MERCOLEDì 3 MARZO 2021

Clamoroso

La piattaforma di Larsen, che si estende per oltre 1000 km lungo la costa orientale della penisola antartica, perde ghiaccio ad un ritmo di 60 miliardi di tonnellate all’anno [Lauria, Rep].

In prima pagina
• Draghi ha firmato il nuovo dpcm, che sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile: non è cambiato quasi niente. Ora il premier sta lavorando al nuovo decreto ristori da 32 miliardi, che la crisi di governo aveva lasciato in sospeso
• È iniziata la 71esima edizione del Festival di Sanremo
[tutti i dettagli in seconda pagina]
• I morti per Covid ieri sono stati 343. Il tasso di positività scende al 5,1%. Salgono i posti occupati in terapia intensiva (+38). Le persone vaccinate (2 dosi) sono: 1.447.660 (2,43% della popolazione)
• Bologna sarà in zona rossa da domani al 21 marzo, la mutazione nigeriana è stata isolata a Brescia, i deputati della Regione Sicilia pretendono di essere vaccinati entro l’8 marzo, dai controlli dei Nas nei bar degli ospedali ne è risultato irregolare un su tre
• Austria e Danimarca rompono il fronte europeo e svilupperanno insieme a Israele i vaccini di seconda generazione contro le mutazioni, la Slovacchia ha autorizzato l’uso del vaccino russo Sputnik, Joe Biden mette d’accordo i due grandi rivali di Big Pharma per aumentare la produzione
• La vita sulla Terra potrebbe finire tra un miliardo di anni. Per uno studio giapponese sul pianeta scarseggerà l’ossigeno come prima dell’ossidazione di 2,4 miliardi di anni fa
• Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro sette funzionari russi molto vicini a Vladimir Putin accusati dell’avvelenamento di Alexei Navalny
• Boris Johnson ha creato una fondazione di beneficenza per pagare le spese volute dalla fidanzata per rifare Downing Street
• Sono state liberate le 279 studentesse nigeriane rapite venerdì scorso
• Sei italiani sono accusati di tentato omicidio negli scontri a Barcellona
• A Messina è iniziato un processo contro 101 mafiosi
• È morto il dj Claudio Coccoluto, aveva 59 anni, era malato da tempo
• È morto anche Bunny Wailer, storico sodale di Bob Marley con gli Wailers
• L’ex calciatore Luigi Sartor è stato condannato a un anno e due mesi per una serra di marijuana
• Come da indicazioni della Asl, il Torino non s’è presentato all’Olimpico di Roma per la partita con la Lazio. Ma per la Lega di Serie il match si doveva giocare. La Lazio vince a tavolino, il Torino farà ricorso. Un nuovo caso dopo Juventus-Napoli
• Juventus-Spezia è finita 3-0

Titoli
Corriere della Sera: Scuole e movida, le nuove regole
la Repubblica: Scuole chiuse in mezza Italia
La Stampa: Draghi: dodici miliardi di sostegni
Il Sole 24 Ore: Banche, la Corte Ue dà l’ok ai salvataggi
Avvenire: Un altro marzo di prova
Il Messaggero: Scuola, decidono le regioni
Il Giornale: Anche Draghi chiude
Qn: Chiusi più di prima: «È per le varianti»
Il Fatto: Dpcm, ancora tu
Libero: Se fai vacanza a Dubai / ti fanno pure il vaccino
La Verità: Il suicidio dell’Europa
Il Mattino: Due miliardi di aiuti bloccati
il Quotidiano del Sud: Lo Stato torna in regia
il manifesto: Sospesi

Domani: A questo ritmo ci vogliono due anni per arrivare all’immunità di gregge

SECONDA PAGINA

«Chi ha inventato le mogli

ha dimenticato

il libretto distruzione»

Francesco Salvi

È iniziato Sanremo

«E poi dicono che il festival non rappresenta l’Italia. Figuriamoci. Il Sanremone numero 71 inizia con Amadeus e Fiorello che fanno gli scongiuri al buio. Poi il Bravo Conduttore si fa il segno della croce scendendo la scalinata. Tutto il repertorio apotropaico nazionale, sacro e profano. Gli scappa anche un “Dio ce la mandi buona” che è esattamente quel che gli italiani pensano di questi tempi» [Mattioli, Sta].

Le prime parole di Amadeus: «Quest’anno il cuore batte più forte rispetto all’anno scorso. Ho fatto questo Festival rispettando ogni norma di sicurezza, pensando a chi vive di musica e di spettacolo, al paese reale che sta lottando per ritrovarsi».

«Di fronte a lui un mare di velluto rosso, le poltroncine vuote. Effetto straniante, surreale, un po’ triste, come fuori dal teatro: Sanremo è in zona gialla e da domani finirà in arancione rafforzato, che significa città blindata» [Fumarola, Rep].

