MERCOLEDì 21 LUGLIO 2021

Clamoroso

Nel Regno Unito, durante il lockdown, pur con pub, club e ristoranti chiusi per circa 31 settimane, i morti per alcolismo sono aumentati del 20% [ItaliaOggi].

In prima pagina

• Jeff Bezos è andato nello spazio a bordo del suo razzo privato. Ha sfiorato i 100 chilometri di altitudine, è rimasto qualche minuto nello spazio suborbitale, poi è rientrato a Terra. L’intera esperienza è durata 11 minuti

• Al Senato sono stati presentati oltre mille emendamenti al ddl Zan

• I magistrati antimafia Gratteri e De Raho si pronunciano contro la riforma della giustizia della ministra Cartabia: «Salterà il 50% dei processi», «Conseguenze sulla democrazia e la sicurezza in Italia». Alla Camera, pioggia di emendamenti grillini

• Anche Macron potrebbe essere stato spiato con il software Pegasus. Il cellulare del presidente francese è nella lista dei 50 mila numeri di telefono di potenziali obiettivi di spionaggio da parte di non meglio identificati governi mondiali

• Il numero uno di Tokyo 2020 non esclude la cancellazione dei Giochi all’ultimo minuto se la situazione dei contagi dovesse peggiorare

• La pallavolista italiana Paola Egonu è stata scelta dal Cio fra i portabandiera nella cerimonia inaugurale delle Olimpiadi

• In Italia ieri sono stati registrati dieci morti di Covid. Il tasso di positività è sceso all’1,6%. I ricoverati in terapia intensiva sono 165 (+3), le persone vaccinate 27.956.841 (il 47,2% della popolazione)

• A Genova migliaia di persone hanno commemorato la morte di Carlo Giuliani. Tra loro, Manu Chao e Zerocalcare

• Per i risultati dell’autopsia sul corpo di De Rienzo serviranno 15 giorni

• In Germania si cercano ancora 170 dispersi nelle alluvioni

• Gli Stati Uniti hanno rimpatriato in Marocco un detenuto di Guantanamo. È il primo rimpatrio deciso dall’amministrazione Biden

• Un calciatore dell’Everton di cui non si conosce il nome è stato arrestato con l’accusa di pedofilia e poi rilasciato su cauzione

• L’ex canoista Antonio Rossi è stato colto da un infarto mentre correva una mezza maratona. Ricoverato e operato, ora sta bene

• L’amministratore delegato del Milan Ivan Gazidis ha un tumore alla gola. «Sembra una forma curabile», fa sapere

• Vicino a Milano una cagnetta di nome Margot ha mangiato per errore un panetto di hashish ed è morta di overdose

[vedi gli Obituaries]

Titoli

Corriere della Sera: Green Pass, scatta l’obbligo

la Repubblica: «Green Pass per lavorare»

La Stampa: Confindustria-Cgil, scontro sul Green Pass

Il Sole 24 Ore: Dl Semplificazioni, tutte le novità per Superbonus, grandi opere e Pnrr

Avvenire: Pausa di riflessione

Il Messaggero: A Roma un contagio su sette

Il Giornale: I costi del virus

Leggo: Risalgono i contagi: caos Green Pass e viaggi all’estero

Qn: Spunta il Green Pass anche al lavoro

Il Fatto: Salvaladri: Cartabia sbugiardata da tutti

Libero: Forza Italia strappa: «Vaccini obbligatori»

La Verità: «Senza Green Pass niente stipendio»

Il Mattino: «Senza vaccino, stop stipendio»

il Quotidiano del Sud: Riforme sì, conservatori no

il manifesto: La guerra degli emendamenti

Domani: Le armi per la guerra ai sauditi sono in arrivo nel porto di Genova

Giornalisti

Mediapart, in Francia, ha una gender editor [Montefiori, CdS].

Nostalgia

A Roma, dove vive da dodici anni, come si trova?

«All’inizio la odiavo. Oggi quando mi allontano mi manca anche la tangenziale» [Alessandra Amoroso, 34 anni, cantante, a Mattia Marzi, Mess].

Parolacce

Teme polemiche sulla sua nomina?

«Temo? Vedo già. Ecco qui. Legga questo sito, legga: “Gli italiani pensavano di essersi liberati della Fornero dopo le celeberrime lacrime di coccodrillo che accompagnarono la sua riforma delle pensioni…”».

Non è bello…

«Non è bello. Le farò una confessione: una volta al mese scelgo una persona e mi permetto il lusso di rivolgergli una parolaccia. So che non si deve fare ma una volta al mese si può. Ecco, l’ho fatto. Poi, insomma, oggi è il 19, ci avviciniamo alla fine di luglio. Magari ad agosto ci sarà qualcun altro» [Elsa Fornero, 73 anni, economista, a Paolo Griseri, Sta].

Vomito

«”Signora, mi deve mezzo dollaro”. Con i suoi occhi cisposi, i denti cariati, l’alito fetido, l’espressione idiota, la voce odiosa, il salumiere aspettava che gli pagassi la dozzina di uova. Aveva la classica faccia da porco ma da porco vecchio, malato, guasto dentro. Il suo negozio era disgustoso. Fuori cadeva, lentissima, una pioggia lercia. Vomitai: una, due, tre, quattro volte. Dentro le viscere sentivo esplodere la violenza, la meschinità, l’ignominia, la sporcizia, la volgarità, la viltà del mondo: l’orrore mi mordeva lo stomaco, me lo smangiava, me lo corrodeva. Mi accorsi che parlavo da sola, ma a voce altissima: gridando. Mi strappai i capelli, morsicai la borsetta, mi rotolai per terra, diedi fuoco a due scaffali, estrassi una rivoltella e sparai tre colpi in aria, suonai una tromba, feci la cacca, mi congiunsi spasmodicamente con un negro, mi tagliuzzai un piede con una lametta. Poi pagai il conto. Il salumiere mi fissò con la sua espressione ebete, laida, immonda, turpe, sconcia, triviale, ottusa, empia, cretina, ignorante, cafona, arrogante, offensiva. Io gli fissai le scarpe, veramente bruttissime, e gli allungai il suo schifoso, fottuto, atroce, insolente, blasfemo mezzo dollaro. Vomitai: una, due, tre, quattro volte» [così, nel 1991, su Cuore, Michele Serra prendeva in giro la prosa di Oriana Fallaci].

Fantasmi

«“Compagno” disse con voce pacata “in questo mondo dove ognuno se ne infischia di tutti gli altri, in questo mondo dominato dall’egoismo e dall’indifferenza, noi continuiamo a combattere una guerra che è finita da un sacco di tempo. Non ti dà l’idea che noi siamo due fantasmi? Non ti rendi conto che, fra non molto, dopo aver tanto combattuto, ognuno per la sua bandiera, verremo cacciati via a calci – io dai miei e tu dai tuoi – e ci ritroveremo miserabili e strapelati a dover dormire sotto un ponte?”

“E cosa significa questo?” rispose Peppone. “Continueremo a litigare sotto il ponte”

Don Camillo pensò che in uno sporco e pidocchiosissimo mondo in cui non è possibile avere un vero amico è una gran consolazione poter trovare almeno un vero nemico» [Giovannino Guareschi, Don Camillo e don Chichì, BUR Narrativa, giugno 2012].

Altre cose

Abbiamo anche appreso: che i figli di Marcell Jacobs si chiamano Jeremy, Antony e Megan; che la Brexit ha messo in crisi gli antiquari di Londra; che l’Italia ricicla il 73% degli imballaggi che usa; che fu Dino Buzzati a convincere Montanelli a scrivere la Storia di Roma; che Sharon Stone è una grande fan di papa Francesco; che il film preferito di Matteo Berrettini è Pulp Fiction («mi fa innamorare ad ogni visione»); che a Genova un gruppo di anarchici ha dedicato alla memoria di Carlo Giuliani un attacco incendiario a due ripetitori.

IN TERZA PAGINA [vai]
Il mondo sottosopra (M. Feltri)
Corro a vedere Titane (Aspesi)
Una cosa normalissima (Gramellini)
Il nuovo motto dei Giochi (Vanetti)

Amori

Se distribuissero il premio «innamorato d’estate» si candiderebbe?

«Altroché. Io mi innamoro sempre d’estate e questa cosa mi ha perseguitato negli anni. Quelli estivi sono gli amori destinati alla sofferenza, sai già che poi finisce».

Ma no! A volte resiste.

«Mah… resiste il tempo di mandarsi qualche cartolina e poi si esaurisce, roba struggente, dal sapore di sale. Sapesse quanti ne ho vissuti di amori così! Alcune di queste fanciulle le ho ritrovate, si sono palesate alla presentazione dei miei libri. Delle carrambate pazzesche. Molte non avrei voluto rivederle, mi hanno rovinato il ricordo» [Donato Carrisi, 48 anni, scrittore, a Giusi Fasano, CdS].

Le hanno attribuito un flirt con la cantautrice Paola Turci, è stata una invasione nella sua vita privata?

