Ippocrate ed Aristotele: due antesignani della MORFOPSICOLOGIA

(Rapporto tra Anatomia del volto e Personalità)

 di Bartolomeo Valentino

 Anche i due celeberrimi greci, Ippocrate ed Aristotele, hanno dato  il loro prezioso contributo alla nascita della Moderna Morfopsicologia, ovvero di quella Scienza che interpreta la personalità attraverso l’analisi dei tratti anatomici del volto.

Ippocrate (460-377 a.c.) parlò di quattro  temperamenti corrispondenti ognuno ad un “umore” del nostro corpo: linfa, sangue, bile (o bile verde), atrabile (o bile nera).Addirittura individuò le classi sociali in cui  un umore era presente rispetto agli altri. Così, rispettivamente all’elenco di cui sopra, abbiamo gli agricoltori, i commercianti, i dirigenti, i monaci. In dettaglio il tipo linfatico ha un colorito del viso pallido, largo, con corpo piccolo, un poco grassottello, gestualità flemmatica.

Il tipo sanguigno ha un colorito del viso acceso, corpo tarchiato, gestualità ricca. Il tipo  bilioso ha viso di colore bruno, corpo alto, muscoli potenti, viso stretto. Il tipo nervoso ha colorito terreo,gesti nervosi.

Dopo Ippocrate va ricordato Aristotele (384-322 a.c.). Scrisse il trattato ANIMA, distinguendo un’anima vegetativa, una sensitiva, una razionale. Non è casuale che questa distinzione  coinciderà con la suddivisione in tre  piani della futura Morfopsicologia: piano inferiore, medio e superiore, come avremo modo di discutere nei prossimi articoli. Concetti ripresi anche nella famosa Teoria del Cervello Uno e Trino di P.D. MacLean; ovvero autonomia delle varie parti del sistema nervoso, ma, contemporaneamente ,integrazione funzionale tra le stesse parti. Inoltre Aristotele sarà richiamato ancora negli studi sulla scientificità della Morfopsicologia, condotti,  indirettamente dal prof. Stefano Piccolo, studioso di Biologia molecolare che si interessò sulla differenziazione delle cellule staminali.

Infatti Aristotele, come il Piccolo sostengono che le funzioni del corpo derivano dalla forma di esso e non viceversa. Esempio: nel ginocchio si ha la funzione di flesso-estensione della gamba sulla coscia perché i capi articolari si incastrano in una certa maniera. Questa conclusione del Piccolo nei suoi studi  ci fornisce, indirettamente, una spiegazione genetica alla nascita dei Morfotipi.