«Poiché piace vincere facile, si inizia con Fiorello, l’Eccellente Intrattenitore, il Mario Draghi dello spettacolo patrio, l’unico in grado di mettere tutti d’accordo. Ed è subito show: si presenta con look alla Achille Lauro, “ventuno chili di mantello, ma in realtà è il suo accappatoio”, il rossetto sotto il baffo malandrino, le unghie con lo smalto, “un Morgan testa di moro”. Prende subito il toro dell’Ariston vuoto per le corna. Fiore si rivolge direttamente alle poltrone, “il mio pubblico”, “su i braccioli!”, maramaldeggiando sull’assenza dei “culi omaggio” che di solito le occupano. Però la platea deserta smorza un po’ la verve del Mattatore» [Mattioli, Sta].

«Fiorello travestito da Achille Lauro che intona Grazie dei fiori. Grazie del Fiore, verrebbe da dire» [Grasso, CdS].

Per la prima volta, a Sanremo non c’è Vincenzo Mollica, da un anno in pensione. Fiorello si è collegato con il Tg1 dal balconcino del teatro reso iconico dal giornalista: «Vincenzo sarà con me. Adesso lo chiamiamo»… e Mollica è comparso sotto forma di ologramma. Fiorello: «Guarda, posso passarti attraverso. Tu sei la principessa Leila di Guerre stellari dei giornalisti». L’ologramma di Mollica: «Di me puoi fare ciò che vuoi. Mi fido. Ci ho messo tre secondi da Roma a Sanremo».

«Sono passati cinque minuti e lo si è già capito: sarà pure il primo Festival della storia senza pubblico (in sala: con tutta Italia in coprifuoco, si prevedono ascolti epocali), con una pestilenza in corso e gli applausi registrati, ma è il solito Sanremone noiosetto, un Amadeus II che ricorda moltissimo l’Amadeus I» [Mattioli, Sta].

«Con Amadeus sfila l’attrice Matilda De Angelis, la prima co-conduttrice. Il primo ingresso all’Ariston l’aveva fatta piangere (“non ho provato un’ansia del genere nemmeno di fronte a Nicole Kidman, è un palco che tira fuori il meglio e il peggio di tutti”). Sicuramente le ha tirato fuori il fiatone, l’emozione che fatichi a trattenere (“questo palco ti fa dimenticare tutte quelle cose che sai fare, anche quelle basiche, come produrre saliva”). Poi intorno a mezzanotte (seconda vera apparizione) si scioglie e diventa più spigliata (anche se la lezione sui baci non è che sia così appassionante)» [Franco, CdS].

«Da giorni si parlava del carrello che avrebbe trasportato i fiori e le buste sul palco del Festival a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia. Ed ecco che ieri sera si è appalesato» [CdS].

Nello staff di Irama sembra ci sia un positivo al tampone. Amadeus chiarisce: «Il tampone del cantante è negativo, aspettiamo il risultato del molecolare del suo collaboratore, se dovesse essere positivo, Irama dovrà mettersi in quarantena e ritirarsi».

«Fiorello gioca, non manca una battuta sul premier Mario Draghi: “È la Merkel con la cravatta, ci sta guardando col suo Telefunken: le auguriamo buon lavoro presidente. È una figura di alto profilo, ha 19 lauree, se le cancella dal curriculum. Parla cinque lingue, ma contemporaneamente”» [Fumarola, Rep].

La quota impego: Amadeus fa un appello per la liberazione di Patrick Zaki, Loredana Berté sul palco con una scarpa rossa contro i femminicidi, a un certo punto appare Alessia Bonari, l’infermiera la cui foto con il volto segnato dalla mascherina è diventata famosissima.

La star: Zlatan Ibrahimovic, 195 centimetri, posa da statua, un vestito su cui campeggia il logo con il suo nome. Ad Amadeus dice: «È un onore essere qua ma anche per te è un onore avermi qui. Su questo palco mi sento piccolo, ma comunque più grande e più potente di te».

Achille Lauro, capelli blu, piume rosa e glitter, dice: «Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto. Genericamente niente».

«Data l’emergenza, bisognava reinventare Sanremo. Un Festival senza il pubblico in sala, ma un Festival ancora fedele alla sua missione storica: regalarci qualche giorno di svago, con i cantanti al posto dei virologi. Per i cattivi pensieri c’è tanto tempo» [Grasso, CdS].

«E poi, vabbé, ci sono le canzoni. Ripassa il vincitore dell’anno scorso, Diodato, un uomo chiamato falsetto, poi (alle 21.54!) tocca finalmente al primo dei sedicenti big, Arisa in clamoroso tailleur rosso. L’ultimo, Fasma, canterà a un’ora talmente tarda che è già stato ribattezzato Fantasma» [Mattioli, Sta].

Le sanzioni per il caso Navalny

Stati Uniti e Unione europea hanno imposto nuove sanzioni contro sette alti funzionari russi accusati dell’avvelenamento di Alexei Navalny e contro quattordici ditte e centri di ricerca scientifici russi coinvolti nella preparazione di armi chimiche. I sette dirigenti russi, per i quali è stato disposto il congelamento dei conti bancari e il blocco dei visti, sono tutti uomini vicinissimi a Vladimir Putin: il capo dei servizi segreti Alexander Bortnikov, il primo vice capo dello staff del Cremlino Serghiei Kiriyenko, i viceministri della Difesa Aleksei Krivoruchko e Pavel Popov, il procuratore generale Igor Krasnov, il direttore del Servizio penitenziario Aleksander Kalashnikov, il capo del dipartimento di politica interna Andrei Yarin. L’amministrazione Biden ha messo in chiaro che presto arriveranno altre ritorsioni contro i russi.