«È stata una sorpresa. Non mi sarei aspettata questa attenzione con foto della mia vacanza la scorsa estate. Il dispiacere più grosso è stato avere coinvolto un’altra persona nella curiosità morbosa verso di me» [Francesca Pascale, 36 snni, Sta].

Buste paga

Illimity Bank ha accordato un premio aziendale che può arrivare fino a 1.200 euro per gli impiegati e fino a 1.700 euro per i quadri delle società del gruppo [CdS].

Con il rinnovo del contratto collettivo, previsto per settembre, i lavoratori dei comparti Difesa e Sicurezza riceveranno un aumento medio lordo di 130 euro al mese, quelli del comparto Sanità un aumento medio lordo di poco più di 90 euro al mese [Di Branco, Mess].

Dal carcere norvegese in cui è rinchiuso, Anders Behring Breivik, 42 anni, responsabile della strage del 22 luglio 2011 a Oslo, avrebbe scritto di proprio pugno a decine di editori e produttori cinematografici proponendo di cedere loro i diritti di un libro o di un film sulla sua vita, da lui stesso stimati in un valore di circa 8 milioni di euro [Rosana, Mess].

Possibile che il padre della lingua italiana sia stato così ostile al denaro? In questo anno dedicato a lei, Dante Alighieri, 700 anni dopo la sua morte, ci spiega la ragione?

«Non sono mai stato contro il denaro, ma contro l’uso che se ne fa. Sono sempre stato contro l’inganno che il denaro suscita negli uomini. Ho sempre condannato l’avarizia. E l’usura» [intervista immaginaria a Dante Alighieri, di Marco Barbieri, Mess].

SECONDA PAGINA
«La verità è che i 5 stelle
senza Grillo non esistono»
Paolo Mieli

