Un’opera autentica e necessaria, che parla non solo ai casalesi, ma a tutti coloro che credono che la luce possa davvero vincere l’ombra.

FONTE:

wall street donald trump mercati borse borsa

PERCHÉ LE BORSE VOLANO NONOSTANTE IL “DAZISMO” DI TRUMP E LE PREVISIONI NEFASTE? – BILL EMMOTT: “I MERCATI FINANZIARI SEMBRANO ESSERSI STABILIZZATI PERCHÉ LE DICHIARAZIONI E LE AZIONI DI TRUMP RIGUARDANTI I DAZI SONO DIVENTATE MENO IMPREVEDIBILI E PERCHÉ L’ECONOMIA DEGLI STATI UNITI CONTINUA A CRESCERE A RITMO SOSTENUTO. I MERCATI SEMBRANO SUPPORRE CHE, QUANDO TUTTE LE TRATTATIVE SI SARANNO CONCLUSE, I DAZI FINIRANNO CON L’AGGIRARSI INTORNO AL 10 PER CENTO. ALZERANNO I PREZZI IN AMERICA, MA NON AL PUNTO DA SUSCITARE PREOCCUPAZIONI PER L’INFLAZIONE…”

FONTE:

Spari all’imprenditore, c’è un nuovo indagato. Gli inquirenti: agguato di stampo mafioso

Di Benedetto era fermo in auto quando, lo scorso 31 dicembre, vennero esplosi contro di lui colpi di pistola per provare a ucciderlo

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CANCELLO ARNONE – Era a bordo della sua auto quando due soggetti si sono avvicinati e hanno esploso, nella sua direzione, colpi d’arma da fuoco. Proiettili che hanno rischiato di ucciderlo. Parliamo di Dario Luigi Di Benedetto, imprenditore 40enne. Il 31 dicembre 2024, per il 47enne di Cancello Arnone, si stava trasformando da ultimo giorno dell’anno, a ultimo della sua vita.

A distanza di meno di 7 mesi, la Procura di Napoli ha messo nero su bianco quella che ritiene essere stata l’esatta dinamica del raid di piombo. L’agguato, stando alla tesi della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, avvenuto lungo la strada che collega Cancello Arnone a Cappella Reale, non è da attribuire al solo Roberto Chianese, 30enne, arrestato nell’immediatezza degli spari dalle forze dell’ordine. I pm Vincenzo Ranieri e Andrea Mancuso, che stanno coordinato l’indagine, contestano – a piede libero – il tentato omicidio anche al padre Alfonso Chianese, 66enne (in concorso con il figlio). L’obiettivo dei due indagati, sostiene l’accusa, era quello di uccidere. Ed infatti i tre colpi, esplosi a distanza ravvicinata, colpirono la vittima all’addome e al braccio destro. A scongiurare la morte fu l’intervento medico-sanitario tempestivo.
Secondo gli inquirenti si agì con premeditazione, pianificando l’azione criminale da eseguire in un lasso di tempo e in un luogo ritenuti favorevoli ai presunti aggressori.

Se sul caso indaga la Dda di Napoli è perché il tentato omicidio risulta aggravato dal metodo mafioso, sostengono gli inquirenti. Insomma, ci sarebbero logiche connesse alla criminalità organizzata, verosimilmente frequentazioni con soggetti orbitanti nel clan dei Casalesi (fazione Bidognetti), che hanno spinto gli investigatori a ritenere che il raid di piombo vada inserito in un contesto di malavita. Ai due indagati – da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile – viene contestata, inoltre, la detenzione illegale di una pistola calibro 7,65, con cui sarebbe stato realizzato l’agguato, e la ricettazione dell’arma. Al solo Roberto Chianese viene contestato pure il possesso di una lama di 35 centimetri detenuta nella sua abitazione.
Gli inquisiti sono difesi dall’avvocato Nicola Ucciero. A rappresentare la vittima è l’avvocato Ferdinando Letizia.

FONTE:

DAILY MAGAZINE

 

Ucciso 45enne con tre colpi di pistola ad Aversa

AVERSA- Un uomo di 45 anni, rdi nazionalità romena, Catalin Ionita, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Il corpo senza vita è stato ritrovato ad Aversa in una struttura abbandonata, tra viale della Libertà e viale Europa. Gli agenti del commissariato di Aversa sono intervenuti in seguito ad una chiamata che segnalava diversi colpi di pistola esplosi; giunti sul posto, i poliziotti hanno scoperto il cadavere del romeno, raggiunto da tre proiettili. L’uomo è stato identificato e secondo quanto emerso anche sulla base delle testimonianze di persone residenti in zona, non aveva un lavoro né una casa, e sembra vivesse nella stessa zona dove è stato ucciso. Ancora oscuro il possibile movente dell’omicidio.

FONTE: