La poesia

Questo pazzo, pazzo 2021

Dal gennaio di Melania Trump che sogna finalmente “una vita normale” al dicembre con la neve ai Tropici: cronache preventive di un anno da vivere pericolosamente. A base di finte crisi di governo, rinascite Billionaire e farfalle che contagiano l’uomo

di Michele Serra


GENNAIO

Donald, sportivamente,
lascia la Casa Bianca
senza rompere niente.
Visibilmente stanca
la moglie fa i bagagli.
Quelle cravatte rosse
come le metti, sbagli.
Pensa alle contromosse.

Forse ci sono uomini
che non fanno i fenomeni.
Gentili, non pacchiani
perfino americani.

Seduta sulle casse
Melania guarda il viale.
È come se sognasse
una vita normale.

FEBBRAIO
Renzi, col due per cento
è al centro della scena.
È l’uomo del momento.
La stampa si scatena.

Vuole un governo Draghi
con l’appoggio unitario?
Un governo du’ spaghi
per sbarcare il lunario?

Chiede le larghe intese
solo per qualche mese?
Il governo che c’è,
compresi i cinqueste’?

Mattarella gerente?
Il ritorno del re?
Governo Santanché?
Poi non succede niente.

MARZO
Torna il negazionista
senza la mascherina
e bacia a prima vista
chiunque si avvicina.

Sostiene che il vaccino
è un trucco del potere:
basta un bicchier di vino
al massimo un clistere.

Basta il ragù di mamma
e a piedi far le scale
diminuire il sale
ma senza farne un dramma.

Sorride. È soddisfatto.
Visto da più vicino
capisci che ha contratto
il virus del cretino.

APRILE
Litigi furibondi
e i partiti divisi
per destinare i fondi
che alleviano la crisi.

Hanno la precedenza
le vedove? Gli attori?
Le seggiovie? La scienza?
I bar? Gli allevatori?

Le scuole di cucito?
L’orchestra dell’Arena?
L’industria del candito?
Il Palio di Siena?

Le badanti in esubero?
Sopraffatti dal numero
per evitare il peggio
si opta per il sorteggio.

MAGGIO
Gesù! Radio Maria
accusa di eresia
Bergoglio, e lo rinnega.
Tutta Tradate prega

per il suo don Luigino
(è l’antipapa). Spiega
che lo appoggia la Lega
e anche Frate Indovino.

Lo scisma! Con Luigino
c’è la chiesa polacca
che aizza il popolino.
Ma altrove non attacca.

Così la nuova Chiesa
di Tradate e Cracovia
rinuncia alla pretesa
di cambiare la storia.

GIUGNO
C’è un complotto mondiale
con sede in pizzeria.
L’obiettivo finale
è la pedofilia.

Lo dicono i vangeli
sul sito di Q-Anon.
Fa ridere, ma non
milioni di fedeli.

Ma dopo molti mesi
un’attesa rettifica
la setta riqualifica:
«Siamo stati fraintesi.

C’è un complotto mondiale
con sede in tintoria.
L’obiettivo finale
è la mammografia».

LUGLIO
Nuove risse al Gianicolo
tra bande di ragazzi
tra il tragico e il ridicolo
e «menaje!», e «sti cazzi!»

Non è West Side Story:
dove sono gli amori?
E Bernstein? C’è una app
per scaricare trap.

Piccole lame brillano
credendosi machete.
I genitori strillano
e fanno il tifo in rete.

Educazione fisica
con una brutta musica.
Non sono i regazzini
che amava Pasolini.

AGOSTO
Passata è la tempesta!
Il contagio è battuto.
Tutto il popolo è in festa:
si torna al conosciuto.

Ecco gli usuali ingorghi
che trascinano lenti
le lamiere roventi
verso i lidi e tra i borghi.

Ecco sui lungomare
i coni sgocciolare
sulle magliette ariose
con scritte spiritose

Al Billionaire, che costa,
si mangia l’aragosta.
Nuovi drink al Papeete
sconfiggono la seete.

SETTEMBRE
Non crollano più i ponti,
è il turno dei caselli:
non sono mastodonti
ma cadono anche quelli.

Inutili gli appelli
(dai tempi di Giò Ponti)
per farli più robusti
con i bulloni giusti.

Cacciati i casellanti
nessuno più li cura
e una cosa non dura
senza gesti costanti.

L’occhio del Telepasse
esige il suo pedaggio
da un mare di carcasse.
È uno strano paesaggio.

OTTOBRE
Egitto, nuovo corso:
arresta solamente
studenti fuoricorso.
Anche Putin si pente:

basta veleno, basta
polonio nella pasta.
Solo un po’ di galera
alla vecchia maniera.

Perfino Bolsonaro
soccorre l’Amazzonia:
fotografa un giaguaro
e annaffia una begonia.

Ipocrisia del male
quando si finge mite
e prepara, cordiale
l’altro giro di vite.

NOVEMBRE
Non solo i pipistrelli
anche le pantegane
i bradipi e le rane
preparano macelli.

Batteri tipo peste
dormivano nei ghiacci
o in fondo alle foreste,
nel cuore dei crepacci.

Scoperchiati d’un tratto
si appiccicano lesti
al pangolino, al ratto
e a te, che li calpesti.

È come un coast to coast:
parte dal permafrost
passa dalle farfalle
all’uomo rompiballe.

DICEMBRE
Nevica. Quanta neve!
Solo che cade ai Tropici.
Intanto i ghiacci artici
si sciolgono. Longeve

banchise in pochi mesi
diventano poltiglia.
Gli orsi polari, arresi,
fiutano la fanghiglia.

L’umanità, sbadata,
puntuale ci ricasca:
durante Miss Alaska
sprofonda la sfilata.

Alla fine del mondo
naviga una bottiglia.
Se nessuno la piglia
il messaggio va a fondo.