Le cure a casa: come utilizzare il saturimetro. Il cortisone? Si può prendere

Sono positivo al coronavirus, ho sintomi non gravi. Quali sono le prime cure?

La prima regola è non prendere iniziative autonome e seguire le indicazioni del medico curante. L’eventuale assunzione di qualsiasi farmaco deve sempre essere preceduta dal colloquio col medico.

Devo prendere il paracetamolo per abbassare la febbre?

Sì, va preso quando la febbre supera i 38,5, in caso di mal di testa e dolori muscolari anche se i tre sintomi si presentano isolatamente. Se la febbre è più bassa, può essere tollerata e non dà fastidio, non ha senso assumere questi farmaci. Il paracetamolo è un antipiretico con scarsa attività antinfiammatoria ed è anche il più sicuro tanto che viene dato ai bambini. Non causa danni allo stomaco.

Devo avere in casa il saturimetro?

È lo strumento più importante da tenere in casa assieme al termometro. Applicato al dito, serve a monitorare la funzione respiratoria, cioè a misurare la saturazione di ossigeno. I valori normali sono attorno al 96-98%. Il modo più corretto di utilizzare il piccolo apparecchio è a riposo e anche dopo aver camminato per 6 minuti, dentro casa, il cosiddetto walking test. Se dopo questa prova la saturazione non varia rispetto al valore iniziale significa che i polmoni funzionano bene. Se invece i valori scendono sotto il 93-94% il medico predisporrà il tipo di intervento ed eventualmente l’esecuzione di un’ecografia polmonare a domicilio. Sarebbe questo il percorso ideale per evitare, quando la situazione non desta allarme, il ricovero.

E il cortisone?

Secondo le indicazioni dei maggiori organismi internazionali va riservato a pazienti con grave insufficienza respiratoria, sotto il 90%, che richiedono ricovero. Quindi non dovrebbe avere un impiego casalingo. C’è invece un certo abuso quando viene consigliato impropriamente per abbassare la febbre. Può essere dannoso. La raccomandazione è non usarlo se non c’è reale necessità perché può favorire la replicazione del virus. Il cortisone si è invece dimostrato una terapia fondamentale in caso di ricovero, dato precocemente. Nei pazienti giovani, adulti e anziani paucisintomatici le linee guida della Regione Lazio sconsigliano spray, aerosol (entrambi favoriscono la diffusione del virus) e cortisone.

Posso prendere l’eparina?

Può essere usata a casa in basse dosi, come prevenzione dei fenomeni trombo-embolici, vale a dire dei coaguli di sangue che finiscono nei polmoni, prevalentemente in chi è a letto. Qualcuno ritiene possa avere attività antivirale e infiammatoria. Si tratta di un’iniezione somministrata con un piccolo ago, sempre su consiglio del medico.

Gli antibiotici hanno un effetto sul Covid-19?

Servono raramente ma nonostante la raccomandazione a usarli con cautela in questi mesi viene registrato un abuso. Non basta avere tosse o febbre per assumerli, può essere prescrizione inappropriata. Se febbre e tosse si protraggono per qualche giorno, possono essere prescritti ma sempre dietro valutazione del medico, meglio se in seguito a visita domiciliare.

Le vitamine C e D mi aiutano?

Pur non essendoci prova di sicuro beneficio, l’assunzione di 1 g al giorno di vitamina C e un certo dosaggio di vitamina D e zinco, metallo di cui possiamo essere potenzialmente carenti, può essere ragionevole. Questo tipo di integrazione può aiutare ad aumentare le difese all’aggressione del virus e non ha controindicazioni.

(Ha collaborato Francesco Menichetti, ordinario di Malattie infettive all’Università di Pisa)

Fonte: editorialista/ Margherita De Bac/ Corriere della Sera