Sorpresa: Calderone in Ue vota per dare il Rdc agli occupabili

LA RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO – Il testo: “Il sussidio vada a tutti senza limiti di tempo”

31 GENNAIO 2023

Ancora una volta, l’Unione europea si schiera a favore delle leggi sul reddito minimo, come il nostro Reddito di cittadinanza, ma in questo caso a dire di sì è pure il governo Meloni. Una giravolta clamorosa che si è consumata durante le trattative avvenute in seno al Consiglio Ue, a cui hanno partecipato i ministri del Lavoro degli Stati membri; era presente per il nostro Paese anche Marina Calderone e proprio in quell’occasione è stato trovato l’accordo politico su un testo che contraddice nettamente quanto invece deciso a livello nazionale con la legge di Stabilità.

In pratica, il nostro esecutivo con una mano si impegnava in Europa a garantire sostegni contro la povertà anche in favore di persone “occupabili” e senza limiti di tempo, con l’altra stabiliva la scadenza a luglio del Reddito per i beneficiari, appunto, “avviabili al lavoro”. Un capolavoro di incoerenza, ma andiamo con ordine.

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Ieri il Consiglio Ue, organo che rappresenta appunto gli Stati membri, ha ufficializzato la sua proposta di risoluzione sugli schemi di reddito minimo. Stessa cosa fatta pochi giorni fa dal Parlamento europeo. Il Consiglio, a differenza di quanto auspicato dagli eurodeputati, non ha chiesto alla Commissione europea di adottare una direttiva sull’argomento, ma è comprensibile: i governi nazionali non amano “subire” atti vincolanti da parte dell’esecutivo comunitario. Non cambia tuttavia la sostanza: il documento voluto dal Consiglio dice comunque, in diversi passaggi, l’esatto contrario di quanto realizzato in Italia. Il paradosso è che gli incontri si sono svolti nelle stesse settimane in cui a Roma si discuteva la manovra finanziaria, cioè la legge che ha poi adoperato il pesante taglio ai danni di chi prende il Reddito di cittadinanza. “Poiché il tempo necessario per la messa a punto giuridico-linguistica non ha consentito l’adozione formale a dicembre – ha spiegato ieri il Consiglio – il Coreper (che riunisce gli ambasciatori Ue) e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico sul testo il 30 novembre 2022 e nella sessione del Consiglio Epsco dell’8 dicembre 2022”. Esattamente a quest’ultima riunione ha partecipato la ministra Calderone. L’incompatibilità tra quanto stabilito in Europa e quanto approvato in Italia emerge in vari punti del testo: “Non vi sono dati che indichino, in media, un impatto negativo significativo sulla probabilità di trovare un lavoro per chi percepisce il sostegno al reddito minimo”, si legge. “Per le persone che sono in grado di lavorare – aggiunge – solide reti di sicurezza sociale devono agevolare la (re)integrazione nel mercato del lavoro attraverso misure di sostegno specifiche, che associno misure attive per il mercato del lavoro, il sostegno alla ricerca di un impiego, l’istruzione e la formazione”. Insomma, la formazione e l’orientamento sono considerati in aggiunta al sostegno al reddito, non un’alternativa. In Italia, invece, a luglio il Reddito di cittadinanza sarà sottratto a tutti gli occupabili, ai quali dovrebbero restare solo non meglio definiti corsi per la loro ricollocazione. E ancora, dice il Consiglio che “l’accesso al reddito minimo deve essere concesso in maniera tempestiva e senza inutili ritardi e il diritto a ricevere le prestazioni dovrebbe essere illimitato, purché i richiedenti continuino a soddisfare i criteri di ammissibilità e gli specifici criteri di condizionalità”. Insomma, nessun limite temporale prestabilito – come invece ha fatto l’Italia che a luglio calerà la mannaia a 400 mila famiglie – ma solo periodiche verifiche del requisiti.

“Cambiare idea non è mai stato così facile come per Giorgia Meloni – attaccano gli europarlamentari M5S, Laura Ferrara e Mario Furore – a 100 giorni dal suo insediamento alla guida del governo sono già innumerevoli le sue giravolte politiche. L’ultima riguarda il Rdc. Il suo governo, infatti, in Italia lo demolisce, in Europa invece addirittura lo promuove a modello per tutti gli Stati membri”. Sempre ieri, la deputata 5S Valentina Barzotti ha chiesto un’informativa urgente a Calderone sul rischio – trapelato nei giorni scorsi – che i corsi per gli occupabili che perderanno il sussidio possano partire solo in estate, cioè a ridosso dello stop. Al momento, dei corsi non si sa ancora nulla.

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