Delitti e suicidi

Angelo Burzi, di anni 73, imprenditore e politico, ex consigliere e assessore alla regione Piemonte, attese che la moglie fosse uscita di casa, chiamò le forze dell’ordine annunciando l’intenzione di suicidarsi e pregando loro di avvisare la donna, quindi prese la sua pistola regolarmente detenuta, se la puntò alla tempia e sparò. All’arrivò dei carabinieri era ormai morto. Accanto al corpo, fu trovata una lettera destinata alla moglie e alle due figlie (la vigilia di Natale, in un appartamento in piazza Castello, a Torino).

Nel 1993 Burzi è stato uno dei fondatori di Forza Italia in Piemonte. Laureato in ingegneria elettronica, fu eletto per la prima volta in consiglio regionale nel 1995, poi di nuovo nel 2000, nel 2005 e nel 2010. Nel 2012 diede vita al gruppo Progett’Azione. Dal 1997 al 2002 ricoprì la carica di assessore al Bilancio. Tra il 1996 e il 1997 è stato presidente della commissione speciale per la revisione dello statuto della regione. Lo scorso 14 dicembre Burzi era stato condannato a tre anni di carcere nell’ambito del processo per le presunte irregolarità nell’utilizzo dei fondi destinati al funzionamento dei gruppi del Consiglio regionale. «Angelo non si dava pace della ingiustizia con cui è stata gestita la vicenda Rimborsopoli» ha detto l’ex presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Burzi aveva da poco scoperto di essere malato.

Roberto Pacifici, 80 anni, ex cardiologo in pensione, sposato con Emanuela Rompietti, 80 anni anche lei, ex maestra elementare, aveva finito di cenare assieme alla moglie, alla badante e a uno dei figli. Era ormai quasi mezzanotte. Senza destare sospetti, si recò in salotto, aprì un cassetto e tirò fuori una pistola che deteneva regolarmente. Poi si avvicinò alla moglie e le sparò due colpi al petto (nella notte di Natale, ad Amelia, in provincia di Terni).

«Immediata la reazione dei presenti, in particolare del figlio, che ha disarmato l’anziano padre, impedendogli di rivolgere la pistola anche verso se stesso, e allertato 118 e carabinieri. Giunti sul posto, gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte della donna, mentre Pacifici è stato arrestato per omicidio volontario. Di fronte al pubblico ministero Barbara Mazzullo, l’ex medico si sarebbe assunto subito la responsabilità del gesto e avrebbe dichiarato di averlo fatto per porre fine alle sofferenze della donna, gravemente malata di Alzheimer» [Tomassini e Viola di Campalto, Mess].

Angelo Bernardone, di anni 74, pensionato di Casalbordino, cinquemila anime in provincia di Chieti, si mise a discutere con la moglie Maria Rita Conese, di anni 72, da tempo malata di Alzheimer, e la spinse giù da un ponte sopra il fiume Osento. Un volo di venti metri. Poi si presentò in caserma dei carabinieri e si costituì (ieri, all’ora di pranzo, sul ponte della strada provinciale 216 che da Casalbordino conduce ad Atessa, in provincia di Chieti).