Clamoroso

L’on. Sara Moretto, di Italia Viva, ha presentato una proposta di legge per regolamentare l’attività di toelettatore per cani [Arnaldi, Mess].

In prima pagina

• Draghi a Tripoli: «Ricostruiamo un’amicizia antica»

• Proteste in tutta Italia di commercianti e ristoratori per le restrizioni imposte dal governo. Scontri con la polizia davanti a Montecitorio, bloccata l’A1 all’altezza di Caserta

• Gli esperti dell’Ema hanno scoperto che i casi di trombosi sono effettivamente più frequenti tra la popolazione vaccinata con AstraZeneca, dovranno chiedere all’azienda di aggiornare di nuovo il bugiardino

• Mattarella ha ricevuto la seconda dose del vaccino anti Covid di Moderna

• Il figlio e la moglie di Renzi hanno il Covid. Lei s’era vaccinata con AstraZeneca ma s’è infettata ugualmente

• Ieri ci sono stati altri 421 morti. Cresce il numero di ricoverati (+558), anche in terapia intensiva (+6). Il tasso di positività scende al 6,9%. Le persone vaccinate (due dosi) sono 3.539.230 (il 5,93% della popolazione)

• L’Ue ha mancato l’obiettivo di vaccinare l’80% degli ultraottantenni entro fine marzo

• Bruxelles blocca 3,1 milioni di dosi di vaccino dirette in Australia. Record di contagi in Iran

• A sette anni dal passaggio della campanella, Enrico Letta e Matteo Renzi hanno avuto un faccia a faccia. Rimane la divisione sull’alleanza con il M5s

• Gli americani potrebbero boicottare le Olimpiadi invernali di Pechino del 2022

• In Russia è stata arrestata anche la dottoressa di Navalny

• In Israele il presidente Reuven Rivlin ha dato a Netanyahu l’incarico di formare il nuovo governo

• Altri 45 giorni di prigione per Zaki. Rifiutata la richiesta del cambio giudici

• La ministra Cartabia invia gli ispettori alla procura di Trapani per il caso dei giornalisti intercettati nell’inchiesta sulle ong e i salvataggi in mare

• Un coordinatore della Croce Rossa era stato assolto dall’accusa di violenza sessuale su una volontaria perché la vittima «non urla e non piange». Ora la Cassazione ha stabilito che il processo va rifatto

• Il 2020, pur con la pandemia, ha generato un nuovo miliardario ogni 17 ore. Secondo Forbes, il patrimonio dei paperoni mondiali vola a 13.100 miliardi

• È morto il teologo svizzero Hans Küng. Aveva messo in dubbio il dogma dell’infallibilità del Papa e criticato Benedetto XVI per la gestione dei casi di pedofilia nella Chiesa

• Colpita da un infarto, è morta anche Erica Hausen, ex corteggiatrice di Uomini e Donne. Aveva 44 anni

• Kim Jong-un ritira la Corea del Nord dalle Olimpiadi di Tokyo

• Il ministro Speranza ha dato l’ok alla presenza di tifosi all’Olimpico per le quattro partite degli Europei che si disputeranno quest’estate a Roma

Titoli

Corriere della Sera: Cresce la tensione nelle piazze

la Repubblica: Vaccini, AstraZeneca frena il piano dell’Italia

La Stampa: Lockdown, focolai di rivolta

Il Sole 24 Ore: Borse, l’Europa torna al pre-Covid

Avvenire: Riaprono le scuole e cresce la protesta

Il Messaggero: «Assunzioni, piano in 5 anni»

Il Giornale: Chiusure, prime botte

Leggo: Ecco la sorpresa di Pasqua: gli sbarchi sono triplicati

Qn: Bufera AstraZeneca, nuove regole

Il Fatto: Così AstraZeneca ci frega altre due volte

Libero: All’aperto non ci si contagia

La Verità: La disperazione scende in piazza

Il Mattino: Trombosi e AstraZeneca, la prudenza di Aifa e Oms

il Quotidiano del Sud: Le regioni al capolinea

il manifesto: Parole ammare

Domani: I migranti riportati in Libia non sono stati salvati ma condannati alle torture

PAGINA ZERO

«Draghi sì,

droghe no»

Maurizio Gasparri

Virus

«Bisogna farsi coraggio e affrontare l’elefante che troneggia nei nostri dubbi sospesi a mezz’aria. Mi riferisco alla verità implicita racchiusa nella missione dell’OMS a Wuhan per investigare sull’origine del Sars-Cov-2. L’essenza è questa: se l’OMS, oltre un anno dopo il fatto, decide di spedire un gruppo di esperti in Cina per cercare di stabilire che cosa è successo, un motivo c’è. E il motivo che serpeggia nel fondo è che è accettato e risaputo che in alcuni laboratori del mondo esista la tecnologia per alterare virus naturali più o meno innocui e trasformarli in stipiti virali potenzialmente pandemici» [Capua, CdS].

Si tratta di esperimenti detti Gof (Gain of function, acquisizione di funzioni): si prendono dei virus naturali e in laboratorio li si rendono più virulenti o più trasmissibili per studiarne i meccanismi.

Vaccini

«In Alaska gli husky stanno avendo un ruolo fondamentale per distribuire il vaccino contro il coronavirus nelle zone più remote dello Stato: il siero viene trasportato in aereo nei villaggi, qui poi sale in motoslitta e, dove le macchine non riescono ad arrivare per la troppa neve, ci pensano le slitte trainate dai cani» [Mercuriali, ItaliaOggi].

