Un finto fidanzato muoveva le fila della banda “bassotti”

 Domani in Tribunale l’incidente probatorio.  Sei persone tutte residenti nello stesso stabile a Santa Maria Capua Vetere indagate di raggirato di una donna con un deficit mentale, maltrattandola per diverso tempo.

Incassavano la pensione e sottraevano soldi dal conto della malcapitata.

 Sei persone, appartenenti a due diversi nuclei familiari, tutti residenti nello stesso stabile a Santa Maria Capua Vetere: Via Antonio Indaco, Fab.8 scala A e scala/C che avrebbero raggirato una donna con un deficit mentale, maltrattandola per diverso tempo (dal 2016 fino agli inizi di quest’anno), senza pietà per sottrarle soldi provenienti dalla pensione di invalidità, oltre a usare il suo conto corrente per tentare finanziamenti o cambio di assegni rubati.

Alla notizia lanciata nella edizione di oggi 15 settembre –  da Il Mattino – attraverso il suo cronista giudiziario, noi possiamo aggiungere i nomi delle persone coinvolte. Nel procedimento (n°RG 10438/18/21) sono infatti indagati: Christian Febrotto, di anni 25; Gennaro Febrotto, di anni 55; Laura Merola, di anni 49; Giuseppina Pagano, di anni 45; Vincenza Chirico, di anni 24 e Antonio Chirico, di anni 44. La parte offesa sarebbe Rosa Marfucci, di anni 33, nata ad Eboli e residente in Toscana, zona Carlina 54.

Naturalmente l’incidente probatorio dovrà accertare la veridicità della denuncia e ciascun indagato – come è ovvio –  è da ritenersi innocente fino a condanna definitiva e che certamente non mancherà di difendersi attraverso il proprio legale nelle sedi e nelle forme competenti.

Al centro della vicenda, c’è una storia sentimentale fittizia che uno degli indagati, un giovane di 25 anni, (protagonista anche di alcune scomparse-lampo da casa, tanto da scatenare ricerche e allarme sui social), avrebbe intrattenuto con la donna di 33 anni purtroppo affetta da talassemia, lieve ritardo mentale e ipoacusia bilaterale. Aveva un piano per avere la possibilità di accedere alle finanze della vittima alla quale avrebbe chiesto soldi anche in cambio di un bacio e a percuoterla o appellarla con epiteti offensivi e denigranti in caso di rifiuto.

La donna, originaria di Salerno ma oggi residente in Toscana, con l’aiuto dei genitori sarebbe riuscita finalmente a denunciare il tutto sporgendo due querele nel 2016: di qui l’ impulso per l’apertura dell’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Domani, infatti, con l’assistenza di una psicologa, la vittima verrà ascolta in sede di incidente probatorio: occorre acquisire, prima di un eventuale dibattimento, le dichiarazioni della parte offesa. Il pm ipotizza, a vario titolo, i reati di circonvenzione di persona incapace, maltrattamenti e frode informatica (per il sedicente fidanzato).

Diversi gli episodi contestati agli indagati: si tratta di un nucleo familiare che vede il giovane convivente con i genitori e altri due coniugi e la figlia di questi ultimi residenti tutti nello stesso palazzo. Il ragazzo e i genitori, secondo l’accusa, approfittando della condizione di infermità della vittima, si sarebbero impossessati di denaro e la pensione di invalidità (290 euro) percepita dalla donna; il «fidanzato», inoltre, avrebbe costretto la vittima a consegnarli un costosissimo smartphone svenduto per 250 euro. Ma non è finita qui: insieme ai componenti dell’altro nucleo familiare avrebbero costretto la donna a firmare degli assegni rubati per effettuare un versamento sul conto della stessa tanto da provocargli il blocco del conto corrente a seguito dell’azione illegale scoperta dal direttore della banca.

Un imprevisto che non avrebbe fatto perdere d’animo la banda di aguzzini tanto da costringere la vittima a chiedere 1500 euro ai genitori che sarebbero poi stati consegnati regolarmente. Nonostante il blocco del conto, avrebbero anche tentato di far chiedere alla donna un finanziamento di cinquemila euro (ovviamente non andato a buon fine) ma per ovviare all’impedimento, il ragazzo si sarebbe impossessato del bancomat e del pin della madre della sua «fidanzata» facendole prelevare 4900 euro con più operazioni giornalieri, tutti regolarmente consegnati al ragazzo.

Quest’ultimo è accusato anche di maltrattamenti e di un pestaggio. Secondo l’accusa, quando si rifiutava di consegnare il danaro avrebbe avuto reazioni violenti nei confronti della vittima: le avrebbe provocato la rottura delle costole con un calcio.