L’Unione europea aveva già adottato delle sanzioni la scorsa estate, appena fu chiaro che Alexei Navalny era stato avvelenato con il gas nervino Novel Novichock. Ieri ne ha aggiunte altre, per dimostrare di agire in piena sintonia con Washington.

Altre accuse per Sarkozy

«Il giorno dopo la sentenza a tre anni di reclusione per corruzione, emergono dai fascicoli giudiziari altre accuse che incrinano forse definitivamente la figura dell’ex presidente francese Sarkozy e di fatto gli precludono qualsiasi possibilità di tornare sulla scena politica transalpina» [Allegri, Mess].

L’ex presidente è sospettato: di aver ricevuto tangenti per milioni di euro da Muammar Gheddafi per finanziare la propria campagna elettorale; di aver consapevolmente sforato il tetto delle spese consentite in campagna elettorale, spendendo 43 milioni di euro, quando la cifra massima a cui aveva diritto era di 22,5 milioni; di corruzione durante le trattative per la vendita di armi e sottomarini al Pakistan e all’Arabia Saudita e di elicotteri al Kazakistan; di traffico di influenze.

Le accuse a sei italiani a Barcellona

La polizia catalana accusa di tentato omicidio i sei italiani fermati sabato nel corso degli scontri a Barcellona durante le proteste per il rapper Pablo Hasél. Secondo gli inquirenti sono stati loro a dare fuoco a un furgone della Guardia urbana con un agente all’interno, che poi è riuscito a scappare senza conseguenze. I Mossos d’Esquadra contestano inoltre ai sei ragazzi – cinque maschi e una femmina – reati di appartenenza a gruppo criminale, disordini pubblici e danni a cose. Assieme loro, sono stati arrestate anche una francese e una spagnola con le stesse imputazioni. Tra i sei italiani c’è l’anarchica torinese Sara Caterina Casiccia, una videomaker conosciuta con il nickname Tzara Kasjtcha. Antropologa vicina al movimento delle case occupate, vive tra Torino e Barcellona.

In Afghanistan sparano alle donne

A Jalalabab, città dell’Afghanistan al confine con il Pakistan, tre donne, Mursal Habibi, Shahnaz e Saadia, tutte tra i 18 e i 20 anni, impiegate in una televisione privata, sono state ammazzate per la strada dai talebani. «L’unico testimone, Mursal Wahidi, ha raccontato che i terroristi erano almeno due. Il primo ha ucciso Mursal a colpi di pistola alla testa, mentre camminava. Pochi minuti dopo il secondo ha preso di mira Shahnaz e Sadia, tra la folla, senza compassione neppure per i passanti. Due sono rimasti feriti. Una quarta impiegata è invece in fin di vita. Tutte le giovani, ha precisato il direttore di Enikass, Zalmay Latifi, erano doppiatrici, con quattro anni di esperienza. L’intelligence aveva lanciato nei giorni scorsi un allarme, per possibili attacchi contro la tivù. “Sapevamo di essere sotto tiro, come tutti i media nel Paese” ha continuato Latifi. “Abbiamo preso alcune misure di sicurezza, ma per noi è dura, servono molti soldi”. Non è stato sufficiente» [Stabile, Sta].

Liberate le 279 studentesse nigeriane

In Nigeria, 279 studentesse rapite venerdì scorso da uomini armati in un collegio della città di Jangebe e trasportate nella foresta, sono state liberate dietro pagamento di riscatto. Alcune di loro hanno raccontato dettagli atroci della prigionia: «Ci hanno messo in trincee disseminate di feci umane e nutrite con riso in cui mettevano la sabbia dopo la cottura». Il presidente Muhammadu Buhari ha detto: «Sono lieto che il loro calvario sia giunto a un lieto fine».

«Dal 2011 nel Nordest del Paese i banditi hanno ucciso ottomila persone e costretto alla fuga almeno duecentomila sventurati e indifesi. Non resta che trattare, dunque, e promettere a chi rende le armi immunità e ritorno nella vita civile (qualcuno aggiunge anche cospicue somme di denaro, perché si dileguino ammansiti). Si registra però un solo successo di rilievo, un famoso giovane brigante, Auwalu Daudawa, una specie di bandito Giuliano della savana, che si è consegnato alla vita civile tra abbracci e commozione con tutta la sua banda. Era, si mormora, uno dei capi briganti che avevano relazioni di affari più strette con Shekau, il califfo dello Stato islamico dell’Africa dell’Ovest, sfuggente e feroce capo dei Boko Haram» [Quirico, Sta].

Giornalista condannata in Bielorussia

«Un tribunale bielorusso ha condannato la giornalista Katerina Borisevich a sei mesi di reclusione, con l’accusa di aver rivelato dati personali dando notizia della morte di un manifestante nelle proteste contro il leader autoritario Alexander Lukashenko. La giornalista è in carcere da novembre» [Sta].