Nel 1925 gli husky furono indispensabili per portare l’antitossina nella città di Nome, colpita da un’epidemia di difterite e isolata da una bufera di neve.

Contatti

Il primo contatto tra Conte e Bettini, prima scintilla dell’alleanza tra Pd e Cinque Stelle (se mai ci sarà). «Pronto, il senatore Bettini? Sono Giuseppe, Giuseppe Conte». «Caro presidente, lei per caso usa Messenger di Facebook oppure è pratico con le chiamate vocali su WhatsApp? Bene, allora le do un consiglio. Sentiamoci in uno di questi due modi, altrimenti questa telefonata ci viene a costare seimila euro» [Labate, CdS].

Doppiaggio

Poiché l’inglese ha parole molto brevi e l’italiano parole mediamente lunghe, quando si doppia un film bisogna tagliare il 30% delle frasi, stando attenti però a lasciare le cose chiave. «Poi va rispettato il labiale: dove ci sono m, p, t, tu non puoi pronunciare lettere con la bocca aperta, come la vocale a. Se no il pubblico se ne accorge e diventa un doppiaggio scadente» [Gabriele Patriarca, da bambino interprete di Il coccodrillo come fa, ora uno dei più importanti doppiatori italiani, a Menduni, Specchio].

Interventi

«Se io avessi le tette piccole e volessi ingrossarle, dovrei pagarmi l’intervento: sarebbe una questione di vanità. Se il tizio con la barba che ho incrociato poco fa sulle scale si percepisse donna e volesse impiantarsi delle tette, gliele pagherebbe la sanità pubblica, giacché per lui avere le tette sarebbe una questione di equilibrio psichico» [Soncini, Linkiesta].

Altre cose

Abbiamo anche appreso: che al capezzale di Philip Roth, oltre al suo biografo, c’erano sette o otto delle sue ex amanti; che il giro d’affari nato da Guerre Stellari ha fruttato a George Lucas una fortuna personale di più di sette miliardi di dollari; che il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè ha regalato a Mick Jagger una statuina di Santa Rosalia prodotta in fibra di mais; che secondo uno studio dell’Università di Glasgow chi vive vicino a coste, laghi, fiumi e canali ha una migliore salute fisica e mentale; che Umberto Bossi intende tornare al Senato con frequenza per sostenere il governo Draghi; che il soprano Lisette Oropesa è vegana; che la Rai, dieci anni fa, aveva venduto a Giovanni Minoli circa tremila ore dei suoi archivi.

PRIMA PAGINA

«Vedere il lungo Senna vuoto
mi fa stare male»
Renzo Piano

Le proteste di ristoratori e ambulanti

Al grido di «libertà, libertà» e «buffoni, buffoni», in molte città italiane ieri sono scesi in piazza commercianti, ambulanti e ristoratori. Protestavano contro le restrizioni e le chiusure imposte dal governo per arginare la pandemia.

Momenti di tensione si sono vissuti a Roma, davanti alla Camera, con lanci di bottiglie, bombe carta e fumogeni. A manifestare c’erano tra le seicento e le mille persone. Tra loro, si sono visti il senatore Gianluigi Paragone, ex 5 Stelle ora capo di Italexit, e l’onorevole Vittorio Sgarbi, ex Forza Italia, ora passato nel gruppo misto. E poi: bandiere di Alitalia, dell’Italia dei valori e i cartelli con su scritto #ioapro. Secondo la polizia le cose sono degenerate per colpa di alcune frange di estrema destra infiltratesi nella protesta. «La tensione in piazza è salita moltissimo fino a quando non sono arrivate le telecamere dei telegiornali e a quel punto qualcuno ha fatto cadere le transenne con il chiaro obiettivo di avvicinarsi all’ingresso della Camera. Un assedio in pieno stile trumpista alla “Capitol Hill”, a giudicare dai costumi tra il bellicoso e il carnevalesco indossati da alcuni manifestanti. Con i poliziotti schierati in piazza sono subito nati scontri abbastanza pesanti ma sempre contenuti entro il livello di tafferuglio. Due agenti sono rimasti feriti abbastanza seriamente mentre un manifestante si è sentito male e si è accasciato sul selciato. Sette dimostranti sono stati fermati» [Pirone, Mess].

Tutti hanno notato Ermes Ferrari, 51 anni, erre arrotata, ristoratore ribelle di Modena Sud, vestito come Jake Angeli, «lo sciamano di Capitol Hill», copricapo, corna da bisonte, il volto dipinto con il tricolore, «costretto a vestirmi così per attirare l’attenzione sul nostro dramma».

«Quando Mario Draghi è rientrato a Palazzo Chigi, ieri intorno alle 17, su Roma iniziava a spirare la tramontana e i manifestanti avevano già lasciato piazza del Parlamento» [Barbera e Mattioli, Sta].

Sull’A1, all’altezza di Caserta, centinaia di operatori dei mercati hanno bloccato la strada per dieci ore, parcheggiando camion e furgoni sulla carreggiata e creando lunghe file in entrambe le direzioni (tra le auto ferma sull’autostrada anche quella con a bordo il presidente della Campania Vincenzo De Luca).

«Nel capoluogo lombardo manifestazione in piazza Tricolore e proteste con corteo anche davanti alla Stazione centrale fino alla Prefettura in corso Monforte. Attimi di tensione quando centinaia di banchisti dei mercati rionali hanno cercato di forzare il cordone di sicurezza. Minacce di bloccare le tangenziali nei prossimi giorni. Nel pomeriggio poi incontro con il prefetto Renato Saccone» [Frignani, CdS].

