Milano, femminicida in permesso di lavoro accoltella collega. Sparita anche una donna

Un barman accoltellato e in fin di vita, ferito dal receptionist, già condannato per l’omicidio, 9 anni fa, di una prostituta, in permesso di lavoro dal carcere di Bollate e dai ieri fuggiasco. E poi una donna, barista anche lei, scomparsa da venerdì pomeriggio. I tre lavoravano presso l’hotel Berna di via Napo Torriani a due passi dalla stazione Centrale di Milano e di fronte alla ex Gintoneria di Davide Lacerenza. Con ferito, feritore e scomparsa, è l’ipotesi di chi indaga, uniti in un oscuro triangolo.

Una storia, spiegano fonti inquirenti, che rischia di non avere un lieto fine. Il receptionist Emanuele De Maria, 37 anni, casertano, nel 2016 uccise una prostituta tunisina colpendola alla gola con un coltello nell’ex hotel Zagarella a Castevolturno. De Maria allora scappò in Germania dove fu arrestato solo due anni dopo.

Una immagine di Arachchilage Dona Chamila Wijesuriyauna.
Sono in pieno corso le ricerche di Emanuele De Maria, l’evaso 35enne che questa mattina all’alba avrebbe accoltellato un collega, il barista Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, di 50 anni, italiano con origini egiziane, all’esterno dell’albergo in cui entrambi lavoravano, a Milano. Nella struttura, l’hotel Brera di via Napo Torriani, risulta scomparsa anche una collega dei due, una donna di 51 anni, Arachchilage Dona Chamila Wijesuriyauna, di 50 anni, di origine cingalese ma con la cittadinanza italiana, che lavora al bar.
ANSA/CARABINIERI
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Alla base del caso milanese, invece, secondo le serrate indagini della squadra Mobile e del Nucleo investigativo dei carabinieri, vi sarebbe la gelosia. Stando alla ricostruzione, la donna, Chamila 51 anni, origini srilankesi, residente a Cinisello Balsamo, impiegata all’hotel da dieci anni, sarebbe stata contesa tra il barman, 50 anni, di origini egiziane e De Maria. E del resto i colleghi dell’albergo, sentiti dagli inquirenti, hanno spiegato di recenti litigi tra i due uomini senza però conoscerne il motivo. Venerdì la donna non si è presentata al lavoro e il suo cellulare ha smesso di funzionare dal primo pomeriggio, orario in cui i familiari ne denunciano la scomparsa spiegando che è uscita non ha più fatto rientro a casa. Anche De Maria lo stesso giorno non si è presentato al lavoro. Circostanza che ha fatto scattare l’allarme al carcere di Bollate. Allarme ribadito quando l’uomo in serata non è tornato in cella. Da qui l’idea di un incontro tra la donna e il receptionist forse per chiarire. Incontro però non finito bene secondo le ipotesi investigative. Per tutta la sera e la notte, l’uomo avrebbe vagato per Milano, per poi presentarsi, ieri mattina verso le 6, davanti all’hotel per aggredire il barman, forse ritenuto da De Maria un ostacolo alla sua relazione sentimentale con la donna. A quell’ora il barista avrebbe iniziato il suo turno di lavoro.

Poche settimane fa De Maria intervistato per il programma Mediaset Professione reporter aveva spiegato: “Mi sento molto accettato da parte di tutti i miei colleghi. C’è un feeling positivo tra di noi”. Prima di essere assunto all’hotel aveva perfezionato un regolare tirocinio.