Ultime sul caso dell’incidente a Roma

Il poliziotto di 46 anni che, lunedì mattina a Roma, alla guida di una volante, si è scontrato frontalmente con una Fiat Punto, uccidendo una 14enne e ferendo gravemente padre, madre e fratello della giovane (ora in fin di vita al policlinico Umberto I), è indagato per omicidio stradale. «Un “atto dovuto” per la Procura di Roma, che ieri ha acquisto l’informativa dei carabinieri di Tivoli che ricostruisce l’incidente. La pattuglia della stradale stava inseguendo una vettura con a bordo due presunti rapinatori di una tabaccheria. La volante avrebbe perso il controllo su via di Salone, invadendo la carreggiata e colpendo l’auto della famiglia. Disposta l’autopsia sul corpo della 14enne» [Bisbiglia, Fatto].

101 mafiosi a processo a Messina

«È iniziato nell’aula bunker di Messina il maxi-processo Nebrodi, che vede imputate 101 persone con l’accusa di associazione mafiosa, danneggiamento, falso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione e truffa aggravata. Nell’inchiesta della direzione distrettuale antimafia messinese era emerso l’interesse delle famiglie mafiose dei Nebrodi di intascare i fondi dall’Agea, l’agenzia che eroga i contributi per l’agricoltura, riuscendo a percepire illecitamente circa 10 milioni di euro» [Fatto].

 

Nuovo rinvio del Primavera Sound

Il Primavera Sound, festival di musica rock, pop ed elettronica che si tiene ogni estate a Barcellona, è stato rinviato al 2022 per via della pandemia. È il secondo rinvio: la ventesima edizione doveva tenersi originariamente a giugno 2020, poi era stata spostata ad agosto, e di nuovo a giugno 2021.

Sartor condannato

Luigi Sartor, l’ex calciatore di Serie A di 46 anni arrestato in flagranza di reato due settimane fa in una serra di marijuana in un casolare isolato nella prima montagna parmense, è stato condannato a un anno, due mesi e venti giorni. Nel processo con rito abbreviato, il giudice ha concesso le attenuanti generiche e ha escluso la recidiva (Sartor ha precedenti per violazione degli obblighi di assistenza familiare e maltrattamenti) ma ha revocato la sospensione della pena relativa alla precedente condanna. Se l’attuale condanna per droga dovesse passare in giudicato, dovrà scontare anche i nove mesi della sentenza precedente.

Il caso di Lazio-Torino

Non si è giocata Lazio-Torino, la partita valida per la sesta giornata di ritorno di Serie A, in programma da calendario per ieri alle 18:30. E rischia di diventare un caso simile a quello di Juventus-Napoli. La Asl torinese ha impedito alla squadra granata di partire per Roma in seguito agli otto casi di positività al coronavirus tra i giocatori riscontrati nelle ultime due settimane (nell’ultimo giro di tampone di ieri erano risultati tutti negativi). La Lega Serie A ha deciso di non rinviare la partita. La Lazio ieri s’è presentata all’Olimpico e incasserà la vittoria a tavolino per 3-0. Poi il Torino presenterà ricorso. Gabriele Gravina, presidente della Figc, è intervenuto sulla vicenda appoggiando la posizione del Torino: «C’è un’oggettiva impossibilità, in base a quanto prescritto dalla Asl di Torino, nel poter ipotizzare la disputa della gara».

Ronaldo raggiunge Pelé

Ieri allo Stadium di Torino, nell’anticipo del turno infrasettimanale di campionato, la Juventus ha battuto lo Spezia 3-0. Dopo un primo tempo complicato, i bianconeri hanno segnato tre gol (Morata, 17’ s.t; Chiesa, 26’ s.t; Ronaldo, 44’ s.t), risalendo momentaneamente a -7 sull’Inter capolista.

CR7, 48 reti in 48 gare, 767 in carriera, raggiunge Pelé nella classifica marcatori di tutti i tempi. Davanti a lui ci sono soltanto Romario e Bican, in vetta con 805 reti.

C’era una volta

Dieci anni fa

Venerdì 4 marzo 2011. Gli inquirenti tornano ad ascoltare una donna che abita ad Ambivere e che, due giorni dopo la scomparsa di Yara, si era già presentata alla polizia per segnalare che il venerdì del rapimento aveva visto passare davanti a casa sua un furgone bianco, di vecchio modello. La signora sostiene anche di aver sentito le grida di una ragazza.

In Libia, nonostante le repressioni e le proteste il regime non avanza a est, e un migliaio di persone manifestano nella blindatissima Tripoli [IlPost].