«Altre manifestazioni sono state organizzate anche a Torino, davanti al Tribunale, e a Bari, con un corteo di furgoni degli ambulanti da viale di Maratona e piazzale Lorusso» [Frignani, cit].

Gli episodi di violenza che rischiano di degenerare ormai sono parecchi: le minacce e i proiettili al ministro della Salute Roberto Speranza, il pacco pieno di pannolini sporchi recapitato al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’incendio al portone dell’Istituto superiore di sanità di Roma il 17 marzo scorso, l’ordigno lanciato quattro giorni fa contro il centro vaccinale di Brescia.

L’Istat ieri ha reso noto che dal febbraio 2020 al febbraio 2021 in Italia si sono persi 945 mila posti di lavoro.

[leggi anche Gramellini in Terza Pagina]

Draghi a Tripoli

Ieri mattina Mario Draghi è atterrato a Tripoli per la sua prima visita ufficiale all’estero da quando è primo ministro. Ad accompagnarlo, il consigliere diplomatico Luigi Mattiolo e la consigliera Debora Lepre. Draghi prima ha avuto un incontro a porte chiuse durato più di un’ora con il nuovo capo del governo libico di unità nazionale Abdul Hamid Mohammed Dbeibah. Poi ha incontrato il presidente del Consiglio presidenziale Mohammad Younes Menfi e i vicepresidenti Abdullah al Lafi e Musa al Kuni, in rappresentanza delle tre regioni del Paese (Tripolitania, Fezzan e Cirenaica). Quindi ha chiuso la missione con il saluto «all’unica ambasciata rimasta aperta in tutti questi anni di conflitto e di pericolo, e bisogna dar credito al coraggio dell’ambasciatore e di tutta la nostra rappresentanza diplomatica». «C’è la volontà di riportare l’interscambio culturale ed economico con la Libia al livello che aveva cinque, sei, sette, otto anni fa. In questo senso la nostra conversazione mi assicura che si vuole addirittura superare quel livello», ha detto Draghi, aggiungendo che l’Italia vuole «fare di questa partnership una guida per il futuro nella piena sovranità della Libia. Anche in campo migratorio. Esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa per i salvataggi».

I rapporti tra Italia e Libia dovrebbero ripartire dall’accordo di amicizia e partenariato firmato nel 2008 da Berlusconi e Gheddafi.

«Si tratta dell’accordo che prevedeva la realizzazione dell’autostrada costiera dal confine tunisino a quello egiziano, 1.700 km e un investimento di 5 miliardi di dollari come gesto riparatore per i danni causati dal periodo coloniale. Finora solo un lotto a est è stato cantierizzato e affidato a Salini Impregilo mentre a Ovest tre sezioni di un unico lotto tra Misurata e il confine tunisino verranno messe a gara nei prossimi mesi» [Pelosi, Sole].

L’accordo prevedeva anche un risarcimento di 20 milioni di euro alle famiglie degli italiani residenti in Libia espulsi da Gheddafi nel 1970.

L’Istituto superiore di Sanità italiano e l’omologo ente di ricerca libico ieri hanno firmato un patto di collaborazione. Il governo libico, inoltre, vuole realizzare in poco tempo almeno tre grandi ospedali e l’Italia è pronta a fornire le competenze necessarie.

Nel frattempo, il consorzio di imprese italiane Aeneas per il nuovo aeroporto internazionale di Tripoli è pronto a riprendere i lavori (79 milioni di investimento) e l’Eni sta progettando un mega impianto solare nel Fezzan.

Ultime sulla spia di Spinaceto

«“Documenti crucial per la sicurezza nazionale non sono mai stati nella mia disponibilità, né potevano esserlo”. Walter Biot torna a parlare dal carcere di Regina Coeli a Roma. L’ufficiale della Marina Militare, indagato dalla Procura di Roma per spionaggio, accusato di aver venduto documenti top secret a funzionari dell’ambasciata russa, ha tenuto un colloquio con il suo difensore, l’avvocato Roberto De Vita, spiegando che “dal pc dell’ufficio non è possibile visualizzare il contenuto di documenti riguardanti segreti di Stato”. La difesa ha nominato un consulente tecnico e chiesto di avere copia dei documenti sequestrati. L’interrogatorio sarà fissato dopo il vertice fra la Procura militare e quella ordinaria» [Fatto].

AstraZeneca ancora nella bufera

«Le trombosi che hanno colpito gli immunizzati con AstraZeneca “probabilmente” sono legate al vaccino anglo-svedese. A ieri sera – spiegavano a Bruxelles – era questo l’orientamento al quale erano giunti i sessanta esperti del Prac, il Comitato sulla valutazione dei rischi dell’Ema. Il verdetto dovrebbe essere reso pubblico oggi, ma non si esclude uno slittamento. Dunque il nesso tra trombosi e AstraZeneca ci sarebbe e anche se si tratta di eventi decisamente rari, l’Agenzia del farmaco Ue basata ad Amsterdam per la seconda volta sarà costretta a cambiare il bugiardino del composto di Oxford. Segnalando l’incidenza statistica delle trombosi, ora definita superiore a quella della popolazione non vaccinata. Gli esperti europei – salvo ripensamenti – non dovrebbero però imporre limitazioni all’inoculazione di AstraZeneca a particolari categorie di persone o per fasce di età. La scelta spetterà semmai alle autorità nazionali» [D’Argenio, Rep].