In migliaia a Genova ricordano Carlo Giuliani
«“Dei colpi di pistola sono esplosi e Carlo è colpito, muore. Ricordiamolo con un minuto di silenzio”. Giuliano Giuliani, papà di Carlo, è sul palco, in piazza Alimonda, quando scoccano le 17.27, l’ora fatale che segnò il punto di non ritorno del G8 del 2001: la morte di un ragazzo che, oggi, avrebbe 43 anni e allora ne aveva appena 23. Sono alcune migliaia le persone venute da tutta Italia e, anche, da più lontano in Europa. Si fatica a mantenere la consegna del silenzio: qualcuno applaude, mentre gli altri hanno tutti il pugno chiuso alzato. “No, ora no, facciamo un minuto di silenzio”, insiste Giuliani. Passato il minuto, il coro: “Carlo è vivo e lotta insieme a noi! Le nostre idee non moriranno mai!”» [Forleo e Politanò, Sta].
Per i vent’anni dei fatti del G8, a Genova c’erano tra gli altri il cantante Manu Chao e il fumettista Zerocalcare.
Anche Di Marzio torna subito libero
La giustizia francese ha disposto la scarcerazione dell’ex brigatista Maurizio Di Marzio, 61 anni, arrestato lunedì a Parigi, in attesa di estradizione. Ora è sotto controllo giudiziario: gli è stato ritirato il passaporto, ha l’obbligo di firma in commissariato a Parigi e il divieto di lasciare i confini francesi. Le stesse misure erano state disposte per tutti gli altri ex terroristi arrestati in Francia.
De Rienzo, servono 15 giorni
«L’autopsia svolta ieri al Policlinico Gemelli di Roma non ha sciolto i dubbi sulla causa della morte dell’attore Libero De Rienzo. I risultati sono giudicati parziali e non sufficienti. De Rienzo era stato trovato senza vita nella sua abitazione romana giovedì scorso. Risposte più certe sui motivi dell’arresto cardiocircolatorio potranno venire dagli esami tossicologici disposti dal pm di Roma che indaga per morte come conseguenza di altro reato. L’équipe di medici legali a cui è stata affidata la perizia proprio ieri ha proceduto ai prelievi di campioni grazie ai quali verificare se nelle ore precedenti alla morte l’attore napoletano abbia assunto stupefacenti: i risultati saranno a disposizione dei magistrati tra una quindicina di giorni» [CdS].
Tenuto in cella 2 anni, e poi assolto
Lunedì sera, la Corte d’Assise del Tribunale di Viterbo, dopo dieci ore di camera di consiglio, ha assolto Andrea Landolfi, 32 anni, romano, ex pugile, alto 1 metro e 90, dall’accusa di omicidio. Nel febbraio 2019 era caduto dalle scale di casa di via Papiro Serangeli a Ronciglione assieme alla fidanzata Maria Sestina Arcuri: lei aveva picchiato violentemente la testa, ed era morta ore dopo all’ospedale di Viterbo. Secondo la Procura, che ne chiese l’arresto, sarebbe stato lui a lanciarla volontariamente giù dalle scale perché lei voleva lasciarlo.
«L’altra notte Andrea ha lasciato il carcere di Regina Coeli, dopo 22 mesi di detenzione. Varcata la soglia è rimasto impietrito. A sconvolgerlo quell’aria nuova che stava respirando e tutto quello spazio davanti a sé. Davanti ai familiari ha annusato il vento e abbracciato tutti. “Voglio respirare, voglio respirare l’aria dei vicoli di Trastevere”, ha continuato a ripetere nei primi minuti di libertà» [Riganelli, Mess].
In Germania si cercano ancora i dispersi
Sono 170 le persone ancora disperse in Germania dopo le pesanti piogge e alluvioni che la scorsa settimana hanno colpito soprattutto Nord Reno-Vestfalia e Renania-Palatinato. Le ricerche sono ancora in corso. Il bilancio parziale è di 164 morti. Ieri la cancelliera Angela Merkel, in visita a Bad Münstereifel, nello stato del Nord Reno-Vestfalia, ha promesso aiuti immediati alle persone colpite dalle inondazioni: «Spero che sia questione di giorni». Sempre nel Nord Reno-Vestfalia, nel distretto di Blessem, resta alta l’allerta intorno alla frana che ha già spazzato via decine di case.
Per la ricostruzione la Merkel conta di disporre di 200 milioni sborsati dal governo federale e 200 milioni offerti dai Länder. La Germania vuole anche chiedere aiuto al Fondo di solidarietà dell’Unione europea.
Rimpatriato un detenuto di Guantanamo
Gli Stati Uniti hanno rimpatriato in Marocco Abdul Latif Nasir, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Guantanamo dal 2002 nonostante nei suoi confronti non fosse mai stata formalizzata alcuna accusa. È il primo rimpatrio di un detenuto di Guantanamo deciso dall’amministrazione Biden. Durante la presidenza di Barack Obama erano stati rimpatriati più di 170 detenuti, con l’obiettivo di chiudere gradualmente il carcere statunitense in territorio cubano, aperto per la prima volta nel 2001 dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre. L’amministrazione Trump aveva però interrotto questa politica, permettendo il rimpatrio di un solo detenuto in Arabia Saudita. Al momento sono 39 le persone ancora richiuse nella struttura di Guantanamo.
La sinistra radicale vince in Perù
«Il candidato della sinistra radicale Pedro Castillo è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali in Perù, più di un mese dopo il secondo turno. Ha sconfitto la candidata populista di destra Keiko Fujimori» [Sole].
Castillo, 51 anni, e insegnante, ha ottenuto il 50,12% dei voti, contro il 49,87% della rivale Fujimori, 46 anni. Entrerà in carica il 28 luglio.
Il calciatore dell’Everton arrestato per pedofilia
Venerdì scorso un calciatore dell’Everton è stato arrestato per presunte molestie sessuali ai danni di un minore e poi rilasciato su cauzione. In Inghilterra non è stato reso noto il nome per questioni legali, ma è stato specificato che ha 31 anni, è sposato e gioca regolarmente in nazionale. L’Everton ha sospeso il calciatore e dichiarato che supporterà le autorità nelle indagini in corso.
«Secondo la versione online del quotidiano islandese Morgunbladid, fondato nel 1913 e oggi con il sito più popolare nel paese, il calciatore sarebbe Gylfi Sigurdsson. Il centrocampista, che con l’Everton ha realizzato 31 gol in 156 partite, non avrebbe partecipato a una partita di allenamento nel fine settimana e sarebbe stato escluso dalle convocazioni. Sigurdsson si è sposato nell’estate 2019 in Italia. La moglie (che la scorsa notte ha cancellato il proprio profilo su Instagram) è Alexandra Ivarsdottir, 31 anni, ex Miss Islanda e tra le prime quindici al concorso di Miss Mondo. È laureata in psicologia e chef con tanto di certificazione. I due sono considerati i “posh and becks” dell’Islanda» [Boldrini, GdS].
Antonio Rossi colto da infarto
L’ex canoista Antonio Rossi è stato colto da infarto domenica mentre correva una mezza maratona a Conegliano, in provincia di Treviso. Ricoverato all’ospedale Sant’Anna di Como, è stato operato, è fuori pericolo ed entro pochi giorni tornerà a casa. «Sono stato sottoposto a una angioplastica, con cui mi hanno impiantato uno stent per ripararmi l’arteria», ha poi raccontato. Rossi, 52 anni, cinque medaglie olimpiche in carriera, oggi sottosegretario con delega allo Sport della regione Lombardia.
Gazidis ha un tumore alla gola
Ivan Gazidis 58 anni, manager sudafricano, dal 2018 amministratore delegato del Milan, ha un tumore alla gola. L’ha fatto sapere il club rossonero con un comunicato in cui si legge che «i medici prevedono che si riprenderà completamente. Ivan rimarrà operativo durante le necessarie cure in cliniche specializzate». Lo stesso Gazidis s’è mostrato ottimista: «Non c’è mai un buon momento per una diagnosi di cancro. Ma fortunatamente sembra una forma molto curabile».

