La questione è stata ampiamente trattata anche da Il Mattino

I POSTI DI PROCURATORE AGGIUNTO A SANTA MARIA E NOLA SPETTAVANO AL MAGISTRATO FUCCI (OGGI PROCURATORE CAPO A ISERNIA). DOPO AVELLINO, ALTRE DUE DECISIONI DEL CONSIGLIO DI STATO METTONO KO MINISTERO GIUSTIZIA E CSM. IL MAGISTRATO, GIA’ PM A SANTA MARIA C.V. PER 30 ANNI OGGI PROCURATORE CAPO AD ISERNIA ERA STATO ESCLUSO PER ASSENZA DI MOTIVAZIONE E PER UNA VALUTAZIONE CHE AVEVA TENUTO IN CONSIDERAZIONE COME TITOLO L’AVER FATTO IL PM NELLA DDA. MA CIO’ NON E’ ELEMENTO DI PREVALENZA. LA GESTIONE DELLE CORRENTI (DA DIECI ANNI FUCCI USCITO DA UNICOST PER ESSERE INDIPENDENTE) OGGI E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI CON IL CASO PALAMARA.

 

Con due decisioni depositate a distanza di poche ore una dall’altra, i giudici del Consiglio di Stato hanno confermato definitivamente la vittoria del Procuratore capo di Isernia, Carlo Fucci, già pm a Santa Maria Capua Vetere ed ex segretario nazionale dell’Anm, che aveva contestato le nomine decise dal Csm per gli incarichi di procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere (Alessandro Milita) e Nola (Stefania Castaldi). E’ la terza vittoria per Fucci (dopo un precedente giudizio per la Procura di Avellino) contro l’impugnazione del ministero di Giustizia e del Csm contro i precedenti accoglimenti davanti al Tar del Lazio. Con il caso Fucci, magistrato che è fuori dalle correnti essendo uscito da Unicost dieci anni fa per diventare indipendente, i magistrati di Palazzo Spada hanno sancito un principio di fondo in tema di valutazioni dei magistrati. «Aver svolto la propria attività di magistrato, nella fattispecie di pubblico ministero nell’ambito di una Procura antimafia, non è un elemento di prevalenza o rilievo rispetto ad un collega che ha svolto la stessa esperienza in una Procura ordinaria, tanto più se l’ufficio giudiziario messo a concorso è lo stesso dove ha svolto l’attività quest’ultimo e non è, appunto, una Procura Distrettuale Antimafia, per cui non ha competenza per le relative fattispecie di reato». Lo aveva già chiarito una sentenza  del Tar Lazio al quale si era rivolto il procuratore Fucci, assistito dal prof, avvocato Michele Damiani del foro di Roma. La sentenza non sarà messa in esecuzione da Fucci perché nel frattempo erano sopraggiunti altri posti a concorso messi a bando al quale il magistrato aveva partecipato e, infine, la nomina del prestigioso incarico a capo della Procura della Repubblica di Isernia. «E’ una sentenza che mi gratifica sotto il punto di vista delle valutazioni di professionalità, ma ciò non sminuisce la capacità professionale dei colleghi che avevano partecipato al bando», commenta Fucci. Secondo la difesa di Fucci, che ha comunque svolto per oltre 30 anni le funzioni di pm nella giurisdizione della Procura sammaritana avendo anche conoscenza specifica della dinamiche criminali del territorio dell’ufficio a concorso, la delibera del Csm esprimeva «una preferenza alla nomina per un altro magistrato in ragione della esperienza da questi maturata in un territorio “omogeneo a quello dell’Ufficio messo a concorso”, non considerando che Fucci aveva prestato la propria attività lavorativa nello stesso identico territorio ove è presente l’ufficio da ricoprire». «E’ una soddisfazione personale, principalmente – commenta Fucci – ma avendo ricoperto ruoli associativi, le decisioni fanno anche da giurisprudenza per tanti altri casi simili, in quanto affermano precisi principi. Quello del dovere procedimentale di valutazione del merito  tecnico, in quanto le ragioni tecniche a fondamento della scelta finale debbono emergere in modo chiaro e preciso, esplicito e coerente e, il secondo, riguardante  la mancanza di fondamento giuridico della preferenza attribuita alle funzioni svolte da magistrati presso la Dda». Un caso peraltro di attualità con i recenti fatti scoppiati in seno al Csm sulla modo di gestione delle correnti. «Santa Maria è nel mio cuore – ha commentato il Procuratore capo – ma devo proseguire un percorso professionale, che per ora mi tiene lontano da quegli uffici, frenato per circa dieci anni da decisioni, sulle mie domande, che ora il Giudice amministrativo ha cancellato l’una dopo l’altra».