«A convincere l’Agenzia europea del farmaco i nuovi dati raccolti che già da ieri sono sotto la lente degli esperti Ue – in arrivo in particolare dalla Germania – che metterebbero sotto accusa l’“eccessiva” risposta anticorpale nei più giovani che contribuirebbero a provocare trombosi associate a forme di emorragie causate dalla diminuzione di piastrine. Eventi, questi, che entreranno così ufficialmente tra le reazioni avverse nel bugiardino del vaccino e che avranno un effetto a cascata sulle somministrazioni nei Paesi europei. L’Italia, infatti, dovrebbe unirsi alla schiera di Paesi che hanno già deciso forti restrizioni su questo siero: dalla Francia, che lo ha vietato agli under 55, alla Germania che ha fatto lo stesso con gli under 60, mentre Olanda, Norvegia e Danimarca hanno al momento sospeso AstraZeneca per tutte le età» [Sole].

«Il dubbio se fare o meno il vaccino di AstraZeneca non ha senso. “Se sei nel deserto ti bevi anche l’acqua sporca”, è la metafora dura scelta da Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e membro del Comitato tecnico-scientifico» [Carratelli, Sta].

Seconda dose per Mattarella

Sergio Mattarella ha ricevuto la seconda dose del vaccino anti Covid di Moderna. Come già accaduto il 9 marzo scorso con la prima dose, il Presidente della Repubblica s’è presentato all’Istituto Spallanzani di Roma, s’è messo in fila e ha aspettato il suo turno per la somministrazione.

La notizia è stata data dal direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia. Il Capo dello Stato, 80 anni il prossimo 23 luglio, non ha voluto dare alcuna pubblicità alla cosa.

Fallito l’obiettivo sugli over 80

L’Unione europea non avrebbe raggiunto l’obiettivo di vaccinare l’80 per cento degli ottantenni contro il Covid-19 entro fine marzo. Stando ai dati del centro Ue per il controllo delle malattie (Ecdc), la media di 25 Stati si attesta sul 60% per la prima dose e sul 36,5% per la seconda (ma mancano i dati di Germania, Olanda, Romania e Spagna). In Italia è stata inoculata la prima dose al 56,5% degli ottantenni, la seconda al 29,7%.

Il coronavirus in Italia

Persone vaccinate (2 dosi): 3.539.230 (il 5,93% della popolazione)

Prime dosi (totali): 7.911.419 (il 13,26% della popolazione)

Attualmente positivi: 555.705

Deceduti: 111.747 (+421)

Dimessi/Guariti: 3.019.255 (+21.733)

Ricoverati: 33.080 (+558)

di cui in Terapia Intensiva: 3.743 (+6)

Tamponi: 51.415.800 (+112.962)

Totale casi: 3.686.707 (+7.767, +0,21%)

[YouTrend].

Il tasso di positività è sceso al 6,9% dal 10,4% di lunedì.

Stando al database del ministero della Salute, a oggi in Italia è stato somministrato il 96% delle dosi del vaccino di Pfizer (8.375.625 su 8.709.480 consegnate), il 54% delle dosi di AstraZeneca (2.218.038 su 4.098.800 consegnate) e il 50% di Moderna (658.403 su 1.328.200 consegnate).

In Sardegna, all’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, è stata individuata una variante di coronavirus ancora non rilevata in Italia ma già diffusa in Slovenia, Francia, Svizzera e Regno Unito. La variante si chiama A.27.

Palermo diventa zona rossa fino al 14 aprile.

Per riaccendere il motore di turismo, la regione Campania ha lanciato una campagna di vaccinazioni a tappeto per Capri, Ischia e Procida. Nei Comuni isolani si possono prenotare anche tutti i residenti tra i 16 e i 69 anni.

A Taranto anche i sacerdoti sono stati considerati categoria prioritaria da vaccinare.

«Su twitter qualcuno si è messo a contare i vaccini effettuati dalla regione Toscana a Pasquetta e ha scoperto che sulle 14.696 somministrazioni registrate (un buon numero considerando la festività) solo 51 sono andate a persone con più di 80 anni mentre 14.548 sono state catalogate nella categoria Altro. Un ennesimo scandalo? Difficile dirlo» [Pirone, Mess].

«Ci sono 10 indagati nell’inchiesta dei pm di Aosta, aperta un anno fa, sui contagi e le morti per Covid-19 avvenute in alcune case di riposo nei primi mesi del 2020. Sono i responsabili delle strutture per anziani e due sanitari, che avevano visitato un paziente poi deceduto. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo e epidemia colposa. L’indagine era partita dopo le morti sospette nella casa di riposo Refuge Pe’re Laurent, di proprietà della diocesi di Aosta, e si era allargata ad altre sei strutture» [CdS].

La vedova e i tre figli del dottor Mario Giovita, 65 anni, di Caprino, in provincia di Bergamo, uno dei tanti medici uccisi dal Covid durante la prima ondata, hanno chiesto 1 milione e 200 mila euro di risarcimento all’Ats di Bergamo. Il loro avvocato, Paolo Baio, ha spiegato: «L’Ats di Bergamo non ha rispettato il piano pandemico regionale del 2006, secondo il quale la distribuzione dei Dpi è a suo carico. I medici di base devono avere le stesse tutele di quelli ospedalieri».

