Giovanni Castellucci ad Autostrade per l’Italia alla cerimonia di inaugurazione del nuovo casello autostradale di Valsamoggia della A1 inaugurato oggi, Bologna 8 novembre 2016. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

L’uno, arrestato, diventa muto ( ma il suo conto in banca è cospicuo); l’altro, dopo aver stuprato dimentica tutto…

Castellucci resta muto davanti al giudice

L’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip. Castellucci è ai domiciliari dalla scorsa settimana nell’ambito dell’indagine della procura di Genova sulle barriere fonoassorbenti pericolose della rete di Aspi. «Il mio assistito risponderà al pm quando potrà vedere le carte dell’inchiesta» ha detto il legale del manager, che ha già presentato ricorso al Tribunale del Riesame. Diversa la strategia difensiva di Michele Donferri Mitelli, ex responsabile delle manutenzioni di Autostrade, che ha scelto di parlare. Ha risposto alle domande del gip per circa tre ore e ha respinto ogni accusa.

Genovese parla per cinque ore in procura

È durato quasi cinque ore l’interrogatorio di Alberto Genovese con il procuratore aggiunto di Milano Maria Letizia Mannella e il pm Rosa Stagnaro. L’imprenditore, arrestato il 6 novembre con l’accusa di aver abusato di una 18enne durante un festino a casa sua, è detenuto nel carcere di San Vittore. Davanti ai magistrati ha di nuovo parlato della dipendenza dalla droga e della perdita di «controllo» e incapacità di distinguere il confine tra «legalità e illegalità». A proposito dello stupro avrebbe detto «se l’ho fatto, non ho fatto una bella cosa».