Venti anni fa

Domenica 4 marzo 2001. Attentato terroristico in Israele. «Un kamikaze ha provocato l’esplosione di una bomba ieri nella città di Netaniah, 30 chilometri a nord di Tel Aviv: oltre al terrorista suicida, altri tre i morti (un anziano e due donne) e almeno 50 i feriti, di cui alcuni in modo grave. La strage è avvenuta davanti a una stazione degli autobus. Dopo l’attacco un passante arabo è stato linciato dalla folla inferocita. Il primo ministro eletto Ariel Sharon, pronto a varare il suo governo di unità nazionale, accusa il presidente palestinese Arafat. Secondo gli esperti, con il terrorismo indiscriminato i palestinesi vogliono rilanciare la lotta armata per spingere Israele a una reazione pesante».

Gli Svizzeri dicono no all’Ue. «Ha votato il 55% degli aventi diritto: una delle percentuali più alte nella storia della Confederazione. Il 76,7% degli elettori ha bocciato la proposta del Nomes (Nuovo movimento europeo svizzero) che esortava il Consiglio federale a cominciare subito i negoziati con Bruxelles per l’adesione all’Ue».

Venticinque anni fa

Lunedì 4 marzo 1996. L’Ufficio pubblicità ingannevole mette sotto accusa la serie Rai Il maresciallo Rocca, dopo le ripetute segnalazioni di Striscia la notizia.

Sessanta anni fa

Sabato 4 marzo 1961. A New York il banchiere Gianluigi Gabetti, che ora lavora per la Olivetti in America, sposa Bettina Sichel.

«Insieme erano tornati in Italia quando le vicende del gruppo Agnelli richiamarono il gran consigliere della dinasta in servizio a Torino. Pochi, fuori dalla cerchia degli amici torinesi e newyorkesi, conoscevano il suo volto: Bettina Sichel Gabetti, moglie di Gianluigi e madre di Ann, Cristina e Alessandro non ha mai amato i riflettori. Come il marito faceva della discrezione e del low profile una religione. Amava l’arte moderna, ma si dedicava all’arredamento e al design di tessuti e gioielli. Faceva parte dell’International Council del Moma (del quale lo stesso Gabetti è life trustee) e fu fra i primi a sostenere la candidatura di Yoshio Taniguchi per la ristrutturazione del museo» [CdS].

Elizabeth Taylor è stata operata stasera di tracheotomia, in conseguenza di un forte attacco di polmonite. La tracheotomia è stata effettuata per agevolare la respirazione. Lord Evans, medico personale della regina, è uno dei sanitari che curano l’attrice, la quale è stata messa in una tenda a ossigeno.

Ottanta anni fa

Martedì 4 marzo 1941. Mussolini visita il fronte albanese. «Uniforme con la doppia greca, uose giallastre, scarpe ramponate degli alpini. Si fermò davanti all’Osservatorio con le gambe appena divaricate, salutò militarmente con la mano tesa, poi infilò i pollici nel cinturone e si guardò attorno. «Una voce, stridula e improvvisa, gridò “Saluto al duce!”. La risposta seguì sparpagliata ed eterogenea. “A noi!” Il sergente Taglietti e il barbuto geniere Carlini vedevano bene ogni cosa, dalla finestrina del primo piano. Un minuto dopo il saluto, si levò dagli alpini una grande voce scandita e dialettale, la quale martellava insistentemente le seguenti, inattese parole: “Manda-a-spasso-el-Ciano; mandl’-via; büttal-fòra; dagli-feug; brüsa-el-Galiass; desgruppet d’el Ciano; mandal’-via…”. Mussolini corrugò lievemente le sopracciglia, mentre attorno tutti stavano palesemente sulle spine. Ma quasi subito il duce allargò un sorriso e, piegandosi un poco dalla parte del generale Nasci, disse forte e marcatamente: “Finché i tuoi filibustieri sono così su di giri, è un affar serio per il greco!”» [Gian Carlo Fusco, Le rose del ventennio].

A Berchtesgaden Hitler riceve in gran segreto il principe Paolo, reggente di Jugoslavia, cui chiede l’adesione al Patto Tripartito e il libero passaggio delle truppe tedesche sul territorio jugoslavo: in cambio la Jugoslavia potrà a suo tempo annettersi il porto di Salonicco e una parte della Macedonia greca da essa rivendicata [Salmaggi e Pallavisini].

Novanta anni fa

Mercoledì 4 marzo 1931. «I telegrammi che giungono da Nuova Delhi confermano che un patto di tregua è stato concluso ieri notte tra Gandhi e il Viceré dell’India Lord Irwin, un patto che in parecchi ambienti londinesi viene giudicato una capitolazione senza precedenti per l’autorità britannica e una grande vittoria per il Capo nazionalista indiano. Ma per quanto mortificante esso possa apparire per il prestigio e la potenza dell’Impero, l’accordo viene accolto in Inghilterra con rassegnata compostezza e con un senso di amaro ottimismo per i possibili sviluppi della situazione. In sostanza Lord Irwin, impegnandosi anche a nome del Governo di Londra, ha deciso di concedere al popolo indiano: 1°) Il diritto di manipolare e consumare il sale in tutte le regioni costiere del Paese, in deroga alle leggi di monopolio, che resteranno in vigore nelle provincie dell’interno. 2°) Il diritto di boicottare le stoffe e le merci straniere, sempre che non ne risultino violenze a danno di persone o di cose. 3°) La restituzione dei beni confiscati a favore di tutti i condannati politici. 4°) Una larga amnistia per i reati politici a eccezione dell’omicidio» [CdS].