TERZA PAGINA

«La fortuna dell’Italia
è inseparabile
dalle sorti della bellezza»
Gabriele D’Annunzio

Casta

di Mattia Feltri

La Stampa

Ogni tanto mi sembra di stare fuori dal mondo. Ascolto il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, spianare la riforma della giustizia di Marta Cartabia. Gratteri coi modi spicciativi del prefatore, forse inconsapevole, di un libro sui vaccini elevati a strumento delle Big Pharma per lo sterminio e il controllo di massa, Cafiero con molto più nobile eloquio, ma entrambi a consolidare il sospetto che le riforme in Italia le vogliano tutti tranne chi sta per essere riformato, specialmente se appartiene a una potente casta. Rimango a bocca aperta a sentire l’uno e l’altro preoccupati – con tempi certi dei processi, pena l’improcedibilità – della convenienza di darsi al crimine: ora il paese sarà ancor meno sicuro, dicono. Eppure l’Italia è uno dei paesi più sicuri d’Europa: soltanto in Lussemburgo (0.5 ogni 100 mila abitanti) ci sono meno omicidi, la Germania ne ha un terzo in più, la Svezia e l’Inghilterra il doppio, la Francia più del doppio. Noi siamo specialisti nel furto di auto e moto ma quanto a rapine siamo pari alla Germania, l’Inghilterra ne ha più del doppio, Spagna e Francia il triplo. In compenso abbiamo le carceri fra le più affollate d’Europa e fra le più popolate di detenuti in attesa di giudizio. In compenso, ancora, abbiamo processi lunghissimi: durano oltre il quadruplo di quanto durano in Inghilterra, il triplo di quanto durano in Germania, il doppio di quanto durano in Spagna. Non si direbbe che l’Italia sia un paese tanto insicuro e, soprattutto, non si direbbe che qui da noi sia tanto conveniente campare di delinquenza.

Mattia Feltri

Cinema

di Natalia Aspesi

la Repubblica

Sono quasi sicura, diciamo al 98%, che correrò come un fulmine a vedere, quando arriverà nelle nostre sale, il film Palma d’Oro del 74° Festival di Cannes, non tanto per masochismo, quanto per cercare di capire il putiferio attorno a un film giudicato dalla critica sia orribile che grandioso, sia ridicolo che epocale, essendo, pare, la prima cineopera ad affrontare la contemporanea confusione gender, il primo cinemanifesto che più inclusivo di così è difficile immaginare. Chi ama il cinema segue appassionatamente anche da lontano queste vagonate di opere rinchiuse nei giorni dei festival, che dovrebbero rappresentare il meglio, il nuovo, il sorprendente, lo sconvolgente, l’indimenticabile, il patriottico, dello schermo (e ormai anche dello streaming). Ci si accosta ai film senza vederli, immaginandoli da casa, attraverso critiche, interviste ed eleganze, persino scandali, quando ci sono. E può darsi che questa volta si ritenga se non scandalosa almeno problematica proprio la Palma d’Oro consegnata a Julia Ducournau per il suo film Titane.

Ormai non c’è manifestazione che non cerchi di essere molto inclusiva per evitare inutili fastidi. E a Cannes 2021, dopo un anno vuoto, per la prima volta un presidente di giuria è nero, o meglio afroamericano, il grande Spike Lee, e se mai si potrebbe dire: “Potevate pensarci prima, presuntuosi bianchi razzisti!”. Cinque donne in giuria su nove, quattro i film diretti da donne, pochi su venti, ma sempre meglio delle tante volte in cui non ce n’era nessuno. Visto che siamo nell’anno o nel decennio o nel secolo in cui se non sei donna conti poco, era scontato che doveva vincere una signora. Ma perché proprio Julia Ducournau, francese (Titane) e non Mia Hansen-Løve, francese (Bergman Island, in inglese), e non Catherine Corsini, francese (La fracture) e non Ildiko Enyedi, ungherese (The story of my life)? Il nostro critico Emiliano Morreale giudica il film premiato “di gran lunga il peggiore”, il francese Le Monde “la conferma dell’immenso talento della regista”, l’inglese

