Amis & Rushdie, attenti a noi due

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Doppio autoritratto dello scrittore non più giovane. È l’immagine che emerge dal bel dialogo tra Salman Rushdie e Martin Amis sulla vita, sulla malattia, sulla morte – “artista lentissima” – che abbiamo scelto per la copertina di Robinson, in edicola oggi con Repubblica (e tutta la settimana a 50 centesimi).

Uno scambio fitto, in occasione della pubblicazione nei paesi anglosassoni del memoir di Martin Amis Inside Story – in cui i due grandi scrittori discutono anche delle fatiche e dei segreti del loro mestiere: dall’età limite per realizzare un capolavoro, al numero di pagine che dovrebbe avere, al rito del caffè alla scrivania. “Un romanzo è una stilizzazione della realtà”, dice a un certo punto Amis all’amico Rushdie. “Penso sempre che la differenza fra un romanzo e la vita reale sia la stessa differenza che passa fra la scarpa e il piede di una donna. La scarpa, con il tacco a spillo, la suola curva e la forma cesellata sul davanti, non assomiglia per nulla a un piede. La vita è lo zampetto inelegante attaccato in fondo alla gamba. È una cosa molto sgraziata”.

Continuiamo a parlare di romanzi, racconti e saggi anche nelle pagine dedicate alle novità in libreria. Tra le recensioni di questa settimana, il ritorno di Matt Haig con La biblioteca di mezzanotte, letto per noi da Paolo Di Paolo, in cui si celebra non a caso la forza della letteratura. Mentre Mariarosa Mancuso scrive del secondo volume dei racconti della grande Angela Carter, Nell’antro dell’alchimista: un affresco tra black humor e fantasia che cuce insieme tante storie, una diversa dall’altra, in cui trovano posto anche Shakespeare, Alice nel paese delle meraviglie e l’uomo di latta di Oz.

La scrittrice da riscoprire, seguendo le vostre segnalazioni, nello spazio A grande richiesta è questa settimana Matilde Serao, vista da Valeria Parrella. Potete scriverci a robinson@repubblica.it e seguirci sui nostri social: Instagram (robinson_repubblica) e Twitter (Robinson_Rep).