Cento anni fa

Venerdì 4 marzo 1921. Warren Harding giura e si insedia alla Casa Bianca. Nato in Ohio il 2 novembre 1865, di religione battista, è il primo senatore eletto presidente, ed il primo presidente eletto in uno voto aperto a tutte le donne (in forza del 19° emendamento, approvato dal Congresso il 19 maggio 1919). La first lady si chiama Florence King DeWolfe, è nata in Ohio il 15 agosto del 1860. La coppia presidenziale non ha figli. Lei ne ha avuto uno da un precedente matrimonio. Il vicepresidente è Calvin Coolidge.

A San Casciano (Si) i comunisti attaccano la villa del marchese Domenico Serlupi, organizzatore fascista che, spalleggiato da alcuni amici, uccide un aggressore e ne ferisce vari altri, respingendo l’assalto. Contro la sede sindacale di Siena si scatena l’azione congiunta di reparti delle camicie nere e dei carabinieri: due cannoncini abbattono le porte dell’edificio, una sessantina di persone rinserrate nella sede vengono arrestate, i locali sono saccheggiati e incendiati dagli squadristi. Marcignana (Fi) è messa a ferro e fuoco dai fascisti, che subito dopo, avvicinatisi a Fucecchio, vengono respinti e perdono uno dei loro (il commerciante ventitreenne Gustavo Mariani, colpito da un proiettile mentre è in piedi sul camion). Bruciata la Camera del lavoro di Santa Croce sull’Arno (Pi). Inoltre bombe e fuoco distruggono le sedi leghiste di Villanova e Coronella (Fe) e viene devastata la Casa del popolo di Carasco (Ge) [Franzinelli1].

«Un curioso sciopero è avvenuto nel pomeriggio di ieri a Vercelli nello stabilimento della ditta Ollomont. Un impiegato della ditta stessa osò stringere la mano ad un fascista ed i (Kit) operai circa che compongono la maestranza dello stabilimento hanno lasciato il lavoro abbandonando i forni accesi con le colate di solfato di rame pronte, recando gravi danni alla ditta» [CdS].

Centodieci anni fa

Sabato 4 marzo 1911. «È avvenuta oggi nel pomeriggio una tragedia che ha vivamente commosso un intero quartiere, il più popolare di Firenze, quello di San Frediano. In via di Camaldoli dimoravano i coniugi Costante Vadi. di 27 anni, muratore, e Maria Volpi, venticinquenne, insieme al loro grazioso bambino di pochi anni, Otello. Si erano voluti bene per un pezzo, i due coniugi; ma poi la pace domestica fu turbata dalla gelosia. Maria si mise in testa che il marito avesse contratto relazione con una stiratrice dimorante nella casa di fronte alla loro e perciò continue erano le scene che ella gli faceva. Il marito insorgeva contro i sospetti della moglie e gli alterchi finivano sempre con una scarica di pugni ch’egli somministrava alla donna. Cinque giorni or sono la Volpi dovette recarsi all’ospedale per farsi medicare alcune lesioni, effetto appunto della brutalità del marito. Stamane il Vadi si era recato a lavorare al Lungarno Guicciardini. Alle 13 la Maria, che portava per mano il piccolo Otello, si è recata a cercarlo. Il Vadi, meravigliato dell’insolita visita, si è levato a carezzare il bambino. Maria gli ha detto: “Tienilo te. Te l’ho portato apposta. Almeno a lui, vorrai bene!… “ E senza aggiungere atro ha attraversato di corsa il Lungarno, sino al fiume. Il Vadi l’ha rincorsa per trattenerla, ma non essendo riuscito ad afferrarla, si è gettato anch’egli nell’Arno. In quel momento si trovava a passare di lì il cocchiere Dante Baldini, d’anni 19. Avendo scorto i due corpi che si dibattevano uno vicino all’altro lottando con i gorghi del fiume, in quel punto pieno dì insidie, si è tolto la giacca e si è gettato in acqua, andando a cadere più vicino al Vadi che non alla Volpi; e quindi ha afferrato l’uomo e l’ha trarlo in salvo, mentre la povera donna scompariva» [CdS].

Centoventi anni fa

Lunedì 4 marzo 1901. William McKinley inizia il suo secondo mandato da presidente degli Stati Uniti. Vicepresidente è Theodore Roosevelt, già governatore dello Stato di New York ed eroe della guerra contro la Spagna.

Centotrenta anni fa

Mercoledì 4 marzo 1891. Alla Camera l’on. Ferracciù è eletto vice-presidente. Interpellanze di L. Ferrari ed altri sulla politica estera. Rudinì risponde col programma: pace in Europa e raccoglimento in Africa. L’on. Di San Giuliano chiede al ministro degli Esteri Di Rudinì la conferma della notizia che una missione russa stava per recarsi in Abissinia, passando per i possessi francesi d’Africa. Il ministro risponde essere quella una missione che la Società Geografica di Pietroburgo invia colà con intento unicamente scientifico. Essa aveva chiesto i buoni uffici del Governo Italiano. Si teme tuttavia che in quella missione si nasconda un intento politico (Comandini).