Guardian è lapidario: “pura stupidaggine e gigantesca insensatezza”. L’americano Hollywood Reporter parla di una nuova French Punk Queer Wave, che esplora “intimità e indipendenza, sesso e relazioni del nuovo millennio”. Sui siti, mi dicono, guerra per bande tra capolavoro e porcheria, con qualche vade retro Satana da parte dei vegetariani, perché il precedente e primo film della coraggiosa regista, Raw, Una cruda verità (2016), raccontava di una ragazza vegetariana che si metteva a divorare gli umani. Dalle mie letture tento di raccontare il film come l’ho capito io, per preparare chi è interessato a partecipare ai prossimi scontri. C’è una bimba che dopo un incidente di macchina causato dal babbo menefreghista ha un pezzo di titanio in testa il che la predispone ad appassionarsi al metallo, tanto da diventare in un salone dell’automobile una lap dancer sulle stesse, arrapando dei maschiacci acquirenti.

Tanto Alexia (Agathe Rousselle) rifiuta le leggi del patriarcato, tipo molestia, quanto l’attrae l’auto stessa, da cui si fa sedurre e quindi sbattere, con plurimi sussulti: resta incinta ma sull’incidente altro non so.

Allo scopo di sembrare maschio e diventare Adrian, cioè fluttuare nella diversità, e far credere al pompiere Vincent Lindon di essere il figlio scomparso un decennio prima, si spacca appositamente il naso: verrà quindi esplorata la relazione padre e figlio e poi Alexia/Adrian, se ho capito, diventerà anche lei/lui pompiere. Non mi pare che almeno in Italia sia già scesa in campo la folla di chi sta vivendo o si occupa della transizione di gender per giudicare e probabilmente molto amare questa opera bizzarra e comunque nuova: dovranno vedersela non con i Pillon ma tra di loro, perché proprio tra gli interessati c’è chi ritiene Titane una operazione ambigua, non di sostegno ma di sfruttamento dell’impegno attorno al tema dell’identità di genere.

Natalia Aspesi

Muccusiello

di Massimo Gramellini

Corriere della Sera

Il video delle due ragazze napoletane cacciate in malo modo dalla spiaggia di Bacoli perché lesbiche resterà nella mia memoria, ma certo non per la scena in cui un anziano e sua figlia inveiscono contro di loro. L’anziano le accusa di dare il cattivo esempio ai bambini, e nell’insultarle non si pone il problema se sia di cattivo esempio anche lui. Seguono spintoni e inviti alle svergognate affinché trasportino il vizio in luoghi più impervi: «Vattene su una montagna, stupida!» Quand’ecco spuntare la voce fuori campo di un ragazzino: «Ma è una cosa normalissima!» E lo scenario cambia di colpo: è arrivato il mondo di adesso, quello degli adolescenti, per i quali la fluidità sessuale non è una polemica politica, ma un banale dato di fatto. Non a caso la figlia dell’anziano, invece che nel merito, replica con un richiamo all’età: «Assèttate, muccusiello». Siediti, moccioso.

Certi surfisti del pensiero che si fingono controvento, anche se fiutano l’aria di continuo per mettercisi a favore, sostengono che la libertà sessuale è un capriccio da ricchi depravati, mentre il Popolo resta legato ai valori veri. In realtà il «moccioso» è Popolo esattamente come l’anziano e sua figlia. Solo rappresenta una generazione che almeno su questo fa ben sperare: al pari dei marciapiedi moderni, ha uno scivolo nel cervello che consente il passaggio a tutti, senza quelle barriere architettoniche della mente che si chiamano pregiudizi.

Massimo Gramellini

Insieme

di Flavio Vanetti

Corriere della Sera

Tra i cinque cerchi tira aria di cambiamento. Anzi, una novità è già accettata e approvata, mentre una seconda potrebbe fissare un’ulteriore, storica modifica nei riti olimpici. Parliamo del motto latino dei Giochi e della bandiera europea.

Chi avrebbe mai pensato che si ritoccasse lo storico «Citius, Altius, Fortius» (più veloce, più in alto, più forte) adottato da Pierre De Coubertin? Ebbene, è accaduto: a tre giorni dal via di Tokyo 2020, il Cio ha incluso la parola «insieme», usando la locuzione latina «Communis». Quindi: «Citius, Altius, Fortius, Communis». «Dobbiamo adattarci ai nostri tempi: lo sforzo della collaborazione porta risultati più rapidi e genera solidarietà», commenta il presidente Thomas Bach, che dovrà pronunciarsi, entro dopodomani, giorno della cerimonia, sulla proposta di Bruxelles di includere nella sfilata olimpica il drappo blu con le 12 stelle.

