IASELLI E PUOTI LASCIANO E ATTACCANO: «INUTILMENTE OFFENSIVE LE ESPRESSIONI USATE DA RUSSO»

LA QUERELLE

Due consiglieri dimissionari dell’ordine forense di Santa Maria Capua Vetere, gli avvocati Renato Iaselli (già vice presidente) e la collega Renata Puoti (già delegata alla formazione dell’organismo forense) in una nota intervengono sulle ultime dichiarazioni rilasciate in un comunicato ai consiglieri (ed anche alla stampa) dall’avvocato Adolfo Russo, nel motivare la sua decisione presa la scorsa settimana di rimettere la carica di presidente del Consiglio forense.

.Per Iaselli e Puoti «risultano gratuite ed inutilmente offensive le espressioni usate dal già presidente Russo in relazione alle nostre dimissioni e per comprenderne la capziosità aggiungono – basti rilevare come noi abbiamo lasciato ruoli importanti senza alcuna costrizione con la chiara motivazione sulla impossibilità di condividere ulteriormente un percorso che ci vedeva notoriamente da tempo a disagio e che aveva reso il Coa lontano dal sentire del foro»

Secondo i dimissionari, «altri, incluso il presidente che riteniamo principale responsabile delle nostre dimissioni e della situazione attuale, si sono dovuti dimettere per la richiesta della minoranza e persino della maggioranza dopo vari annunci non seguiti dai fatti. E in questa sede, non negando nostri errori di valutazione ma ricordando che ci eravamo dimessi senza alcuna polemica, tanto meno personale proseguono Iaselli e Puoti – possiamo limitarci a tanto, pronti a precisare analiticamente quanto ha portato a questa situazione, ma ritenendo che in un periodo così delicato per la vita del Paese il foro sia stanco delle polemiche così come di inutili ed autoassolutorie autocelebrazioni».

In sostanza, Russo, come aveva anche fatto notare la tesoriera Annamaria Sadutto anche lei dimessasi dalla carica, aveva trovato «sospetti» i tempi scelti dagli avvocati Iaselli e Puoti ma anche dell’altro consigliere Mario Palmirano, in quanto ultima data utile per potersi eventualmente ricandidare e «addebitando una manifestata incapacità agli stessi dimissionari».

Di qui la decisione di rinunciare alla carica di presidente che aveva già maturato nei giorni precedenti (poi sollecitata da più parti), per consentire una revisione delle cariche sotto la presidenza ad interim del consigliere più anziano, l’avvocato Elio Sticco che per oggi ha convocato tutti i consiglieri per l’assise compresi i tre che dovranno subentrare. Polemiche sono sorte anche per il passaggio della presidenza ad interim di Sticco, applicato invece regolarmente secondo Russo.

I dissidenti, che disertano il Consiglio e contemporaneamente si lamentano della mancanza del numero legale e avevano diffidato Sticco dal proseguire (salvo poi chiedere, ieri, lumi sulla modalità di vaccinazione al presidente). Sticco, intanto, rompendo il silenzio stampa ha fatto sapere che «sta svolgendo un ruolo essenziale nel solo interesse ed esclusivo del nostro ordine e dell’avvocatura in generale che si proietta sul piano nazionale»

Fonte: Il Mattino di Biagio Salvati