Il Covid nella famiglia Renzi

Matteo Renzi ha raccontato che la moglie Agnese e il figlio di 18 anni hanno il Covid: «Come sono stato a Pasqua? Così e così», ha detto ospite di L’aria che tira su La7, «Come molte famiglie abbiamo un problema di quarantena. Io e l’altro mio figlio abbiamo dormito in albergo a Firenze. Essendo un’insegnante, mia moglie Agnese si è vaccinata con AstraZeneca, ma si può prendere il Covid anche dopo il vaccino, anche se in percentuale più bassa. Io non mi sono ancora vaccinato, ma dico di continuare a farlo».

Il coronavirus nel mondo

I Paesi che hanno iniziato le vaccinazioni contro il Covid al momento sono 190 (dati Oms).

«In Germania, da ieri, molti medici di base potranno vaccinare contro il Covid: nei prossimi giorni inizieranno in 35 mila. Una svolta discussa, forzata anche dalle polemiche per la lentezza della campagna vaccinale (finora portata avanti solo in 430 centri). Ciascun medico di famiglia potrà somministrare per ora solo 26 dosi a settimana» [CdS].

Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha promesso che 33 milioni di spagnoli – il 70% della popolazione – saranno vaccinati entro la fine di agosto. Madrid prevede di ricevere 87 milioni di dosi entro settembre.

«Picco di ricoveri in terapia intensiva in Francia: ieri il ministero della Salute ha comunicato che in 24 ore se ne sono registrati 193. I posti occupati sono 5.626, un record che non si registrava da aprile 2020, nel primo lockdown» [CdS].

In Francia ieri è andata in tilt la piattaforma “Ma classe à la maison” che gestisce la didattica a distanza. Il ministro dell’Educazione Jean-Michel Blanquer, ha denunciato «un cyberattacco che arriva dall’estero».

La Grecia sta vaccinando gli abitanti delle isole per prepararsi alla stagione estiva.

Gayle Smith, 65 anni, già giornalista per la Bbc e il Financial Times, chiamata nel 2014 da Barack Obama a coordinare gli aiuti americani ai Paesi più colpiti dall’Ebola, è stata incaricata da Joe Biden di occuparsi della «diplomazia dei vaccini» all’interno del Dipartimento di Stato.

«Secondo alcune stime il governo federale ha prenotato e pagato almeno 100 milioni di dosi in più rispetto all’intera popolazione degli Stati Uniti, bambini inclusi. L’eccedenza dovrà servire a contrastare quella diplomazia dei vaccini che già vede attive Cina e Russia» [Rampini, Rep].

Da ieri i residenti nello stato di New York che abbiano compiuto 16 anni possono mettersi in lista per farsi vaccinare.

Qatar Airways ha effettuato il primo volo con equipaggio e passeggeri tutti vaccinati. Il volo, dimostrativo, è decollato dall’aeroporto internazionale di Hamad, a Doha, per riatterrare nello stesso scalo.

Faccia a faccia Letta-Renzi

Enrico Letta e Matteo Renzi hanno avuto un faccia a faccia, cosa che non accadeva da sette anni. L’incontro è durato 40 minuti ed è avvenuto nella sede dell’Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione, la fondazione di Beniamino Andreatta, che per il neosegretario del Pd è una specie di seconda casa. «Subito a emergere sono stati più i disaccordi che gli accordi: sull’alleanza con il M5s di Giuseppe Conte, in particolare. Su cui Renzi ha messo il veto, mentre Letta la considera fondamentale per allargare il campo del centrosinistra. “Abbiamo un’opinione diversa, questo era noto: credo che il posizionamento che immagino da qui al 2023 è che non voglio stare né con Salvini e Meloni e destra, né coi grillini e i populisti a sinistra”, ha detto poi il leader di Italia in tv, “Letta cerca un’alleanza strategica con M5S e Conte, vedremo chi avrà ragione da qui ai prossimi due anni”. L’incontro, secondo fonti del Pd, ha toccato il tema delle elezioni amministrative di ottobre ed è stato “franco e cordiale”» [Vitale, Rep].

«Letta e Renzi non si vedevano dalla celeberrima sequenza dell’inverno 2014: prima il tweet dell’allora segretario del Pd “Enrico, stai sereno”) seguito da quel burrascoso 22 febbraio, quando a Palazzo Chigi Letta porse all’altro la campanellina del presidente del Consiglio ma senza guardare il suo successore e andandosene bruscamente. Da quel momento i due si erano sogguardati a distanza, con qualche caduta verbale e di stile, con un “sotto la cintura” da parte di Letta: “Mi disgusta, è un caso psicoanalitico”. In questi sette anni si sono ribaltati i rapporti di forze: Letta richiamato dalla riserva come “salvatore della patria” e Renzi, leader di una piccola formazione, intuitiva nell’anticipare i cambi di governo ma gratificata da moderatissime intenzioni di voto» [Martini, Sta].

«L’incontro tra Letta e Renzi

è andato benissimo, entrambi sono ancora vivi»

[Jena, Sta].