Finora tutte le iniziative in questo senso sono state respinte: il vessillo dell’Ue, per quanto significativo, non rappresenta la sintesi politico-amministrativa, ad esempio, della bandiera degli Usa. Quindi, il Cio non lo riconosce. Ma dato che il comitato ha appena modificato la norma sulla possibilità degli atleti di manifestare ai Giochi, ecco che il greco Margaritis Schinas e il premier sloveno Janez Jansa (vorrebbe abbinarla a quella del suo Paese), presidente di turno del Consiglio Ue, hanno invitato Bach a decretare la svolta. Non è la prima volta che si prova a «sdoganare» la bandiera europea: nel 2008 ci tentò Romano Prodi. Nel 2016 a Rio, invece, Elisa Di Francisca, dopo aver vinto l’argento nel fioretto, accettò l’invito di un «tifoso» dell’Europa e ricevette il fatidico drappo. Ma, opportunamente, non lo mostrò sul podio —le avrebbero tolto la medaglia—, bensì ai giornalisti. E fu un trionfo.

Flavio Vanetti

QUARTA PAGINA

«La pornografia è noiosa
perché fa del pettegolezzo
su un mistero»
Ennio Flaiano

Pornhub

di Marco Gasperetti

Corriere della Sera

La diffida è già stata scritta dall’ufficio legale della Galleria degli Uffizi e probabilmente sarà spedita oggi all’indirizzo lussemburghese di MindGeek Holding, la società proprietaria di Pornhub, il sito pornografico più cliccato al mondo. Il motivo? Nella piattaforma a luci rosse è stata aperta una sezione dedicata alle opere d’arte pornografiche (così sono definite dalla multinazionale del porno) custodite nei più grandi musei internazionali, tra i quali gli Uffizi. In un video promozionale Pornhub ha anche scelto la testimonial della Venere del Botticelli, una delle opere prescelte. È la pornodiva Ilona Staller, in arte Cicciolina, che con una attillata tutina balla su una conchiglia interpretando appunto la sublime dea. Ma non c’è solo la Venere ad essere stata trasfigurata. Sono più di una decina, e il numero è in continua crescita, i capolavori menzionati con tanto di video allegorico e commenti a doppio senso parlati e scritti.

Sempre del Botticelli appare la Primavera e cliccando ancora ecco la Venere di Urbino di Tiziano e Il Bacco di Caravaggio. Sono state scelte anche opere d’arte meno conosciute, quali Amore e Psiche del pittore barocco Giuseppe Maria Crespi e la Fortuna del manierista Jacopo Ligozzi, un piccolo dipinto allegorico della fortuna, ovviamente nuda e per questo, nell’interpretazione degli ideatori della trovata, porno. Già, perché come scrivono gli ideatori dell’iniziativa, bisogna assolutamente smettere di pensare che i musei siano luoghi tristi e barbosi, perché sono pieni di erotismo o meglio di pornografia.

Il direttore degli Uffizi, il tedesco Eike Schmidt, non ha voluto commentare l’accaduto. Fonti confidenziali degli Uffizi fanno sapere che Schmidt non vuole che la sua parola, e metaforicamente quella del museo fiorentino che dirige, possa essere accostata a siti pornografici. Però, come leggi e regolamenti ordinano, ha subito ravvisato una pesantissima violazione del copyright e ha informato il ministero dei Beni Culturali e l’avvocatura dello Stato perché valutino la situazione. E, anche grazie alle loro decisioni, è stata preparata la diffida al sito a luci rosse. Che intanto sta pubblicando altre opere, come Il bagno turco di Jean-Auguste-Dominique Ingres, La Maja desnuda di Francisco Goya e L’origine del mondo di Gustave Courbet. E si prepara a reinterpretare altri capolavori custoditi al Museo d’Orsay, al Louvre di Parigi, al Metropolitan Museum di New York, al Prado di Madrid e alla National Gallery di Londra.

