Ancora una drammatica e movimentata udienza, pregna di colpi di scena, quella di ieri in Corte di Assise (Presidente, Giovanna Napoletana; giudice a latere Alessandro De Santis; pubblico ministero Domenico Musto), per il processo a carico di Emilio Lavoretano, accusato a piede libero di essere l’assassino della moglie Katia Tondi, trovata esanime nel luglio del 2013, nel borgo di San Tammaro.

 

Un vero colpo di scena è stato rappresentato dal deposito della perizia dell’ing. Roberto Porto (nominato dalla Corte) per sbrigliare la matassa ingarbugliata della famigerata telefonata fatta dal Lavoretano al 113 e 118 nell’attimo in cui rinvenne la moglie morta nel corridoio della sua abitazione.

Telefonata posta a base di una condanna di colpevolezza e diffusa artatamente dalla trasmissione “Quarto Grado” attribuendo al giovane Emilio una frase mai pronunciata e di cui non si trova traccia nella trascrizione della perizia dell’ing. Porto: “Sono stato io ad ucciderla”.

 

La telefonata è stata riascoltata in aula, ma già il perito aveva  avvertito che tecnicamente non era la stessa cosa, che ascoltarla in cuffia o con gli apparati che esistono nel suo laboratorio. La circostanza della assenza assoluta della frase incriminata è stata anche convalidata dalla perizia del consulente della difesa, ing. Pietro Izzo, nominato a suo tempo dall’avvocato Natalina Mastellone, il quale ha depositato il responso degli spettogrammi ipotizzando, insomma, una sovrapposizione delle parole.

 

Secondo il parere dei giornalisti che seguono il processo (oltre a “Quarto Grado” vi è una troupe stabile de “La Vita in Diretta” della Rai) e molti colleghi della carta stampata, di siti web e di agenzie (Ansa e AdnKronos, Scena Criminis) ad inventare di sana pianta e ad attribuire la frase  “Sono stato io” all’imputato è stata l’inviata di Quarto Grado, per fare uno scoop giornalistico…

A questo punto, però, il processo mediatico e la relativa condanna  di Emilio Lavoretano è capovolto, ancora una volta – ed anche in questa occasione – il processo si rivela altamente indiziario.

Ma già la pubblica accusa, per attutire il colpo in considerazione del fatto che il Lavoretano, piangendo,  nel corso delle due telefonate al 113 e 118 (questa con l’ausilio di una vicina) avrebbe detto  più volte  che la moglie era nera, cianotica…. Il pubblico ministero con questa affermazione ha ipotizzato che vi sarebbe uno spostamento dell’ora della morte.

 

Come tutti sappiamo, questo è il punto dolente del processo, anche la privata accusa, a mezzo dell’avv. Gianluca Giordano, che rappresenta Carlo Tondi e Assunta Giordano, i genitori della povera Katia, non sono punto d’accordo sull’ora del delitto. Ma l’enigma potrebbe essere sciolto con la superperizia del prof. Tarsitano.

In appresso trascrivo alcuni passaggi delle due telefonate, ascoltate in aula. Sono attimi drammatici. Il pianto, le implorazioni, le esortazioni a caldo, con la cosiddetta “pistola fumante”  (metaforicamente) in mano ad Emilio Lavoretano – secondo il mio punto di vista – rappresentano la sua totale innocenza dall’orrendo delitto.

Trovo molte verosimiglianze tra le telefonate del delitto di Marco Vannini a Roma, dove Antonio Ciontoli è stato condannato proprio per la stolta ed inverosimile telefonata al 113 (…venite il ragazzo si è ferito con il pettine nella vasca da bagno….) come credo che Lavoretano dovrà essere assolto per le sue telefonate di aiuto…

 

L’udienza è stata aggiornata al  20 maggio per l’audizione dei testimoni della difesa, ma si tratta di tecnici.  Di seguito i passi drammatici delle due telefonate… giudicate voi….

 

 

 

 

  1. = OPERATORE 118

  2. = “LAVORETANO EMILIO”

 

  1. \ Pronto?

  2. \ E, buonasera, un’ambulanza subito – piange – al Parco Laurus,

a San Tammaro

  1. \ Da quale città mi chiama?

  2. \ San Tammaro, San Tammaro

  3. \ San Tammaro, vicino Ca… vicino Santa Maria?