TERZA PAGINA

«Parlare poco,
ascoltare molto
e guardare negli occhi»
Papa Francesco

Bugiardinodi Mattia FeltriLa Stampa

Effetti collaterali di un farmaco senza ricetta che talvolta prendo per il mal di schiena. Fino a un caso su dieci: mal di testa, vertigini, capogiri, nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolori addominali, aumento transaminasi, eruzione cutanea. Fino a un caso su cento: palpitazioni, dolori al torace, insufficienza cardiaca, infarto. Fino a un caso su mille: reazioni allergiche gravi, ipotensione, collasso, sonnolenza, asma, gastrite, sanguinamento di stomaco e intestino, vomito con sangue, ulcera dello stomaco e dell’intestino con perforazione, sangue nelle feci, epatite, colorazione gialla di pelle e mucose, ittero, disturbi del fegato, orticaria, edema. Fino a un caso su diecimila: basso numero di piastrine, riduzione dei leucociti, riduzione dei globuli rossi, anemia emolitica e aplastica, sangue nelle urine, reazione a pelle e mucose, disorientamento, depressione, insonnia, incubi, gravi alterazioni mentali, reazioni psicotiche, alterazioni della memoria, convulsioni, ansia, alterazione della membrana del cervello, ictus, fischio all’orecchio, perdita dell’udito, aumento pressione sanguigna, infiammazione dei vasi sanguigni, polmonite, infiammazione del colon, colite, stomatite, stomatite con ulcere, restringimento dell’intestino, glossite, pancreatite, epatite fulminante, necrosi del fegato, compromissione delle funzioni del fegato, reazioni della pelle da lievi a fatali, necrolisi tossica, insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, necrosi renale. (Casi di trombosi nel Regno Unito dopo il vaccino Astrazeneca, uno su trecentomila; casi mortali, uno su due milioni e mezzo).

Empatia

di Massimo Gramellini

Corriere della Sera

Non sarà troppo riduttivo e un po’ cinico bollare le proteste di ristoratori e ambulanti impoveriti dalla pandemia come la rivolta egoista di una piccola borghesia di «bottegai» che non pagano le tasse? Nessuno intende avallare blocchi stradali e danneggiamenti assortiti. Sbraitare l’uno sopra l’altro senza mascherina non è il modo ideale di garantire riaperture in sicurezza e forse continua a non esistere risposta migliore a questa tragedia che chiudere tutto il chiudibile per vaccinare il più in fretta possibile, magari partendo dai fragili e non dai raccomandati. Ma ascoltare le ragioni della disperazione è un esercizio minimo di umanità. Tra chi ieri ha fatto esplodere la sua rabbia per le strade c’erano agitatori politici di basso conio, ma anche commercianti che non vedono un euro da oltre un anno e piccoli imprenditori che per pagare gli stipendi sono ormai costretti a rivolgersi agli strozzini. Eppure, bastava scorrere le piazze virtuali dei social per accorgersi di una spaccatura drammatica che riecheggia nelle conversazioni private. La fine di ogni forma di empatia. I commentatori più feroci affermavano di non provare alcuna pietà per chi pratica «il nero». E i più miti, si fa per dire, sostenevano che chi si dedica all’iniziativa privata dovrebbe sapere che il rischio del fallimento fa parte del mestiere: insomma, un inno impietoso al darwinismo sociale, fatto da gente che spesso sui diritti civili si proclama orgogliosamente di sinistra.
La pandemia ha esasperato la spaccatura, trasformando i garantiti in tifosi acritici del lockdown — conta solo la salute, il resto seguirà — e gli autonomi in negazionisti o quantomeno in minimizzatori. Una guerra tra poveri — anzi, tra ex benestanti — combattuta a colpi di stereotipi: «fannulloni» contro «evasori», stipendiati contro autonomi, garantiti contro abbandonati a sé stessi. Funziona così: se un pensionato o un dipendente pubblico si lamenta per una disparità di trattamento ai suoi danni, il «popolo delle partita Iva» gli sbraita addosso, trattandolo da privilegiato. Quando invece, come ieri, sono le partite Iva a protestare, è dai tinelli a stipendio fisso e pensione assicurata che si levano sfottò contro una categoria accusata di voler attingere alla cassa comune dello Stato senza contribuirvi con il pagamento delle imposte.
Qui nessuno vuole negare che il «nero» sia un elemento funesto della nostra economia, né che tra gli ipergarantiti esista un manipolo di fancazzisti che se ne approfitta. Ma etichettare le intere comunità degli autonomi e degli statali con il marchio dei loro esponenti peggiori è esattamente l’opposto di quella che un tempo si sarebbe chiamata «coscienza di popolo», se non di classe. Chi è in ansia per il futuro dei suoi figli dovrebbe solidarizzare istintivamente con chi quell’ansia la sta già vivendo nel presente. Non sbertucciarlo, insultarlo o addirittura mettere in dubbio la verità dei suoi sentimenti. Nulla può mandare ai pazzi chi soffre come il non essere creduto.
Ho guardato e riguardato la foto di Ermes, quel ristoratore modenese che a cinquant’anni suonati si è presentato a Montecitorio con in testa un’imitazione del copricapo cornuto sfoggiato da Jake Angeli a Capitol Hill: non riusciamo più a essere originali neanche nelle arrabbiature. A qualcuno farà pena, a qualcuno paura, ad altri provocherà soltanto un sorriso. Ma a tutti dovrebbe essere chiaro che non ascoltare l’urlo di dolore di quelli come Ermes, che sui social vengono sprezzantemente definiti «bottegai», avrà l’unico effetto di farli sentire sempre più soli, innaffiando di rancore il loro vittimismo. Distruggere gli anticorpi sociali della solidarietà (che è fatta anzitutto di comprensione e ascolto senza giudizio) li renderà disponibili ad abbracciare qualsiasi soluzione spiccia e reazionaria venisse prospettata loro da personaggi senza scrupoli. È una storia che nella Storia abbiamo già visto dipanarsi fin troppe volte per non chiedere una moratoria immediata.

