Negli ultimi anni l’umanità si è interrogata spesso e con preoccupazione sul futuro dell’ambiente. Ormai è un dato certo la perdita costante di biodiversità, dovuta a fenomeni intensi e tragici che si abbattono sul pianeta e che causano frammentazione e distruzione degli habitat di molte specie viventi. Si tratta di fenomeni estremi che hanno reso, plasticamente, il concetto di fragilità dell’uomo nei confronti della natura che, spesso e per lungo tempo, è stata troppo benevola con l’umanità stessa.

Aver pensato di poter prendere dall’ambiente quasi tutto senza alcuna remora e di non essere in debito di nulla, ha fatto sì che si sopravvalutassero troppo le potenzialità e le capacità della natura di essere resiliente.

Quanto appena detto richiama un necessario ed urgente cambio di prospettiva: le problematiche devono essere viste attraverso una dimensione globale e locale allo stesso tempo, così anche le soluzioni devono essere all’altezza della complessità delle problematiche da affrontare. Il modello economico lineare, ossia il modello basato sulla equazione lineare di crescita come unico modello percorribile, è fortemente in crisi, in termini di sostenibilità ed efficienza, in quanto depauperatore di risorse e produttore di scarti nocivi per un sistema ecosostenibile. Esso è visibilmente inadeguato a sostenere le generazioni future.

L’autore, partendo dall’assunto che il sistema economico opera all’ interno di un più ampio sistema ecologico che ne determina i limiti e le regole comportamentali, affronta tutte le problematiche inerenti il rapporto tra l’economia e l’ambiente.

Egli, in maniera innovativa, focalizza l’attenzione sia sugli aspetti macroeconomici, governati dal decisore pubblico, che sugli aspetti microeconomici, governati per lo più da un management di carattere privatistico e ne fonde insieme le prospettive.

Entrambe le visioni portano alla teorizzazione del modello economico circolare in grado di rigenerarsi ed innescare un processo di miglioramento continuo di tutti i sistemi sociali, sia in merito alle condizioni produttive che alle condizioni economiche generali.

Nell’opera sono affrontati concetti come: lo sfruttamento ottimale delle risorse naturali; la determinazione del valore economico delle risorse naturali; la gestione delle attività produttive in termini di mitigazione degli impatti sull’ambiente; la responsabilità sociale degli operatori economici; i vantaggi e gli svantaggi per le comunità che possono derivare da politiche pubbliche che hanno impatto sull’ambiente; i meccanismi di funzionamento della domanda e dell’offerta; i meccanismi inerenti la tassazione come leva di mitigazione degli impatti. Vengono, altresì, delineate le linee strategiche ed operative per lo sviluppo sostenibile delle economie afferenti ai territori appartenenti ad un’area protetta (Parco Nazionale).

Michelangelo Raccio è professore incaricato di Management ed Economia dell’Ambiente presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Ha insegnato anche Marketing e Management in Farmacia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha approfondito i suoi studi presso l’Università degli Studi Luiss Guido Carli di Roma e presso l’Università degli Studi di Pisa, dove ha effettuato un programma formativo di eccellenza con riconoscimento a livello internazionale. È presidente di vari Organismi di Vigilanza per il rispetto della normativa anticorruzione, nominato presso primarie aziende nazionali. Svolge attività di carattere libero professionale nell’ambito della consulenza di direzione e organizzazione, nonché nell’ambito dell’auditing e della compliance inerente la normazione internazionale di carattere organizzativo.

È autore di numerose pubblicazioni afferenti alle tematiche dell’organizzazione aziendale, dell’ambiente e della responsabilità sociale d’impresa.

È stato consulente in materia economico-legislativa per la Terza Commissione  Speciale “Terra dei fuochi” istituita presso il Consiglio della Regione Campania – X legislatura.

È stato Sindaco di Gioia Sannitica, comune afferente all’area protetta denominata Parco Nazionale del Matese.