Nielsen rivoluziona la rilevazione degli ascolti tv: con “Nielsen one” arriva l’audience totale

 Il nuovo metodo di Nielsen rileverà tutti i tipi di fruizione della Tv – Foto di mohamed Hassan da Pixabay

Le modalità di fruizione della televisione cambiano alla velocità della luce e Nielsen ha deciso di non rimanere indietro rivoluzionando le modalità di rilevazione degli ascolti. In un mondo in cui la visione tradizionale della televisione è affiancata sempre più da altre forme di fruizione, dallo streaming all’on-demand, su tv sempre più connesse o su smartphone, la modalità tradizionale di rilevazione dell’audience è sempre meno rappresentativa. Per questo la società americana di raccolta e analisi dei dati di ascolto ha annunciato un cambiamento epocale nelle misurazioni. Un programma avviato, inizialmente, nei soli Stati Uniti ma che punta a sostituire totalmente l’attuale sistema entro il 2024.

Entro il prossimo autunno l’agenzia lancerà la piattaforma “Nielsen One”, che è già stata ribattezzata il “santo Graal delle misurazioni” che dovrebbe rivedere dalle fondamenta il modo in cui vengono raffinate le statistiche. La nuova metodologia, così dicono da Nielsen, sarà in grado di offrire un’analisi che comprenda tutte le piattaforme eliminando le duplicazioni, ovvero i dati di chi ha fruito dello stesso contenuto su più sistemi diversi. “Con Nielsen One – ha spiegato David Kenny, ceo di Nielsen – vogliamo dare a marketers, inserzionisti ed editori una metrica unica che sia affidabile, indipendente e standardizzata”.

“Programmi televisivi e film sono ormai cresciuti su una molteplicità di piattaforme, un panorama crossmediale più grande di quanto qualcuno potesse mai immaginare” ha aggiunto Kenny. “I consumatori non sono più limitati nella fruizione dei contenuti video a un orario o posto particolare. Hanno possibilità infinite per vedere quello che vogliono, quando vogliono. Tutto questo è stato reso possibile da un grande avanzamento tecnologico e contemporaneamente ha rappresentato per i nostri clienti nuove sfide negli ultimi anni”.

Misurare l’”audience totale” è una sfida non certo semplice da vincere. Per ottenere una misurazione di questo genere saranno necessari accordi con i singoli player oltre a quelli che Nielsen ha già (YouTube per esempio), dagli ott ai produttori di smart tv. Sarà anche necessario superare gli ostacoli più o meno palesi posti da piattaforme in abbonamento tipo Netflix, Prime, Disney+ e omologhi sulla divulgazione di dati trasparenti sul traffico che generano.

Ma da Nielsen assicurano che tutti “saranno tutti misurati”. Sia piattaforme che offrono servizi in streaming che traggono un ritorno economico dalle inserzioni promozionali, che saranno quindi incentivati a collaborare attivamente con l’agenzia, ma anche le piattaforme in abbonamento più restie. “Coloro che si avvicineranno e si integreranno a noi otterranno una misurazione più granulare, nonché una copertura completa”, ha dichiarato Scott Brown, general manager della misurazione dell’audience per Nielsen.

Quando la nuova misurazione sarà a regime, ha spiegato Karthik Rao, chief operating officer di Nielsen, per ciascun contenuto video “sarà fornito il totale degli ascolti dalla tv lineare ai servizi on demand delle persone raggiunte sulle diverse piattaforme (e la frequenza) con cifre decuplicate: si conteranno i singoli spettatori eliminando le duplicazioni di chi ha visto lo stesso contenuto in diversi servizi. Questo totale è il risultato dell’insieme dei pezzi della rilevazione: per lo stesso contenuto si avrà prima di tutto il dato della tv lineare suddiviso anch’esso per l’audience nelle diverse modalità (live, dvr e on demand) e quello delle piattaforme digitali con i diversi dispositivi”.

Lo stesso meccanismo varrà anche per la pubblicità e la possibilità di misurare separatamente una campagna o un singolo spot rappresenta un ulteriore progresso per gli investitori.

Fonte: By Andrea Tirone -9 Dicembre 2020