A Parigi, sono state pubblicate le memorie del principe di Talleyrand. È forse il più grande avvenimento letterario dell’annata.

Centoquaranta anni fa

Venerdì 4 marzo 1881. Il repubblicano James Abram Garfield, ventesimo presidente degli Stati Uniti, inizia il suo mandato. Nato il 19 novembre 1831 in una carrozza ad Orange (Ohio), eroe della guerra civile, professore di greco, è un Discepolo di Cristo. La first lady, Lucretia “Crete” Rudolph, è nata il 19 aprile 1832 a Hiram (Ohio). I due hanno cinque figli: Harry Augustus (1863), James Rudolph (1865), Mary (1867), Irvin McDowell (1870), Abram (1872); altri due sono morti: Eliza Arabella (1860-1863), Edward (1874-1876). Il vicepresidente è Chester Alan Arthur.

«Durante la cerimonia religiosa, che si teneva nella cappella Sistina, per l’anniversario della coronazione di Leone XIII, un pazzo, certo Minetti, entrato in Vaticano, riuscì ad introdursi di nascosto nel gabinetto di monsignor Jacobini, ove indossò l’abito cardinalizio; quindi, ricevendo gli onori cardinalizi, si recò nell’anticamera pontificia chiedendo l’ammissione. Riconosciuto il travestimento, venne posto sotto custodia e lo si trovò detentore di due lettere, una diretta al Re e l’altra al Papa, colle quali chiedeva la santificazione di un suo zio, defunto trent’anni addietro» [CdS].

Centocinquanta anni fa

Venerdì 4 marzo 1871. Viene fondata in Valtellina la Banca Popolare di Sondrio.

A Trieste, nel Teatro Mauroner, l’uomo mosca, Hanson Thouré, mentre dà lo spettacolo di camminare capovolto sul soffitto, precipita sul palcoscenico e muore all’istante (Comandini).

Bixio annuncia un’interpellanza in Senato sul Canale di Suez e sulla navigazione italo-orientale, nonché sulle relazioni commerciali con l’Oriente. Il Senato discute poi la legge relativa al matrimonio degli ufficiali (Comandini).

Centosessanta anni fa

Lunedì 4 marzo 1861. Abraham Lincoln, 51 anni, repubblicano del Kentucky, sedicesimo presidente degli Stati Uniti d’America, ha giurato oggi su una Bibbia che gli è stata prestata dal cancelliere della Corte suprema, Thomas Carroll. La Bibbia personale di Lincoln (con gli altri oggetti personali) è ancora in viaggio da Springfield (Illinois) dove vive il presidente. Nel 1857 Carroll aveva regalato la Bibbia su cui giurare anche al presidente uscente, James Buchanan: «Se lei, caro signore, è felice di entrare in questa casa quanto io lo sono di lasciarla, lei è l’uomo più felice della Nazione» (James Buchanan, presidente uscente degli Stati Uniti d’America al suo successore Abraham Lincoln, L’Indipendente 24/10/2004). Lincoln, nato il 12 febbraio 1809 in Kentucky, figlio di contadini, avvocato, è stato eletto con appena il 39% del voto popolare, ma facendo l’en plein negli Stati del Nord (con l’eccezione del New Jersey). La first lady, Mary Todd, è nata il 13 dicembre 1818 a Lexington, Kentucky. I due hanno tre figli: Robert (1843), William (1850), Thomas (1853). Il quarto, Edward, è morto a quattro anni (1846-1850). Vicepresidente è Hannibal Hamlin.

«Nel discorso inaugurale, quando ancora non era stato sparato un solo proiettile, Lincoln cercò di rassicurare gli stati del sud dicendo che i loro diritti, compresi quelli di possedere gli schiavi, sarebbero stati protetti: “Non ho nessun obiettivo, diretto o indiretto, di interferire con l’istituzione della schiavitù negli stati dove esiste”, disse Lincoln. Ma dal punto di vista costituzionale, ricordò il neo presidente, “non ci possiamo separare”, nessuno stato può “uscire in modo legale dall’Unione”» [Christian Rocca]. Per il ritratto ufficiale del presidente si è scelto di sovrapporre la sua testa a quella di un John Calhoun, che aveva maggiormente il physique du rôle da presidente [Danna, Sole].

Alla Camera dei Comuni il deputato Hennesy attacca la politica italofila di John Russell e la condotta del Piemonte. Layard difende l’Italia e la politica inglese italofila. Bowyer, citato da Layard, inveisce contro i liberali e difende i governi borbonico e pontificio (Comandini).