  4. \ Sì; venite… sì, sì

  5. \ E che è successo?

  6. \ Non lo so, ora sono entrato, c’è mia moglie a terra – piange -…

  7. \ E in che via state?

  8. \ Al Parco Laurus, al Parco Laurus, a San Tammaro, Parco

7

Laurus…

  1. \ Parco Laurus, vicino… in che via è?

  2. \ Strada Provinciale per Curti

  3. \ Strada Provinciale per Curti… mi dice il civico?

  4. \ Non lo so, non lo so civico, non lo so; per piacere, venite qua,

per piacere – piange –

  1. \ Ma respira?

  2. \ Ma non lo so, sta a terra, è nera, nera, non lo so, venite, per

piacere

  1. \ Okay, dai… passatemi qualche altra persona, dai… sta

arrivando l’ambulanza, fra poco vi richiamo io, fatelo per quella

  1. \ Fate presto, fate presto.

 

 

TELEFONATA “AL 113”

(“effettuata dal Lavoretano al 113”)

 

LEGENDA

  1. \ VOCE DONNA

  2. = OPERATORE 113

  3. = “LAVORETANO EMILIO”

 

– Durante vari impulsi relativi al segnale di attesa:-

  1. \ (Probabilmente parlando con il suo telefono: …e Katia sta a terra, Emilio ha chiamato il 113 e l’autoambulanza… eh)…

– Poi:-

  1. \ Pronto? Pronto?

  2. \ Sì, dica

  3. \ (Piange), pronto? Buonasera, (piange), potete venire un poco al

Parco Laurus a San Tamnmaro, sta, (piange), sta mia moglie

a terra, (piange)…

  1. \ Non ho capito niente

  2. \ (Piange), fate venire a San Tammaro, Parco Laurus, San

Tammaro, Strada Provinciale per Curti, (piange)

  1. \ Che è successo?

  2. \ (Piange), e non lo so, sta mia moglie a terra, (piange), venite

qua, per piacere…

  1. \ Un’ambulanza? Perché che è successo che volete

l’ambulanza?

  1. \ L’ho chiamata già l’ambulanza, l’ho chiamata, (piange), sta mia

moglie a terra, e poi non lo so, venite…

  1. \ L’ha trovata a terra, dentro casa?

  2. \ Sta dentro casa, sta tutta n’, (piange), sta tutta nera, (piange)…

  3. \ Non ho capito, scusatemi, ma…

  4. \ (Piange), sta tutto, sta tutto fuori posto, sta, (piange), tutto fuori

posto, sono venuti a rubare, sta mia moglie a terra, (piange)…

  1. \ Che sono venuti a “pigliare”? Ma c’è sangue, c’è qualcosa?

  2. \ Non lo so, sta mia moglie a terra, non lo so, stiamo io e la vicina

di casa, non lo so, venite, per piacere

  1. \ Datemi l’indirizzo, scusatemi

  2. \ Parco Laurus, Parco Laurus…

  3. \ Parco?

  4. \ Laurus, San Tammaro

  5. \ Laurus?

  6. \ Laurus, Laurus

  7. \ Che via lì a San Tammaro?

  8. \ Parco Laurus, Strada Provinciale per Curti…

– A questo punto si percepisce il lamento di un bimbo; poi:-

  1. \ (Rivolto ad altri: piccolino, vieni)

  2. \ Ma non si muove tua moglie? Non è, non è cosciente, niente?

  3. \ Sta tutta nera, sta, tutta nera, (piange), sta tutta “lividita”,

(piange), non lo so, secondo me, sono venuti i ladri, (piange),

venite, dai

  1. \ Non respira?

  2. \ No, (piange), (rivolto ad altri: Rosa’, non respira, no? – D. \ Mi

pare di no, adesso guardo)

  1. \ Non si capisce… non respira, non si muove?

  2. \ No, sta a terra, non respira, (piange), non respira, (piange)

  3. \ Come vi chiamate, voi come vi chiamate?

  4. \ Lavoretano, Lavoretano

  5. \ Napoletano?

  6. \ Lavoretano, con la elle, Lavoretano

  7. \ Sì, le mando subito la pattuglia, eh, la mando subito da te

  8. \ Arrivederci, arrivederci, arrivederci, (piange).