*Manichei sotto il cielo* di Vincenzo D’Anna*


Che in Italia il partito più seguito sia quello dei manichei è cosa risaputa. Attenzione però: non si tratta di un partito o di un movimento politico, bensì di una tipologia caratteriale e di un certo modo di pensare che, soprattutto di questi tempi, vanta ormai larghe adesioni. Solo un breve cenno sull’etimologia della parola che sovente viene pronunciata ed ancor più spesso utilizzata a sproposito. I manichei, letteralmente parlando, sono coloro i quali hanno la tendenza a ritenere i propri convincimenti veri a prescindere, contrapponendosi, in modo rigido e dogmatico, a chi non la pensa come loro. Insomma: sono quelli del partito preso, quelli che parlano per atteggiamenti preconcetti ritenuti inconciliabili in quanto fonte di verità e di bene. Per dirla in breve: il manicheo non è disposto a valutare le cose per quelle che esse sono veramente, mettendo in discussione il proprio modo di pensare. Ora, gli italiani sono dei manichei per vocazione, sia per la presunzione di aver sempre ragione, sia per la scarsa inclinazione al confronto pacato ed in ultimo a per l’interesse a sostenere le regioni di coloro dai quali si aspettano favori e gratificazioni. Una gran parte degli elettori appartiene proprio a quest’ultima fattispecie che risale alla notte dei tempi, allorquando si cominciò a praticare quel “familismo amorale” dal quale discendono i benefici che la politica politicante promette ed elargisce. In questo contesto di atteggiamenti volubili quando conviene ed irremovibili quando non vi sono poste personali in gioco, una discreta fetta di quel corpo elettorale sceglie da che parte stare iscrivendosi al partito d’opinione conveniente. E’ così che si forma nel Belpaese ogni pubblica ipinione, quando ci sono tesi opposte oppure interessi contrari schierati sul tappeto. Non fa differenza se l’argomento è politico, sociale, scientifico, sportivo o ideologico. Questi partiti “manichei” li abbiamo visti sorgere svariate volte nel corso della nostra Storia ed ancor di più nel terzo millennio, costruiti sul diffuso uso dei social e dalle possibilità di parola che la rete offre finanche al più sprovveduto dei “discussant”. Eclatante l’ultimo scontro sui vaccini anti Covid con schiere organiche di assertori dell’una (pro vax) e dell’altra tesi (no vax): uno scontro duro e pregiudiziale condito con vituperi ed attacchi personali. Lo abbiamo visto con le follie dell’antipolitica grillina. Lo viviamo continuamente nelle guerre tra fedi calcistiche durante le quali l’appartenenza ad una o a un’altra squadra diventa addirittura un segno di discriminazione sociale se non morale!! Accadde così in altri frangenti a partire dalle guerre tra Guelfi e Ghibellini nel Medio Evo, e così fino a giungere ai fascisti ed agli anti-fascisti, ai monarchici ed ai repubblicani, ai comunisti ed agli anti comunisti. Plutarco di questi tempi avrebbe scritto non le vite parallele ma quelli contrastanti. Chiarito quindi che si tratta di un fatto ontologico legato alla natura polemica o levantina degli Italiani, il manicheismo viene praticato in ogni ambito possibile. Recentemente abbiamo assistito a scontri impensabili e ribaltoni di posizioni, quale quelle dei garantisti e dei giustizialisti, in ambito giudiziario: due correnti politiche e morali che si sono fronteggiate (e ancora si fronteggiano) dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, in aperta polemica oppure in difesa del potere incontrastato e delle ingerenze della magistratura in ogni ambito politico e sociale. E’ di questi giorni la vicenda del sindaco di Bari venuta alla ribalta dopo l’invio, da parte del Ministero dell’Interno, di una commissione d’accesso e verifica nel capoluogo pugliese, a seguito dei 130 arresti e del supposto inquinamento mafioso in aziende partecipate di quello stesso Comune. Da un lato ecco schierarsi gli ex giustizialisti che però oggi invocano la…violazione delle garanzie politiche, costituzionali e personali del sindaco oltre a denunciare un intervento ad orologeria della Destra al governo alla vigilia delle elezioni amministrative!! Di contro ci sono i garantisti di un tempo, i quali però, stavolta, hanno sollecitato l’intervento ministeriale per fare piena luce sui fatti giudiziari, come in altri casi era accaduto quando la fascia tricolore poggiava sulle spalle di sindaci del loro schieramento politico. Le tesi ed il lessico utilizzato dai due schieramenti si sono virtualmente invertiti e così le parti in commedia. Un altro caso eclatante è giunto dalla pubblicazione di alcuni appunti scritti dal cavalier Berlusconi negli ultimi giorni della sua vita. Il contenuto ne evidenzia opinioni e convincimenti politici che nessuno prevedeva potessero essere attribuiti all’ex premier. Eppure tanto è emerso da quelle righe: un attacco al “sovranismo”, ossia alla difesa ad oltranza dell’identità territoriale e nazionale tipica di certe destre; un’invocazione al pacifismo senza se e senza ma, al civile e pacato confronto politico nel superiore interesse della nazione. Insomma: un affresco che sembta confliggere e non poco, con le tesi sostenute dagli alleati politici e di governo di Forza Italia, che ha lasciato interdetti gli amici di un tempo ottenendo, di converso, il plauso dei nemici di sempre. Insomma, che dire? Tanti animi manichei ed intercambiabili crescono sotto la tazza capovolta del cielo!!

*già parlamentare