«Molti cittadini, curiosi ed eccitati, partono, soprattutto dalla vicina Napoli ma anche dalle più varie contrade d’Italia, per visitare le rovine della ex piazzaforte di Gaeta. Non esiste spettacolo più evidente del dramma e della gloria che attraversano la penisola. Poche, nella città marinara, sono le abitazioni rimaste intatte. Le strade, ostruite dalle macerie, risultano per lo più impraticabili. Giacciono in rifugi improvvisati centinaia di malati di tifo; chi può, va a farsi ricoverare negli ospedali di Maddaloni, Santa Maria Capua Vetere, Aversa. L’epidemia era scoppiata prima della capitolazione. Adesso pare dilatarsi. Impressionano le notizie che filtrano dalla postazione di Mola, a ridosso della celebre fortezza, storicamente al centro di tanti assedi: ora che le armi tacciono, la forza dei numeri testimonia le dimensioni di un evento di cui non è facile perdere la memoria per chi vi ha operato o l’ha subito. Nel racconto dei superstiti, uomini e materiali diventano numeri: le truppe dei difensori, fatte prigioniere di guerra, ascendono a circa 11 mila effettivi. Pare siano circa settecento i pezzi d’artiglieria media o pesante trovati abbandonati. Sessantamila i fucili. Di ventotto generali che si trovavano nella Piazza al momento della resa, tre sono partiti due settimane fa al seguito di Francesco II, venticinque figurano tra i prigionieri. Durante il blocco della roccaforte le batterie degli assedianti esplosero 55 mila colpi d’artiglieria e bruciarono 190 mila chilogrammi di polvere. Ma è impossibile giurare che i calcoli riescano esatti, o anche appena sensati. Non manca sul posto qualche notabile istruito che, consentendosi un parallelismo altisonante, paragoni Gaeta alla ucraina Sebastopoli, sinonimo della più epica resistenza praticata in una guerra, e cimelio del recente conflitto di Crimea. Nel ricordo dell’assedio, che sta diventando un mito benché dolente (e perciò, forse, più suggestivo), domina la figura della Regina, Maria Sofia – Pussi, nel soprannome domestico – l’adolescente sconfitta, la moglie mitteleuropea di un re forse esageratamente tacciato di ignavia» (Nello Ajello).

Morte di Ippolito Nievo. Lo scrittore, da vice intendente generale dell’esercito meridionale, si era imbarcato ieri a Palermo sulla nave a vapore Ercole, Doveva riportare dalla Sicilia i documenti amministrativi relativi alle spese sostenute dalla spedizione dei Mille. Ma nella notte, all’altezza dell’isola di Capri – forse a causa di un vento di tramontana – la nave è affondata. Oltre a Ippolito Nievo sono annegati i 12 membri dell’equipaggio e 59 passeggeri. Sono andati perduti 232 tonnellate di merce, e praticamente tutti i libri contabili della spedizione garibaldina.

Nato il 30 novembre 1831 a Padova, da famiglia benestante. Il padre d’origine mantovana e borghese, non privo di qualche terra ma costretto a fare l’impiegato della magistratura. La madre nobildonna veneziana, stessa famiglia dell’ultimo doge di Venezia. Neppure diciassettenne, deve terminare l’anno scolastico prima di correre a Custoza per giungervi a cose fatte e rendersi conto personalmente della sconfitta: «Questo secolo di bastardi e di eunuchi, a cui io arrossisco di appartenere» (dopo i moti del 1848). Nell’agosto 1850 scrive l’Antiafrodisiaco per l’amor platonico, opera sarcastica sull’amor deluso (l’innamorata Matilde) e sugli ideali illusori (l’ideologia rivoluzionaria): «La nostra patria è una donna ammalata che ha la tegna in testa, l’artitide, e il sangue bleu al braccio destro, che è monca dal sinistro, e che finalmente un canchero nel ventre, e una gotta dolorosissima ai piedi. Ma in un paese occidentale fu scoperto due anni fa un sugo onnipotente che può guarirla da tutti i suoi mali». Nel 1858 scrive Le Confessioni d’un Italiano, «senza requie, quasi in preda a un’autentica febbre, e inventa la storia della vita di Carlino – l’ottuagenario – che, iniziata quando ancora resisteva la repubblica veneziana, si chiuderà all’indomani del ‘48, ma immagina che egli abbia cominciato a scriverla proprio nella notte della definitiva sconfitta di ogni illusione di indipendenza». Questo l’incipit: «Io nacqui Veneziano ai 18 ottobre del 1775, giorno dell’Evangelista San Luca: e morrò per la grazia di Dio Italiano, quando lo vorrà quella Provvidenza che governa misteriosamente il mondo» [da Cesare De Michelis, Io nacqui Veneziano… e morrò per grazia di Dio Italiano. Ritratto di Ippolito Nievo].

Centottanta anni fa

Giovedì 4 marzo 1841. William Henry Harrison si insedia alla Casa Bianca. A Washington fa molto freddo e c’è molta umidità. Harrison, senza soprabito né cappello, si presenta alla cerimonia a dorso del suo destriero. Per due ore legge le 8.445 parole del suo discorso inaugurale, il più lungo di sempre. «Dopo essere diventato il primo capo di Stato a farsi fotografare, Harrison percorre le strade a seguito della parata inaugurale e partecipa a tre diversi veglioni preannunciati da colpi di cannone a salve. Al Carusi’s Saloon, ribattezzato per l’occasione Tippecanoe, per entrare bisogna pagare dieci dollari.