GIORNALI DI CARTA E NOTIZIE INUTILI?  SECONDO MOLTI LETTORI SONO SERVI DEI PARTITI, DEGLI EDITORI E DEL MONDO FINANZIARIO

Italia: la crisi del modello scalfariano

Facciamo un passo indietro. Io credo che la stampa italiana sia da molti decenni un unicum nel panorama internazionale dei paesi avanzati. Il modello che si è imposto nacque oltre mezzo secolo fa quando Eugenio Scalfari teorizzò (e praticò con genio e perizia) la contaminazione tra sacro e profano, alto e basso, gossip e cultura alta, mescolando donne nude in copertina e Umberto Eco. È un modello che conosco bene, avendo lavorato all’Espresso per 25 anni, e che ha funzionato a meraviglia per mezzo secolo: è un modello che ben si adattava al cinismo antropologico della nostra tradizione culturale e al livello di istruzione medio-basso di un paese con un’élite culturale tradizionalmente esigua, ma che ha sempre rappresentato una mediazione al ribasso, una rinuncia rispetto alla qualità che esprimevano i giornali di élite nei paesi con cui ci confrontiamo.

 

Quando è arrivata Internet questa contraddizione è esplosa in modo ovvio, anche se non molti l’hanno rilevata, e la frattura tra l’Italia e gli altri paesi avanzati si è fatta lampante. I grandi giornali internazionali non hanno mai rinunciato alla propria tradizionale qualità nelle edizioni digitali: gli articoli pubblicati online dal New York Times, da Le Monde e dall’Economist hanno sempre rispettato gli standard del cartaceo. Al contrario in Italia, per fare il pieno di clic molti giornali hanno creato piccole redazioni digitali che hanno abbassato in modo palese gli standard delle testate tradizionali, pubblicando notizie che mai sarebbero comparse sulla carta, e brandelli di video che troppo spesso appartengono alla categoria dello “strano ma vero”. Ma mescolare l’alto e il basso, il sacro e il profano, su Internet non funziona perché danneggia la percezione del brand. Le informazioni “basse e profane” abbondano sul web, gli utenti cliccano ma non pagherebbero mai per quei contenuti. Per farlo devono avere la percezione di valore, unicità, originalità. Il vecchio modello, che mischia alto e basso, sacro e profano, nel mondo digitale non funziona più. Ci vorrebbe un giovane Scalfari che inventasse una nuova formula adatta all’Italia nell’era digitale. Ma in giro non si vede, e il tempo per molti giornali sta scadendo.