Massimo Gramellini

Circo

di Antonio Dipollina

la Repubblica

Il circo (a due piste) mediatico, espressione abusata, ma più o meno siamo arrivati al numero coi trapezisti, e quindi tutti col fiato sospeso. Da giorni si consuma tutto alle 17 quando in assoluta contemporanea su Canale 5 parte Pomeriggio 5 (Barbara D’Urso) e su Raiuno La vita in diretta (Alberto Matano): terza incomoda la tv russa che, a occhio, prende per i fondelli tutti quanti e soprattutto si fa gli affari propri – mentre da noi si freme per l’ipotesi Denise, loro stanno vagliando casi su casi, a quel che si capisce, di ragazze scomparse da quelle parti.
Barbara e Alberto però si danno battaglia da subito, ieri dopo due minuti l’una dice che la tv russa sta registrando il programma-clou e che quindi da un momento all’altro chissà: l’altro annuncia che la registrazione non è mai iniziata e che in ogni caso il programma verrà mandato in onda domani sera, ovvero stasera.
Potrebbe fare chiarezza l’avvocato della mamma di Denise, ma anche qui non è come dirlo: prima ha sentenziato che senza il Dna della ragazza russa mai e poi mai si sarebbe collegato con la tv di Mosca, ora invece si scopre che ha ricevuto una mail da Mosca (difficile che in allegato ci fosse il Dna) e allora si è collegato: e quindi in questo momento è in registrazione, ma poi chissà se la registrazione è partita e comunque finché non andrà in onda il programma – ovvero stasera, oppure a Ferragosto, non ci si capisce più niente – lui non potrà rivelare alcunché: e quindi quello che non si spiega è cosa siamo tutti qui a fare, le tv, gli inviati, chi guarda, chi twitta frenetico la propria opinione. Nel dubbio, per alleggerire e anche per colmare un momento di stanca, alla Vita in Diretta mandano un servizio da Pisticci – Matera – dove la statua della Madonna si è messa a lacrimare così, di botto. Ma dall’altra parte Barbara-Carmelita non molla il colpo, si collega con un austero signore in camice bianco e gli dice: «Professore, le abbiamo mandato il padiglione auricolare della ragazza russa».
Per fortuna si tratta di una foto: e comunque i due padiglioni auricolari enormi (di Denise e della ragazza russa) sono in gigantografia e il Professore confronta i nei con una bacchetta. Su Raiuno intanto perfino Roberta Bruzzone, criminologa mediatica per eccellenza, dice che in questa faccenda ci vede dell’assurdo, mentre a Canale 5 sbuca Alessandro Meluzzi e quello è il segnale che tutto va a declinare, anche perché è tardi e premono i quiz del preserale, Bonolis contro Insinna. Però oggi è mercoledì: significa che stasera c’è Chi l’ha visto e Federica Sciarelli, Nostra Signora delle Sparizioni, prenderà saldamente in mano il timone di una vicenda che ha padroneggiato da sempre: curiosamente potrebbe essere in contemporanea con il programma della tv russa e quindi stasera, grazie all’autorevolezza di Sciarelli, forse si chiude davvero. In caso contrario, appuntamento domani, alle cinque del pomeriggio.

Antonio Dipollina

Risate

di Aldo Grasso

Corriere della Sera

Chi non ride, fa ridere? È la domanda che mi son posto dopo aver seguito LOL: Chi ride è fuori, il nuovo comedy show prodotto da Endemol Shine Italy e in onda su Amazon Prime Video. Composto da sei episodi, il format è una sfida fra dieci comici professionisti che devono restare seri per sei ore consecutive provando, nello stesso tempo, a far ridere i loro avversari.
Io non ho riso, mai, nemmeno una volta. Ma è colpa mia, lo ammetto. Non ho riso perché l’unico comico che mi pareva interessante, Luca Ravenna, è uscito quasi subito. Non ho riso perché troppo spesso alcuni comici sono stati ammoniti e poi cacciati perché sorpresi a fare smorfie di contentezza sulle loro battute (che è quasi peggio del doverla spiegare, la battuta).
Non ho riso perché al mio posto ridevano sguaiatamente Fedez e Mara Maionchi, nella loro qualità di giudici. Come i finti applausi. Non ho riso perché non conoscevo alcuni dei partecipanti. Non ho riso perché il clima generale era quella della stupidera (non so se si dica ancora così, ma lo Zingarelli ne certifica l’uso: «Manifestazione ripetuta di immaturità, specialmente con atti o discorsi sciocchi e superficiali, tipica dell’adolescenza»). La stupidera genera la ridarola. Non ho riso e la cosa mi preoccupa perché ho letto e saputo che altri, specie i più giovani, hanno riso di gusto e hanno trovato il programma scritto bene e montato ancora meglio, in ogni dettaglio.
È probabile che LOL: Chi ride è fuori segni un discrimine generazionale, che per sentire raccontare una barzelletta da Lillo o da Frank Matano uno non debba conoscere Gino Bramieri, che Angelo Pintus sia un grande comico, che l’effetto streaming (Netflix, Amazon, Disney+…) sia ormai sufficiente a decretare la bontà di un programma. Ride bene chi ride ultimo. Ma chi ride ultimo, è molto probabile che ci abbia messo un po’ di tempo per capire la battuta.

Aldo Grasso

Pulci di notte

di Stefano Lorenzetto

«Ma l’azione dell’intelligence russa stavolta è stata colta in fragranza», scrive Marco Conti sul Messaggero. Fragranza di borsch o flagranza di reato?