Marco Gasperetti

Pornhub

di Camillo Langone

Il Foglio

Pornografia è la verità” disse Palazzeschi e la verità è che molta arte è pornografica, perfino quella ufficialissima contenuta nei musei. Noi non ce ne accorgiamo giacché assuefatti dal diluvio di carni internettiane ma Zuckerberg & I Suoi Algoritmi se ne accorgono eccome, Facebook mi ha appena ribloccato per tre giorni perché “questo post non rispetta i nostri standard in materia di nudo” e quello censurato era un nudo molto melanconico e pandemico di Daniele Vezzani, uno dei migliori pittori italiani viventi. Ad affrontare un simile tema doveva essere un critico d’arte se non fosse che i critici d’arte sono troppo occupati a inserire antiartistiche parole d’ordine (“inclusione”, “diversità”, “partecipazione”) nei loro testi pappagalleschi. Per colmare la lacuna ci voleva un sito pornografico, Pornhub, con un’audioguida a cui dà voce la pornostar Asa Akira. “C’è un tesoro di arte erotica in tutto il mondo, che ritrae nudi e orge, arte pre-internet custodita nei musei”, spiega l’attrice nippoamericana. “Quando le persone si recheranno al Louvre o al Met potranno aprire Classic Nudes e io sarò la loro guida. E’ ora di godersi ogni singola pennellata di questi capolavori erotici assieme a me”. Penso anch’io che sia ora, diversamente dal direttore degli Uffizi che dicono intenzionato a diffidare il sito di MindGeek, gruppo canadese-lussemburghese (canadese in quanto a uffici, lussemburghese in quanto a tasse) proprietario inoltre di YouPorn, Xtube, RedTube per un fatturato complessivo di 460 milioni di dollari.

Se è una questione di diritti d’autore farebbe pure bene. Se invece è una questione di lesa maestà artistica lo invito a ripensarci: non è stato lui ad approvare Chiara Ferragni davanti alla Venere del Botticelli? È meno invadente la voce di una pornostar del corpo di una blogger che fra l’altro ormai fa politica e pure senza stile, insultando chi non la pensa come lei.

Che poi dei capolavori degli Uffizi si potrebbe eventualmente fare a meno, ci sono musei un attimo meno famosi e però dotati di opere più eccitanti. Penso alla Immacolata Concezione di Carlo Portelli conservata sempre a Firenze ma alla Galleria dell’Accademia, qualcosa di incredibile sia per il genere (una pala d’altare!) sia per la data (1566!) che fa della Eva raffigurata in basso un caso eccezionale di pornostar controriformistica. Vent’anni dopo, provando a demolirla, il critico d’arte Raffaello Borghini gli fece senza volerlo il monumento: “Una gran feminaccia ignuda, che mostra tute le parti di dietro”. Più slanciata di Asa Akira, certamente ignuda tuttavia piccoletta, e con le notevoli “parti di dietro” che mi ricordano la ballerina Carlotta Chabert, ritratta da Francesco Hayez in guisa di Venere con due colombe, al Mart di Rovereto nell’esposizione permanente (cosa aspettate a partire per il Trentino?). All’epoca un indignato ebbe a definire tanto carnosa divinità “la più schifosa donna del volgo”, oggi è il capolavoro di Hayez (altro che il melenso Bacio, adatto per l’appunto ai Ferragnez).

Mi piacerebbe essere chiamato da MindGeek come consulente per un’audioguida dedicata al porno biblico, il porno veterotestamentario che per secoli è stato il miglior modo di spogliar donne con licenza dei superiori. Per il soggetto Susanna e i vecchioni escluderei Artemisia Gentileschi, pittrice che ce l’aveva coi maschi e dunque problematica, antierotica (devo ricordarlo il motto napoletano secondo cui Eros non tollera preoccupazioni, devo proprio?). Molto meglio le bianche carni tremanti, prossime alla resa, della Susanna del Tintoretto (a Vienna), e la malizia della Susanna di Alessandro Allori (a Digione), ragazza a cui i due vecchioni (suppergiù cinquantenni, fra l’altro) non sembrano spiacere affatto. Passando a Giuseppe e la moglie di Putifarre prediligo la versione del Lanfranco conservata alla Galleria Borghese: come poté un giovanotto resistere alle profferte di un’adultera così soda e graziosa? Mentre per Lot e le sue figlie, soggetto estremo, terribile, ho un debole per la commossa interpretazione di Francesco Furini (sfortunatamente al Prado), pittore fiorentino del Seicento che venne accusato di spendere troppo in modelle. Guardate il culo della figlia di sinistra e ditemi se non bisognava perdonarlo. Su un quadro simile mi verrebbe da rispolverare la questione, annosissima, della differenza fra erotico e pornografico: siccome le ragazze di Furini oltre a quello fisico suscitano amore agapico. Ma non so se Asa Akira voglia fare della filosofia.

Camillo Langone
La sezione Stamattina è curata da Luca D’Ammando e Jacopo Strapparava.
i