I processi di Cronache. Ferdinando Terlizzi ricostruisce l’enigmatico processo di Angelo Scalzone.  Domani su Cronache tutti i retroscena del delitto.

La quinta puntata dei vecchi processi celebrati presso la Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, rivisitati dal nostro cronista Ferdinando Terlizzi.

Nel servizio di lunedì 29 novembre tutte le fasi del delitto e dei processi. Era il 1946 e Casal di Principe si chiamava Albanova; lo schiaffo rappresentava una caparra per la morte; era l’epoca in cui il giorno della cresima al figlioccio, si regalava invece del Rolex una pistola. Quando ad essere additato “magnaccia” rappresentava un affronto da lavare col sangue. Uno di questi uccise un padre di 4 figli perché aveva messo in giro la voce che lui era un lenone.

Angelo Scalzone di anni 19, il 21 febbraio del 1946 ad Albanova uccise Vincenzo Antonelli, con tre colpi di pistola, un padre di 4 figli, uno dei quali Carmine di 12 anni assistette al delitto.

Il 28 febbraio lo Scalzone si costituì ai carabinieri e nel corso del suo interrogatorio disse di non ricordare quanti colpi aveva esploso con la sua Beretta cal. 9, ma, chiarì, che aveva ucciso l’Antonelli perché aveva calunniosamente messo in giro la voce secondo la quale lui sarebbe stato uno che campava sulle spalle delle donne e cioè un ricottaro, insomma,  era uno sfruttatore di prostitute.