Sul Fatto Quotidiano, nell’editoriale di prima pagina del direttore Marco Travaglio si legge: «Segue una raffica di slogan copiati paro paro dal catalogo berlusconiano». Per quanto diffusa nel gergo dell’Italia centrale, l’espressione non è corretta. Si dice a paro a paro, come insegnano i dizionari, ma anche Dante nella Divina Commedia («venendo teco sì a paro a paro», Purgatorio, canto 24), Ludovico Ariosto nell’Orlando furioso («e poi, di molte cose a paro a paro tra lor parlando, in Montalban tornaro», canto 23), Giovanni Pascoli («e lo schiavo stradò col suo cantore a paro a paro», Il poeta degli Iloti), Gabriele D’Annunzio («e i solchi seguivano il corso del fiumicello a paro a paro», Notturno). Altrimenti basta scrivere pari pari.

Titolo dall’Ansa: «Al via il processo Floyd, l’America col fiato sospeso». Agente Derek Chauvin, le tolga il ginocchio dal collo.

Dal quotidiano online La Tecnica della Scuola: «Il Pd cambia linea sulla scuola, Ghizzoni chiede areazione automatica delle aule e connessioni web all’altezza». Lo strafalcione è ripetuto nel testo firmato da Alessandro Giuliani. Tecnica da perfezionare. Magari tornando a scuola. (Attenuante generica: areazione in luogo di aerazione compare nel comunicato ufficiale dell’ex deputata Manuela Ghizzoni, riportato nel sito del Pd. Aggravante specifica: Ghizzoni è stata presidente della commissione Cultura e Istruzione della Camera ed è l’attuale responsabile Istruzione, Università e Ricerca del Partito democratico).

Ecco come La Stampa presenta nel suo sito il video del primo tunnel navale al mondo sotto le montagne: «Anunciato anni fa, ora il via libera alla costruzione. Sarà lungo un chilometro e seicento metri e lago 25 metri, e verra scavato sotto la penisola montuosa di Stadhavet nella Norvegia nordoccidentale. (…) Le navi che navigano nei dintorni di Stadhavet sono spesso colpite da maree agitate e maltempo e devo aspettare giorni prma di proseguire. In questo modo la scorciatoria permettere di giungere a destinazione in pochi minuti». I famosi errori di stumpa.

Indispettita dal magnanimo gesto di papa Bergoglio e impegnata a difendere i propri padroni di Gedi, citati in giudizio dal cardinale Angelo Becciu con una richiesta di risarcimento da 10 milioni di euro da devolvere in beneficenza, Maria Antonietta Calabrò arriva a chiedersi sull’Huffington Post: «Ma Papa Francesco è un cerchiobottista?». E cita, come presunto elemento di contraddizione, il fatto che il Pontefice «abbia dato forfait alla Messa in Coena Domini (che ricorda l’Istituzione dell’Eucarestia e da inizio al Triduo Pasquale) nella Basilica di San Pietro»,  senza accento, «e invece alla stessa ora abbia detto messa privatamente insieme al cardinale Becciu a casa sua». Il che a giudizio della giornalista di scuola ciellina «sembra contrastare con le solenni parole pronunciate sabato scorso per l’apertura dell’anno giudiziario del Vaticano in cui spronava i magistrati a essere incisivi nella lotta contro i crimini finanziari, con un indiretto ma evidente riferimento anche alle indagini in corso sull’acquisto del Palazzo (sic) di Londra di Sloane Ave». Sì, Ave Maria. Senza Antonietta.

Wanda Marra sul Fatto Quotidiano: «Ieri la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen interviene per fornire dei dati». Per cui oggi sarà intervenuta, mentre domani intervenne.

Chiara Sabelli su Domani: «Eppure la scorsa settimana la rivista scientifica Nature, una delle più prestigiose al mondo, titola». E la prossima settimana titolò.

«Covid, viaggiare all’estero si può: le regole da rispettare per partire (e tornare)». Così viene presentata una guida sulle pagine Facebook della Repubblica e di altre testate Gedi, fra cui la Gazzetta di Mantova e il Corriere delle Alpi. Specifica il testo: «Più facile spostarsi nei Paesi europei (non tutti) e in alcuni Paesi asiatici come l’Australia, la Nuova Zelanda». Restiamo in attesa che nel terzo gruppo editoriale italiano scoprano l’esistenza dell’Oceania.

Incipit della rubrica Senza infingimenti di Ettore Martinelli sulla Verità: «Nel giorno del suo addio alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti è uscito dal seminato sferzando un colpo da teatro dell’assurdo». Ma che stai a di’? Rientra nel seminato sferrando un colpo ai solecismi, dai.

Titolo da Domani: «In Italia Greenpeace e un fronte comune di ong prova a fermare questi tentativi». Ci pare un tentativo plurale più che singolare.

Titolo di una notizia da Londra diramata dall’Ansa: «Covid: Gb, 5000 sterline a chi cerca di partire senza motivo». Presi d’assalto aeroporti, stazioni e porti del Regno Unito.

In un articolo di argomento ecumenico sul Riformista, Fabrizio Mastrofini torna sul caso di Enzo Bianchi, il fondatore che il Papa ha cacciato dalla Comunità di Bose: «Che c’azzecca con il Concilio e con l’ecumenismo? C’azzecca nel senso che è davvero necessaria una drastica rivoluzione nel modo di pensare». Di fronte a tanta sicurezza, non sappiamo che dire, ma certo è necessaria un’urgente rivoluzione nel modo di scrivere, e che c’azzo!

SL